ATTENTATO A NETTUNO: I COLPI ERANO INDIRIZZATI A UN BOSS DELLA “SOCIETÀ FOGGIANA”

Antonello Francavilla
Antonello Francavilla

Due feriti in una sparatoria a Nettuno: colpiti padre e figlio attinti dai colpi di arma da fuoco, si tratta di un uomo considerato un boss mafioso del foggiano

Il ragazzo, 16 anni, di nome Mario, è stato colpito alla testa e al torace ed è stato trasferito in elicottero al Gemelli. Sull’episodio, avvenuto intorno alle 12,30, in un appartamento di via Greccio, indaga la Polizia del Commissariato di Anzio e la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il perché è presto detto. L’uomo, obiettivo dei sicari, è Antonello Francavilla44 anni, considerato uno dei capi della Società Foggiana, ossia la cosiddetta “quarta mafia” pugliese.

Secondo una prima ricostruzione alcuni sconosciuti, spacciandosi per poliziotti, avrebbero bussato alla porta del 44enne, ai domiciliari dal 2021 dopo otto anni di carcere. Ad aprire la porta di casa il figlio dell’uomo: un 16enne raggiunto, anche lui come il padre, da diversi colpi di arma da fuoco: sparati dieci colpi calibro 9, sei dei quali andati a segno. Al momento il ragazzo si trova in gravi condizioni al Gemelli di Roma e i medici stanno facendo il possibile per salvarlo. Il padre è sotto osservazione all’Ospedale di Anzio.

Un episodio inquietante a circa due settimane dalla maxi operazione di Direzione Distrettuale Antimafia e Carabinieri di Roma che ha portato agli arresti di boss e affiliati di un locale di ‘ndrangheta tra Anzio e Nettuno.

Antonello Francavilla44 anni, è considerato uno dei protagonisti maggiori della mafia foggiana che da tempo controlla il territorio pugliese tra ammazzamenti, attentati e affari nel mondo della droga e delle estorsioni.

Francavilla, dopo quello che può essere definito a tutti gli effetti un attentato in stile mafioso, è stato soccorso e portato all’ospedale di Anzio. L’uomo si trovava agli arresti domiciliari da marzo 2021 dopo aver passato otto anni come detenuto. Era stato arrestato in un blitz antidroga nel novembre del 2013, accusato di associazione mafiosa e concorso nell’importazione di 300 quintali di hashish dal Marocco in Puglia.

L’uomo è considerato al pari del fratello Emiliano e del suocero Roberto Sinesi (un nome storico della mafia foggiana) uno dei leader del Clan Sinesi-Francavilla, da tempo nelle mappe della Direzione Investigativa Antimafia, protagonista della cosiddetta Società Foggiana e “smantellato” dall’operazione “Gotha” nel 2013. Un sodalizio in perenne contrasto con i clan “Moretti-Pellegrino” e “Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese“.

Condannato in Appello a 6 anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso ai danni di un imprenditore del settore agroalimentare del foggiano. Per 8 anni l’imprenditore avrebbe pagato il pizzo agli esponenti di due clan della “Società foggiana” tramite mensilità, fittizie assunzioni del personale (tra cui la sorella di Antonello Francavilla) e contributi per le spese legali a favore di un detenuto. Nel 2021, Francavilla inoltre fu destinatario di un provvedimento di sequestro preventivo per il valore di 800mila euro.

Il padre di Antonello Francavilla, Mario, conosciuto come il “Nero“, fu ucciso nel gennaio del 1993 mentre, a bordo di una city car, rientrava a casa. Il delitto avvenne nell’ambito della “guerra” ultra trentennale tra clan mafiosi rivali.

Sulle origine del violento agguato di quest’oggi tante le possibilità: dalla ritorsione per qualche sgarro del passato alla circostanza per cui dal Clan originario si è distaccato un gruppo autonomo, quello composto dalle famiglie Frascolla, Lanza, Palumbo. Ora, stara al Procuratore Aggiunto della DDA di Roma Ilaria Calò capire come mai Francavilla abbia scelto proprio Nettuno per scontare i domiciliari.

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