FALLIMENTO LATINA AMBIENTE: “CENTRODESTRA E GIUNTA CELENTANO GUARDANO A INTERESSI PERSONALI”

Fallimento Latina Ambiente, il Comune si sfila dalla costituzione di parte civile. L’opposizione: “Tutto già scritto. La Sindaca si espone con uno sproloquio di errori grossolani”

“L’ultima carta giocata dalla maggioranza per evitare la costituzione di parte civile del Comune nel processo penale per il fallimento della Latina Ambiente è esporre la Sindaca caricando su di lei la responsabilità di questa scelta politica”.

Lo dicono i gruppi consiliari di opposizione in riferimento alla nota stampa a firma della Sindaca Celentano, diffusa ieri, sul caso Latina Ambiente e la richiesta di una consulenza legale sull’opportunità per l’Ente di costituirsi parte civile nel procedimento in corso. “Un fiume di parole per dire che si retrocede dalla costituzione di parte civile e che, quindi, si dovrà necessariamente procedere con una delibera che annulli quella del commissario Valente per l’affidamento dell’incarico all’Avvocatura comunale”, evidenziano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032.

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Per l’opposizione la Sindaca commette una serie di errori grossolani: “Prima di tutto – spiegano – dimentica che nel 2022 la legge Cartabia ha predisposto che la costituzione di parte civile può essere fatta solo in udienza preliminare, rispetto a quanto diversamente accadeva all’epoca dei fatti del Ppe di Borgo Piave. C’è poi il tentativo di condividere la responsabilità con i dirigenti del Comune che, a detta della Sindaca, si opposero alla delibera del commissario Valente, ma senza successo visto che quell’atto il commissario l’ha firmato. E ancora, si arriva a scomodare la Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite con una sentenza del dicembre 2019 che definisce la competenza per la bancarotta fraudolenta alla Corte dei Conti, dunque scarica la responsabilità del Comune dal costituirsi parte civile. In ultimo, la ciliegina sulla torta: saranno i cittadini a pagare un incarico di consulenza professionale necessario, sempre a detta della Sindaca, a verificare se ricorrano o meno gli estremi per una costituzione di parte civile. Siamo all’assurdo”.

“Come opposizione – continuano i consiglieri – da subito abbiamo messo il tema della costituzione di parte civile al centro della questione politica. Troppi i segnali di ripensamento, giunti dalla maggioranza e dal suo esecutivo, rispetto a quanto deciso dal commissario Valente, ovvero la sacrosanta costituzione in un processo per il fallimento dell’allora partecipata in cui, se verranno confermate le tesi della Procura della Repubblica, sono enormi le responsabilità di amministratori, dirigenti e funzionari, sia dal lato della società sia da quello del Comune. Lo testimonia anche la relazione della consulenza di parte, richiesta postuma dall’Ente, che parla di milioni di euro di servizi fatturati e mal contestati dal Comune, per i quali oggi non ci rimane che pagare. Ma per l’attuale maggioranza tutto ciò non merita la costituzione di parte civile: davvero questa maggioranza ha l’ardire che i cittadini non siano stati danneggiati dalla gestione della società Latina Ambiente? Abbiano il coraggio di dirlo in Consiglio. Abbiano il coraggio di dire che i cittadini non meritano alcun risarcimento”.

“Con forza abbiamo denunciato l’intenzione di fare un passo indietro, emersa in consiglio comunale dall’esposizione dell’assessora Nasti, nonostante l’incarico già conferito dal commissario all’Avvocatura in epoca in cui la stessa Nasti era sub-commissaria. Con forza abbiamo attaccato il tentativo dell’amministrazione di sfuggire alla costituzione di parte civile utilizzando la modifica del Regolamento dell’Avvocatura comunale, con l’inserimento di una lista di reati per cui l’Ente si deve costituire che non contempla quello per bancarotta fraudolenta. Guarda caso, proprio il reato in causa nel processo per il fallimento della Latina Ambiente. Grazie alla nostra denuncia e a una commissione Trasparenza sul tema, la bozza del Regolamento è stata giustamente ricondotta a un tavolo di consultazione con le sigle sindacali.

“Può dirsi fallito il tentativo di utilizzarlo per recedere dalla costituzione in un processo che vede indagate 26 persone, alcune delle quali – scrive la Sindaca – godono della sua piena fiducia. Persone del suo staff tra cui figura – aggiungono i consiglieri – un consulente legale (nda: l’avvocato Giacomo Mignano) a titolo gratuito per cui si sta predisponendo il pagamento di numerose e onerose parcelle, riferite a prestazioni passate fino ad oggi non riconosciute che addirittura appesantiscono, nei residui passivi, il rendiconto dell’intero Comune che la maggioranza vorrebbe approvare”.

“La costituzione di parte civile non significa condannare nessuno, ma far valere i diritti dell’Ente e quindi di tutti i cittadini di Latina qualora il processo si risolvesse con una accusa. Giorno dopo giorno – concludono i gruppi di minoranza – abbiamo la conferma di ciò che temevamo: sembra che questa amministrazione sia principalmente impegnata a sistemare gli interessi personali come effetto degli accordi elettorali, piuttosto che pensare alla cosa pubblica. E la comunità ne paga le conseguenze”.

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