CENTRO MORBELLA: ARRESTATO IL DIRETTORE

Violenza privata e atti persecutori nel Consorzio degli operatori del Centro Morbella: il Direttore è stato posto agli arresti domiciliari

Era stato rinviato a giudizio lo scorso 19 novembre il Direttore del Centro Commerciale più longevo di Latina, il Centro Morbella: lui si chiama Pablo Dario Vargas, di origine argentina, accusato di atti persecutori e violenza privata nei confronti di Marco Cassandra, commerciante dello stesso centro.

Un epilogo, quello del rinvio a giudizio per cui Vargas dovrà affrontare il processo, anticipato da quanto avvenuto lo scorso 9 aprile quando la Squadra Mobile di Latina notificò proprio al 45enne Vargas un’ordinanza emessa dal Tribunale di Latina, che dispose la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa  e ai prossimi congiunti di quest’ultima e ai luoghi abitualmente frequentati, con l’obbligo di mantenere una determinata distanza e con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con il medesimo.

E proprio questi divieti Vargas avrebbe violato dal momento che, dopo denuncia documentata presentata dalla parte eventualmente lesa, gli è stato notificato dai poliziotti della Squadra Mobile il provvedimento che aggrava la misura: il 45enne è ad oggi agli arresti domiciliari in attesa del processo richiesto dal Pm Marco Giancristofaro e deciso dal Gip Pierpaolo Bortone. Vargas avrebbe di nuovo minacciato e aggredito verbalmente il commerciante preso di mira e per tale ragione sono scattati gli arresti.

La vicenda che ha portato al processo si origina nell’ambito dei rapporti interni al Consorzio relativo al Centro Morbella. Secondo quanto ipotizzato dagli investigatori della Squadra Mobile di Latina, le attività svolte da Cassandra, Legale rappresentante di Società consorziate, per tutelare secondo forma tali Società, hanno costituito il movente delle condotte poste in essere a suo carico, successivamente confluite nel capo di imputazione dibattimentale, da Vargas, direttore del Centro Commerciale e facente parte del consiglio di amministrazione.

Le condotte considerate vessatorie e violente, secondo l’ipotesi d’accusa, sono state poste in essere dal mese di settembre del 2019 al mese di marzo del 2021 ed hanno cagionato al commerciante, difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli, un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando in lui uno stato di timore per la propria incolumità. Secondo l’accusa, l’uomo sarebbe stato costretto ad alterare le proprie abitudini di vita.

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