LA VERA STORIA DELLA LITTORINA ROTTAMATA

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La littorina

È notizia di questi giorni che il convoglio costruito negli anni trenta, chiamato appunto la littorina, è stato rottamato. Stiamo parlando di uno dei primi mezzi che percorse l’allora neonata tratta ferroviaria Latina –Terracina

Effettivamente, come lamentato da qualcuno, è un peccato che il bene in questione non sia stato recuperato per essere in qualche modo utilizzato.

Proprio per questo vediamo come sono andati realmente i fatti.   

DICEMBRE 2004

Il Sindaco del Comune di Latina è Vincenzo Zaccheo e la realizzazione di una tramvia leggera da Latina a Latina Scalo è stata da poco inserita nel piano triennale delle opere pubbliche.

Si tratta della tristemente nota metro bugia/vergogna/farsa per la quale l’amministrazione Zaccheo varerà nel 2006 un piano economico finanziario con dati fasulli e una convenzione trentennale con il soggetto privato tutta a vantaggio di quest’ultimo e a discapito dell’amministrazione comunale.

Con l’intento di promuovere la futura (e poi mai realizzata) metropolitana leggera, Zaccheo riesce a farsi dare dalla Ferrovie dello Stato la littorina di cui sopra. Stiamo usando l’espressione farsi dare perché non esiste alcun documento che attesti il passaggio di proprietà o quantomeno di possesso del bene dalle Ferrovie dello Stato al Comune di Latina.

Quello che avviene è che Vincenzo Zaccheo chiede al suo amico imprenditore Aldo Berardi di andare a prendere la littorina e di portarla nell’ampio piazzale antistante l’azienda all’epoca da lui diretta (SEI Spa di Latina Scalo operante proprio nel ramo ferroviario).

L’idea del Sindaco, come ci è stata anche raccontato da alcuni organi di stampa, è quella di far restaurare la littorina a titolo gratuito dall’azienda di Aldo Berardi “per restituirla alle originarie fattezze e quindi consentire all’amministrazione comunale che gliela aveva affidata di poterla utilizzare adibendola a punto di riferimento per i cittadini”.

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Littorina (interni)

Effettivamente la SEI Spa, dopo essersi accollata il costo gravoso del traporto presso il proprio piazzale della littorina, sostenne anche gli ingenti costi per rimetterla a posto.

Effettivamente Vincenzo Zaccheo e Aldo Berardi dovevano veramente stare in ottimi rapporti!

Giusto per completezza d’informazione, la SEI Spa, nonostante la sua attività riguardasse il ramo ferroviario, valutò bene all’epoca di partecipare alla costituzione di una società avente ad oggetto la gestione di porti, con un particolare interesse per Rio Martino.

LA REPUBBLICA DELLE BANANE DI ZACCHEO

All’epoca Zaccheo si comportò non come il vertice di una amministrazione comunale soggetta alle leggi e ad una rigorosa normativa in materia di ordinamento contabile, ma come il capetto di una Repubblica delle banane.   

Dice all’amico imprenditore di andare a prendere gratuitamente il convoglio e di sistemarlo sempre gratuitamente, solo perché gli è venuto in mente che potrebbe fare da promozione per il progetto della metro (in realtà poi per la messinscena avvenuta in Piazza del Popolo a dicembre 2006 si farà arrivare un vagone della tramvia da Padova).

Un Sindaco normale si sarebbe preoccupato di acquisire ufficialmente e regolarmente la littorina al patrimonio del Comune di Latina, ma il capetto no!

Un Sindaco normale si sarebbe preoccupato di contrattualizzare in qualche modo il rapporto con la SEI, ma il capetto no!

Insomma la tanto preziosa e ambita littorina, proprio a causa del comportamento da Repubblica delle banane di Zaccheo, è diventata l’oggetto di nessuno: non era del Comune di Latina, non era della SEI e le Ferrovie dello Stato erano probabilmente ben contente di essersene comunque sbarazzate.

I NODI VENGONO AL PETTINE 

Quando si compiono azioni scriteriate al di fuori di ogni logico e corretto comportamento amministrativo, i nodi prima o poi vengono al pettine.

E ciò è avvenuto anche per la SEI e il suo amministratore Aldo Berardi.

Quest’ultimo ad un certo punto si pone il problema di cosa fare con la littorina. Se l’è presa e l’ha restaurata per esaudire la richiesta del suo amico Zaccheo e poi? E poi niente. Gli è rimasta sul gozzo, dopo ave speso tanti soldi sia per il trasporto sia per il restauro. Non solo, la littorina si sta pian piano rovinando di nuovo, buttata in un piazzale senza alcuna manutenzione.

Pertanto all’inizio del 2012 Aldo Berardi, in nome e per conto della SEI, si rivolge a un avvocato di Roma per capire cosa possa fare.

La SEI ci ha messo a disposizione il parere che all’epoca diede l’avvocato. La nota di quest’ultimo è veramente illuminante e conferma in pieno la situazione da Repubblica delle banane.

Ecco alcuni passaggi particolarmente significativi.  

La SEI è stata verbalmente incaricata da un organo politico del Comune di Latina di curare il trasporto e il deposito di una antica “littorina”, al fine di effettuare il restauro e riportarla all’originario fasto”  

È palese che codesta Spett. Società ha utilizzato la sua impresa per la realizzazione del progetto commissionato, con ingenti spese per trasporto, riqualificazione e deposito del convoglio. Tale attività non può però essere inserita in alcuno schema contrattuale tipico, ma concretizza un contratto atipico. Pertanto ciò che rileva al fine che qui interessa è la radicale nullità dell’accordo intercorso tra le parti, attesa l’omissione di qualsivoglia formalità.

L’avvocato si sofferma anche sulla eventualità di un’azione di arricchimento, precisando che “allorché essa venga proposta nei confronti della pubblica amministrazione, è necessario che ci sia il riconoscimento dell’utilità da parte di quest’ultima”.

Dopo aver enunciato il principio di carattere generale, così prosegue l’avvocato:

È assai problematica la concreta individuazione del presupposto del riconoscimento da parte del Comune di Latina dell’utilità opera (e, più in generale, dell’intervento) eseguita da codesta Spett. Società.”.

Non sappiamo quali iniziative abbia valutato di intraprendere dopo Aldo Berardi, né sappiamo se per caso abbia chiesto consiglio al Presidente del collegio sindacale della SEI allora in carica, e precisamente il Rag. Carlo Alberto Zaccheo (fratello di Vincenzo).

Quello che sappiamo è che la littorina è rimasta nel piazzale senza che venisse effettuato alcun tipo di manutenzione e si è nuovamente rovinata.

Pertanto, al contrario di quanto riportato molto superficialmente da alcuni organi di stampa, non è assolutamente vero che la littorina fosse bella e pronta per qualsivoglia utilizzo.

La verità è che, dopo i lavori di restauro ultimati nel 2006, la littorina è rimasta desolatamente in quel piazzale senza manutenzione.

Quando Aldo Berardi è uscito dalla società nel 2017 era già diventata una sorta di rottame, come era naturale che fosse dopo undici anni senza alcun intervento manutentivo perennemente esposta alle intemperie.

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