CIMITERO DI LATINA: “IPOGEO CONFERMA: SCADUTI 30 ANNI SCATTANO ESTUMULAZIONI”

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Nel pomeriggio del 21 aprile si è tenuto un incontro tra le Associazioni di tutela dei Consumatori Asso. Cons, Codacons, Codici e Federconsumatori, il Comune di Latina e la Soc. Ipogeo Latina srl

L’incontro verteva sulle numerose criticità sollevate delle quattro Associazioni in merito alla gestione del Cimitero Urbano di Latina e, soprattutto, relativamente alla pubblicazione di elenchi contenenti numerosi nominativi di salme che dovrebbero essere estumulate nel prossimo periodo, ed al contributo di mantenimento i cui costi vengono richiesti dal gestore ai concessionari dei loculi.

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Le Associazioni ritengono l’esito dell’incontro molto insoddisfacente perché, nonostante le criticità evidenziate nelle procedure seguite, Ipogeo si è dichiarato soltanto disponibile a soprassedere per un paio di mesi dall’iniziare le procedure di estumulazione in quanto, secondo il Gestore, sarebbero scaduti i 30 anni della concessione d’uso delle rispettive sepolture, mentre le Associazioni ritengono che alle salme i cui nominativi sono contenuti in entrambi gli elenchi sino ad ora pubblicati, debba essere riconosciuto un periodo di 99 anni.

Questo, in base alla normativa nazionale ed al fatto che tutti i concessionari, all’epoca delle tumulazioni delle rispettive salme, abbiano saputo dal Comune che le concessioni sarebbero durate, appunto, 99 anni.

Ugualmente indisponibile a cercare un punto d’incontro si è mostrato il Gestore relativamente al riconoscimento che il contributo di mantenimento non sarebbe dovuto, almeno per i deceduti prima del 2009, come, peraltro, aveva scritto lo stesso Comune in una lettera successivamente impugnata dal Gestore, con esito negativo, sia dinanzi al TAR Lazio che al Consiglio di Stato. Naturalmente, non si può evitare di rimarcare l’assenza all’incontro della politica.

Infatti non sono intervenuti né il Sindaco, presente all’incontro del 18 marzo, né, soprattutto, l’assessore Caschera, il quale, in quella occasione, aveva chiesto 10 giorni di tempo per dare risposta alle osservazioni ma anche alle proposte che, seppur ritenute minimali, le Associazioni avevano messo sul tappeto, cioè la riapertura dei termini di sei mesi per le pubblicazioni degli elenchi e dare ad essi una vera ed efficace pubblicizzazione per consentire poi ai cittadini di richiedere il contratto.

L’assenza dell’assessore ha spalancato le porte alle più disparate ipotesi, che vanno dall’assenza “politica”, alla non condivisione delle procedure seguite per il timore di possibili ripercussioni sul piano personale e, tuttavia, ciò ha fatto emergere che chi era chiamato ad assumere il suo ruolo non lo ha fatto, lasciando, di fatto, il solo dirigente a gestire una situazione che, invece, richiedeva l’assunzione di decisioni non tecniche, bensì proprio di tipo politico.

Le quattro Associazioni, alla luce di tutto ciò, non possono che rappresentare tutto il loro malcontento, perché, mentre si può comprendere la posizione dell’imprenditore, altrettanto non si può dire di chi, direttamente o indirettamente, è chiamato ad assumere decisioni in base ad un mandato popolare.

Così, in una nota, i rappresentanti delle quattro associazioni Daniele Mazzoli, Massimo Cusumano, Antonio Bottoni e Laura Ardia.

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