IL PONTINO VIVAIO AUMENTA TRA GLI ESPOSITORI AL FLOMART

Lo stand presente al salone internazionale del verde di Padova. Il Comitato di Mazzocchio: “Non siamo solo il territorio che ospita l’impianto di compostaggio Sep”

C’era anche lo stand del Vivaio Aumenta tra i tanti espositori presenti a Flormart, il salone internazionale del verde che si è tenuto dal 21 al 23 settembre, a Padova.

Qui si danno appuntamento le più importanti realtà nazionali ed internazionali per far conoscere tutto il meglio di quello che propone oggi il mondo del verde nei settori: Florovivaismo (produzione italiana e internazionale in linea con i nuovi trend di mercato), Progettazione del paesaggio (progettazione di paesaggi e architetture sostenibili per le città e i territori), Tecnologie (macchinari, attrezzature e tecnologie per produrre in modo efficiente, sistemi e tecnologie per la manutenzione e gestione del verde urbano pubblico e privato), Innovazione (nella produzione, progettazione e gestione, ricerca)

Lo stand, nei due giorni di fiera, è stato visitato da migliaia di persone, rimarcando l’importanza del brand che ha la sua sede principale a Mazzocchio (Pontinia) ma ha installato le proprie piante e giardini praticamente in ogni parte di Europa.

Una dimostrazione – scrivono dal comitato di Mazzocchio –  del fatto che il nostro territorio non sia solo una zona industriale dove installare impianti di trattamento rifiuti inquinanti e mal funzionanti. Siamo stanchi di essere riconosciuti solo come l’area dove opera l’impianto di compostaggio Sep, finito nuovamente sotto inchiesta nonostante sia gestito da professionisti nominati dalla magistratura perché tutt’ora sotto sequestro. Mazzocchio è una terra ricca di imprese e di bellezze storico architettoniche e per questo andrebbe valorizzata. Purtroppo negli ultimi vent’anni è accaduto tutto il contrario. E’ giunto il tempo di rendersi conto che ci sono cittadini e imprenditori che contro tutto e tutti vogliono continuare ad investire sul territorio ma non possono rimanere soli e anzi osteggiati da quelle stesse autorità che dovrebbero tutelarli”.

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