FOCE VERDE, TIERO (FDI): “PROPORRÒ DI INSERIRLA NEL PIANO REGIONALE DEI PORTI”

“L’approdo di Rio Martino è sicuramente una necessità improrogabile, in particolare per imbarcazioni non superiori a 8 metri. Il suo inserimento nel piano regionale della portualità è indubbiamente un elemento molto importante. È però vero che per lo sviluppo economico e turistico del litorale del capoluogo pontino, occorre prendere in considerazione anche la zona di Foce Verde. A tal riguardo condivido la posizione assunta dagli assessori comunali di Latina, Gianluca Di Cocco e Franco Addonizio. La presenza di un porto a terra potrebbe favorire lo sviluppo delle attività marittime, turistiche e commerciali dell’intera zona.

Per questo motivo proporrò all’assessore Ciacciarelli di inserire la zona di Foce Verde, nel piano dei Porti di interesse economico regionale.
Il primo passaggio potrebbe essere quello di predisporre uno studio di fattibilità approfondito sulla realizzazione di un porto a terra relativamente all’area di Foce Verde.

La realizzazione di uno studio di fattibilità è fondamentale per valutare la sostenibilità economica, ambientale e sociale del progetto. Così come sarebbe opportuno il coinvolgimento delle parti interessate, incluse le comunità locali e le associazioni, per garantire il successo e l’accettazione del progetto da parte della popolazione.  Lo studio dovrebbe includere una valutazione dell’impatto ambientale, dei costi e dei benefici economici, nonché una consultazione pubblica delle parti interessate. I risultati di questo studio dovrebbero quindi essere prodotti entro un termine ragionevole per consentire una valutazione accurata del progetto e quindi l’integrazione del Piano dei Porti di Interesse Economico Regionale. Considero fondamentale sotto il profilo strategico inserire anche Foce Verde oltre a Rio Martino nel piano regionale.  

La mia idea di sviluppo della città di Latina è ben chiara ed è rivolta alla riqualificazione e valorizzazione del litorale, avvicinando la città al mare, con una continuità che possa consentire di attivare politiche virtuose sotto il profilo economico, sociale e, più in generale, della qualità della vita”.

Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio.

“Sono contento che si stia valutando l’inserimento di Foce Verde nel Piano dei Porti di interesse economico regionale. Già a novembre scorso lo proposi all’assessore Ciacciarelli, cui rinnovo la riconoscenza per il lavoro svolto e per aver ascoltato le istanze dei territori, nella consapevolezza di come la città di Latina e i comuni limitrofi abbiano necessariamente bisogno di un’infrastruttura portuale per lo sviluppo economico locale.

È senza dubbio un obiettivo ambizioso che richiede uno studio di fattibilità tecnico-economica importante, ma qualora gli esiti dell’analisi dovessero essere positivi si aprirebbe una nuova via per il commercio e l’imprenditorialità pontina, creando un collegamento diretto con Gaeta, Civitavecchia e Fiumicino. Di qui lo sviluppo sui diversi fronti di un’economia del Mare oggi inesistente nel capoluogo ma che rappresenterebbe un impulso importante per il turismo e per il settore della nautica, che dopo anni di grande crisi sta via via riconquistando spazio. Sono certo che la convocazione sul tema di una commissione congiunta Ambiente-Marina per giovedì prossimo, unitamente alle posizioni positive già espresse dagli assessori Addonizio e Di Cocco, possano aprire una nuova strada in tal senso.  

Occorre però non dimenticare Rio Martino (già presente nel piano dei porti), ancora alle prese con gli annosi problemi che immobilizzano completamente i pescatori professionisti, impossibilitati a uscire o a rientrare dal sito per il rischio di restare incagliati con barche e pescherecci nei massicci cumuli di sabbia che intasano il canale innalzando il fondale. Non è diversa la sorte dei pescasportivi, costretti a praticare in pochissime decine di centimetri. Auspico che si possa intervenire quanto prima cercando di non vanificare anche questa stagione primaverile, con un forte sostegno da Regione e Governo.

I porti di Rio Martino e Foce Verde, messi a sistema con le infrastrutture portuali e marittime di Terracina, Formia e Ponza, così come previsto dal Piano dei Porti approvato a fine 2023, e in rete con Gaeta, Civitavecchia e Fiumicino, garantirebbero la piena valorizzazione della costa laziale in chiave economica, turistica e commerciale, incentivando lo sviluppo economico di un territorio già fortemente penalizzato dall’esclusione dalla Zona Economica Speciale”.  

