ESTORSIONE MAFIOSA ED ELEZIONI COL CLAN DI SILVIO, CETRONE:: “IO SONO INNOCENTE”

Gina Cetrone
Gina Cetrone

Processo Scheggia, Cetrone: “Io sono innocente”. Ieri i Pm dell’Antimafia hanno chiesto per l’ex consigliera regionale la pena a 7 anni e 6 mesi di reclusione

Al termine di requisitoria conclusa ieri, in Aula, il Pm Luigia Spinelli, che ha firmato l’inchiesta denominata Scheggia, insieme al collega della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Corrado Fasanelli (anche lui presenta in Aula), e alla Squadra Mobile di Latina, ha chiesto le condanne per tutti gli imputati: Gina Cetrone, l’ex marito Umberto Pagliaroli, il capo famiglia del clan Di Silvio, Armando detto “Lallà”, e il figlio di quest’ultimo, Gianluca Di Silvio. Per Cetrone e Pagliaroli chiesti 7 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno, più 7mila euro di multa; per i due Di Silvio, 13 anni di reclusione oltreché a una multa da 15mila euro.

Agli imputati vengono contestati i reati di estorsione, atti di illecita concorrenza, violenza privata, più gli illeciti connessi alle elezioni amministrative di Terracina 2016.

Dopo l’esito dell’udienza di ieri, ha voluto commentare la principale imputata che, a dispetto di una richiesta di condanna pesante, si dice sicura della sua innocenza. I Pm Spinelli e Fasanelli sono stati netti, peraltro, nel corso della requisitoria di ieri, sulle dichiarazioni rilasciate spontaneamente durante il processo dalla ex esponente del Pdl: i due magistrati hanno parlato di affermazione inverosimili, inconsistenti e anche venate di surrealismo finanche comicità. Per l’accusa, la difesa dell’imprenditrice pontina non è credibile, soprattutto quando ha tentato di mimimizzare sulla sua conoscenza con l’ex affiliato ai clan rom, Agostino Riccardo, ora collaboratore di giustizia. Il prossimo 25 ottobre, ad ogni modo, il processo andrà a conclusione col pronunciamento della Corte presieduta dalla Presidente Caterina Chiaravalloti.

“Ieri – dice Cetrone – ho ascoltato con grande attenzione le requisitorie dei Magistrati della DDA e, pur nutrendo una speranza che fosse in grado di far allineare la loro impostazione a quanto da me portato nel corso del processo, oggi non sono stupita del fatto che, diversamente, tali Magistrati abbiano ritenuto di continuare a coltivare ciò che hanno da sempre sostenuto nei miei confronti.

“Ne prendo atto – prosegue Cetrone -, nella piena consapevolezza della mia innocenza e nella convinzione che i fatti da valutare abbiano una latitudine più ampia rispetto a quella descritta ieri durante le requisitorie e che, da tale ampliamento, possa derivare il giusto riscontro a quanto da me dichiarato sin dal primo momento.

Insomma, l’esito dell’udienza di ieri, – conclude l’ex esponente di Fratelli d’Italia e Cambiamo con Toti – non mi stupisce, e, contrariamente a quanto potrebbe apparire, mi rafforza e mi sprona ulteriormente ad affrontare l’ultima udienza del processo con rinnovata speranza e maggiore energia, nell’affetto di chi mi sostiene da sempre, perché io Gina Cetrone, sono innocente”.

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