CITTADINI PER SABAUDIA: “CONSIGLIERE COMUNALE INCOMPATIBILE E FONDI REVOCATI PER LE OPERE PUBBLICHE”

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Sabaudia
Comune di Sabaudia

Nel consiglio comunale emergono conferme alle perplessità evidenziata dalla minoranza ed in particolare dai consiglieri Iorio e Mellano.

L’intervento della consigliere Iorio nel consiglio comunale del 18 ottobre, sostenuta anche dagli interventi dei consiglieri Massimi, Lucci ed Avvisati, ha portato in evidenza la possibile incompatibilità del consigliere Colantone che è stata confermata dall’istruttoria portata avanti dagli uffici.

“Era doveroso segnalare una situazione di possibile incompatibilità – dichiara Iorio “e l’esito dell’istruttoria è la dimostrazione della validità delle nostre osservazioni. Ora però ci aspettiamo da parte degli organi competenti che vengano accertate eventuali responsabilità, sia da parte del soggetto interessato ma soprattutto da parte di chi doveva controllare prima”. Il consigliere Colantone avrà 10 giorni per rimuovere le cause di incompatibilità.

Altro punto all’ordine del giorno la revoca dei fondi per la riqualificazione dei marciapiedi con realizzazione ciclopedonale sul lungomare pontino dal Ponte Giovanni XXIII a Torre Paola confermata ieri in consiglio dall’assessore Tomassetti citando l’atto G07408 di revoca della Regione datata 14 giugno 2022.

Interviene a riguardo il consigliere Mellano: “È necessario premettere che la passata amministrazione ha fatto tutto quello di sua competenza, ottenendo già a novembre 2021 anche la proroga per la consegna del progetto esecutivo fino a maggio 2022, salvaguardando così quei fondi anche oltre il suo madato. Preso atto che a giugno 2022 la Regione non ha concesso ulteriore proroga, è altresì vero che l’invio di una PEC, come riportato dallo stesso Assessore Tomassetti è troppo poco nell’arco di 4 mesi per provare a chiedere la riemissione dei termini, serviva fare di più, perlomeno chiedere un appuntamento in Regione, serviva andare per presentare i corretti giustificativi ribadendo la volontà politica, le motivazioni di tale ritardo – sicuramente anche i 4 mesi di commissariamento potevano essere motivo valido – e per spiegare come superare gli impedimenti”

“Per esempio, la necessità del completamento della sdemanializzazione del lungomare pontino non riguarda la sede stradale, quello che concerne viabilità e pertinenze non fa parte delle competenze del demanio regionale, come già accertato dalla precedente amministrazione. Inoltre con il passaggio della sede stradale dalla provincia al comune sono diventati anche i marciapiedi comunali. E vista anche la disponibilità già data dall’Ente Parco alla precedente amministrazione per progetti che favoriscono la mobilità sostenibile, come la passeggiata ecocompatibile sull’altro lato del lungomare o l’attuale Ciclovia del Mare, ci domandiamo – conclude Mellano – se veramente i nulla osta per il recupero funzionale dei marciapiedi esistenti siano un ostacolo insormontabile? A volte bisognerebbe utilizzare quello già fatto prima da altri”.

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