Lo dichiara l’Eurodeputato della Lega Matteo Adinolfi.

A intervenire anche l’assessore alla Marina del Comune di Latina, Gianluca Di Cocco.

“Inutile sottolineare l’importanza dell’intervento dell’onorevole Tiero che ha condiviso la posizione espressa personalmente in sede di Commissione regionale, insieme al collega Addonizio per rendere concreta la possibilità, proponendone all’assessore Ciacciarelli, l’inserimento nella portualità della regione, di un porto a terra in quel di Foce Verde.

Un’infrastruttura che, favorirebbe assieme ad altri interventi sula Marina, lo sviluppo delle attività non solo marittime, ma anche turistiche e commerciali dell’intera zona.

Dopo anni di parole, il Sindaco Matilde Celentano, ha dato mandato al sottoscritto in qualità di assessore al demanio e alla marina e alla collega Annalisa Muzio, di mettere mano al piano della marina.

Un piano che sta’ mettendo al centro di una pianificazione della zona Marina, il riassetto urbanistico del waterfront, insieme al recupero ambientale della fascia dunale e alla valorizzazione delle aree di maggiore interesse paesaggistico attraverso la cura delle relazioni, la definizione dei collegamenti con il mare, l’entroterra, il sistema urbano policentrico e le relative previsioni di trasformazione dello spazio pubblico e della mobilità.

Dobbiamo partire dai due canali paralleli alla linea di costa, il canale Colmata e il canale Mastropietro, e dalla rete dei canali e dei fossi già esistenti, per arrivare alla definizione di una serie di “isole” separate da specchi d’acqua e canali interconnessi, collegate alla viabilità principale tramite ponti, piste ciclabili e pedonali, strutture stabili per chi voglia spostarsi dal centro della città.

Una scelta questa che dovrà servire a finalizzare e risolvere il problema dello sviluppo urbanistico spontaneo, in gran parte abusivo, nella zona a nord – elemento di maggiore criticità della nostra marina.

Il tema della portualità quindi deve essere assolutamente affrontato senza timori. Un capoluogo di provincia non può e non deve esimersi nel puntare ad avere una propria area portuale, in posizione autonoma e decentrata a quelle già presenti in provincia. La darsena di Rio Martino, per la nautica minore da diporto in diretto collegamento con l’espansione di Borgo Grappa è oggi in sofferenza più totale. Ma sarebbe da miopi volersi limitare solo a “ristrutturare” una darsena.

L’attuale situazione di Rio Martino non permette sicuramente uno sviluppo importante. Per questo urge un impegno per fare sì che un’infrastruttura importante di vera portualità, possa realizzarsi nel capoluogo di provincia.

È un investimento importante questo è certo, ma il nostro capoluogo deve assolutamente avere questa grande opportunità. Per troppo tempo abbiamo lasciato che Latina stesse a guardare mentre le altre città della provincia, evidentemente più brave di noi, hanno saputo giocare meglio la loro partita e oggi sono punto di riferimento per i collegamenti da e per le isole ponzane, altra risorsa inestimabile di questo territorio. Ebbene, Latina da oggi non starà più a guardare e sognare, per Latina è arrivato il momento di progettare in grande, non da sola, perché certi oneri, dalla realizzazione alla manutenzione, non possono essere a carico dell’amministrazione comunale.

Ma sarebbe inutile parlare solo di porto e non creare dei collegamenti. Certamente non vogliamo “cattedrali nel deserto”.

Nell’ambito del miglioramento della intermodalità urbana ed extraurbana, il progetto previsto della Mare-Monti deve assolutamente trovare concretezza, come un trasporto di massa importante, a ridosso della fascia costiera che deve completarsi con un anello infrastrutturale che collega duna e spiaggia.

Avere un tale sistema di collegamenti, lo dico senza timore di smentita, sarebbe un volano per lo sviluppo del territorio. Nuovi poli turistici alberghi potranno trovare finalmente attrattivo questo territorio e portare qui investimenti importanti. Oggi dobbiamo dire grazie a quegli imprenditori coraggiosi che hanno avuto l’audacia di avviare le loro attività, anche con successo, su un’area dall’altissimo potenziale inespresso, mai valorizzata come doveva.

Ma se invece dotassimo la Marina delle infrastrutture che merita, io non ho dubbi che non avremo più imprenditori coraggiosi ma aziende lungimiranti”.

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