“IL TEMPIO”, SPACCIO SUI LEPINI: CHIESTE LE CONDANNE

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Il Tempio, spaccio sui Lepini: nuovo round dell’udienza preliminare a carico dei pusher arrestati nell’operazione del giugno 2021

Davanti al Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa, è stata ricostruito dal Pubblico Ministero il quadro dell’indagine anti-droga che ha trovato compimento negli arresti eseguiti un anno fa dalla Squadra Mobile di Latina. A parte due dei coinvolti, tutti hanno scelto il rito abbreviato e per questo si trovano di fronte al Gup La Rosa.

A finire agli arresti a giugno 2021 tutti coloro che erano considerati al centro di un sistema di spacco ben collaudato che aveva come base Roccagorga e Sezze: il “leader indiscusso” del gruppo lepino, il 33enne di Roccagorga Stefano Cerilli, gli altri tre che finirono agli arrestati domiciliari nel giugno 2021 – Ennio Reffe 33 anni di Patrica, Gianni Mancini 49enne di Ardea e Andrea Asam, 30 anni di Roccagora, il più giovane del gruppo ma tra i più attivi nello spaccioNazir Asam, 35 anni di Roccagorga, Angelo Di Veroli, 48 anni di Sezze, Enrico Berardi, 56 anni di Priverno e Fabio Di Girolamo di Amaseno. Questi ultimi due, a differenza degli altri, non hanno chiesto il rito abbreviato.

L’accusa ha chiesti, ieri 10 giugno, le seguenti condanne: per Cerilli 8 anni di reclusione; per Ennio Reffe 5 anni e 4 mesi mentre per Angelo Di Veroli 4 anni e 2 mesi. Per i fratelli Andrea (il cui arresto e il successivo sequestro di droga ha dato il là all’indagine) e Nazir Asam rispettivamente 6 anni e 4 mesi e 4 anni e 8 mesi. La decisione del Giudice per l’udienza preliminare dovrebbe arrivare alla prossima udienza: 8 luglio 2022.

L’operazione “Il Tempio”, come detto, fu eseguita dalla Squadra Mobile di Latina diretta dal Vice Questore aggiunto Giuseppe Pontecorvo, con il coordinamento dei sostituti procuratori Giuseppe Miliano e Valentina Giammaria, più il Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, “si fonda – scriveva il Giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone – sugli esiti dell’attività d’indagine” quale un “sequestro ingente di sostanze stupefacenti: 4 chili di cocaina, 4,5 chili di hashish, armi da fuoco, 2 autovetture elaborate con sistemi sofisticati per occultare e trasportare le sostanze stupefacenti, 3 cellulari “cripati” modello “Aquaris”, numerosi manoscritti riportanti pseudonimi e cifre, riferibili all’approvvigionamento e alla vendita al dettaglio degli stupefacenti“. “È accertata – continuava il Gip Bortone – l’esistenza di un’articolata rete di spaccio nella provincia di Latina“.

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Due gli episodi da cui è partita l’indagine della Squadra Mobile coordinata dalla Procura di Latina: si tratta degli arresti, risalenti ad aprile 2020, a carico di Stefano Cerilli, Ennio Reffe e Angelo Di Veroli quando i primi due furono trovati con oltre sette chili di droga sulla Pontina; una perquisizione, a settembre 2019, della Polizia nel ristorante di Cerilli, Il Tempio dei Templari a Roccagorga, dove furono trovate 150mila euro in contanti e un quadernone con sigle, nomine e cifre. L’indagine inizia, però, con l’arresto di Andrea Asam trovato con 650 grammi di cocaina a febbraio 2020.

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Nel frattempo, ad aprile 2022, il 33enne Stefano Cerilli è stato destinatario di un’altra ordinanza di custodia cautelare, sempre per spaccio, derivante da una indagine della della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Secondo DDA e Guardia di Finanza di Napoli, Cerilli avrebbe recitato un ruolo importante perché avrebbe avuto rapporti diretti con narcos colombiani per poi far transitare i carichi di droga a Sezze, con la complicità di un cuoco indagato a piede libero, e indirizzarli successivamente verso la provincia pontina, Napoli e persino Torino.

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