A GAETA, IL CASO DELLE PAROLE DI LECCESE: “ESPOSTI DELLE OPPOSIZIONI? ATTEGGIAMENTI CAMORRISTICI”

Il confronto tra i candidato Sindaco di Gaeta che ha avuto luogo domenica 5 giugno
Il confronto tra i candidato Sindaco di Gaeta che ha avuto luogo domenica 5 giugno

Elezioni al Comune di Gaeta, le parole contro le opposizioni “criminali e camorristiche” del candidato sindaco Cristian Leccese

“Troppo spesso in questa città, ho sentito parlare e continuo ancora a sentire parlare soprattutto dalle opposizioni politiche dell’ombra della criminalità, delle lobby, delle poche famiglie, delle cose oscure, e ogni volta che la nostra politica ha cercato di mettere sul tavolo scelte importanti per dare trasformazione, innovare, lavoro, l’opposizione è stata quella di dire: “chissà cosa succede, chi ci viene”. Un blocco totale”.

“Sono anche atteggiamenti criminali e camorristici i mille esposti quotidiani, giornalieri, settimanali, mensili, annuali fatti dall’opposizione per bloccare tutto e tutti e dipingere alle Procure e alle Forze dell’Ordine per cui dobbiamo andare a spiegare le cose come i peggiori criminali di questo mondo“.

A fare queste dichiarazioni, è stato il candidato e favorito per la poltrona di Sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, il delfino dell’attuale primo cittadino Cosimino Mitrano desideroso di candidarsi alle Regionali 2023 (vedi di seguito il confronto trasmesso da “Formia Tv”).

Riflessioni che seguono, a livello di enormità, quella del Sindaco di Formia Gianluca Taddeo il quale, poche settimane fa, a inizio maggio, aveva dichiarato nel corso di un’assise comunale, in riferimento alla gestione dei rifiuti cittadina, che “un servizio che non funziona è peggio dell’infiltrazione mafiosa”.

Una affermazione che sollevò un sacrosanto vespaio di polemiche, tra cui i due movimenti, Cinque Stelle e “Un’Altra Città”, che avevano bollato la frase come “a dir poco delirante che lascia dunque intendere come nell’erogazione di un qualunque servizio pubblico, si preferisca ad un servizio onesto ma svolto male, un servizio svolto bene anche se erogato da qualche consorteria mafiosa infiltrata in qualche appalto pubblico”. E Sinistra Italiana: “Senza ritegno! Una ingiustificabile “gaffe” potrebbe essere considerata tale solo se, immediatamente, smentita nel suo contenuto, ma l’insistenza sul punto non lascia alcun dubbio sulla consapevolezza e sulla convinzione di quanto espresso!”. Oppure il deputato di Gaeta per “Alternativa” Raffaele Trano che disse riferendosi a Taddeo: “Peggio della camorra non c’è nulla”.

Dalle parti del Golfo di Gaeta, evidentemente, un Sindaco, Taddeo, che nei giorni a seguire aveva spiegato di essere stato mal compreso, e un aspirante primo cittadino, Leccese, utilizzano con beneficiario d’inventario i termini afferenti a infiltrazioni e camorra che sono in realtà cose molto serie, soprattutto da quelle parti. Eppure, durante la campagna elettorale gaetana, di dubbi e riflessioni su clan e infiltrazioni a Gaeta non se ne sono ancora sentiti da parte di Leccese che, al momento, risulta in vantaggio e probabilmente diventerà Sindaco. D’altra parte, quelle parole, così accorate, urlate durante un confronto con gli altri candidati Sindaco, moderato dal giornalista Saverio Forte, sembravano uno sfogo di un sentimento politico che dura da mesi a Gaeta, sin da quando la Procura di Cassino ha disposto il sequestro preventivo dell’area inerente al Piazzale Ferrovia, indagando per concorso in lottizzazione abusiva il sindaco Mitrano, cinque assessori, un Dirigente del Comune, oltreché ai Presidente del Consorzio industriale Sud Pontino Salvatore Forte e ai consiglieri d’amministrazione del Consorzio stesso Antimo Merenna e Vincenzo Zottola, ex presidente della Camera di Commercio e Confcommercio. Un’indagine nata anche dalle battaglie politiche di consiglieri d’opposizione e realtà della società civile.

Eppure, al di là delle questioni circoscrivibili, che rischiano di mettere a repentaglio la candidatura di Mitrano nel centrodestra al Consiglio regionale, l’area che si respira nel Golfo non è delle migliori anche a causa di indagini anti-droga della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che per ora non mettono a repentaglio altri livelli, nonostante le dichiarazioni rilevanti di un collaboratore di giustizia, ma che hanno portato al rinvio a giudizio del fratello di un Sindaco nonché Presidente della Provincia.

Un clima che nel sottobosco è rovente con l’aggravante del tentato omicidio di uno dei nipoti del fondatore del Clan dei Casalesi avvenuto a febbraio e di cui, al momento, si sa poco e niente. E che la situazione non sia delle migliori, nonostante le intemerate di Taddeo e Leccese, lo ha ricordato ai cittadini di Formia e a quelli del sud pontino, tra cui Gaeta, il prete Alfredo Micalusi durante la messa solenne per il patrono di Sant’Erasmo: “Ci dobbiamo prendere cura del buon grano, ma c’è la gramigna e questo è il momento in cui dobbiamo risolvere tutte le ambiguità, a iniziare dalle più alte istituzioni cittadine…le dobbiamo risolvere perché la nostra città, che amiamo tanto, sta vivendo un degrado che non ha mai vissuto. Sparatorie da farwest con tentati omicidi, quando mai! La retorica che la camorra non è presente, che la mafia non è presente non ci incanta più. Sappiamo che c’è un cancro da estirpare. Prenderci cura del buon grano significa che ognuno deve fare la sua parte, dagli alti vertici istituzionali, fino ai semplici cittadini. Non è più tempo di farci gli affari nostri, questo è il tempo della responsabilità e della partecipazione, le ambiguità vanno risolte altrimenti la storia le giudicherà duramente”.

Tuttavia, per parole così condivisibili agli occhi della trasparenza e di vuole raggiungerla, è arrivata una risposta passata sotto traccia ma che rileva ancora una volta una differenza di linguaggio grave. “Dopo il periodo di limitazioni dovuto alla pandemia – ha detto il sindaco di Formia, Taddeo – si ritorna alla normalità. È un giorno di festa, tra speranza e felicità, riflettiamo su quanto sia importante far crescere sempre più il Grano, unico modo per far sparire la Zizzania”.

Ecco ancora il tema della zizzania, quella evocata anche da Leccese: non sono gli affari poco chiari a essere il problema ma coloro che li denunciano mettendo, per l’appunto, zizzania. Quando vai nel Golfo di Gaeta, non mangiare la zizzania…

Articolo precedente

VITAMINA G 2022: TORNA IL BANDO DELLA REGIONE LAZIO PER GLI UNDER 35

Articolo successivo

COVID: 60 I NUOVI CASI E UN DECESSO NELLA PROVINCIA DI LATINA

Ultime da Politica