Operazione anti-droga di DDA e Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina: coinvolte 10 persone da Latina a Roma
Alle prime luci dell’alba, su disposizione del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma Francesco Minisci, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, agli ordini del Maggiore Antonio De Lise, coadiuvato, nella fase esecutiva dai Reparti Territoriali, dal Raggruppamento Aeromobili Carabinieri di Pratica di Mare e dal Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria Mare, sta dando esecuzione, nei comuni di Latina, Sezze, Fondi, Roma, Ardea e Anzio, a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma Valerio Savio, nei confronti di dieci persone gravemente indiziate, a vario titolo, di reati in materia di stupefacenti: nove in carcere e una agli arresti domiciliari.
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Più in particolare, l’attività di indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina. con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sviluppatasi dall’ottobre 2016 al novembre 2017, in un primo tempo coordinata dal sostituto procuratore di Latina Giuseppe Bontempo, trae origine da alcuni servizi di osservazione eseguiti dagli inquirenti nei confronti di narcotrafficanti stanziali nel territorio pontino. L’attività di indagine si è articolata in servizi di osservazione, attività di indagine classica affiancata da attività tecnica di intercettazione e da mirati riscontri. Gli episodi di traffico di sostanze stupefacenti ricostruiti nel corso delle indagini, per i quali il Giudice per le indagini preliminari ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi, si collocano nel contesto di esportazioni di ingenti quantitativi di stupefacenti quali hashish, marijuana e cocaina sia via mare dal Marocco che via terra dall’Olanda al territorio nazionale. Dal Marocco arrivava hashish e marijuana, dall’Olanda la cocaina.
In particolare, l’indagine ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti nel quale due fratelli marocchini sono risultati gravemente indiziati di esserne gli organizzatori, uno con il ruolo, perché stanziale in Marocco, di tenere il contatto operativo con i produttori/fornitori della sostanza o con chi la fa pervenire in Marocco, e l’altro, poiché stanziale a Roma, con il compito di organizzare e gestire l’arrivo, la custodia e lo smercio della droga nelle singole piazza di spaccio come quella di Tor Bella Monaca in Via dell’Archeologia. La sostanza, giunta a Roma, veniva tramite trafficanti pontini anche smerciata nelle piazze di spaccio di Latina, Sezze e Fondi. Le piazze principale coperte dall’attività delle smercio della droga erano principalmente Sezze e Fondi che, con Latina, avevano rispettivamente il proprio referente rispetto al sodalizio italo-marocchino. I vari referenti della droga sono tutti alle Forze dell’Ordine.
Oltre al contesto associativo, l’attività investigativa ha permesso di raccogliere diversi elementi indiziari a carico di altri soggetti responsabili di cessioni di sostanze stupefacenti come cocaina, marjuana e hashish attraverso persone in grado di imperversare nel basso Lazio con una disponibilità pressoché illimitata di sostanza stupefacente.
Nel corso dell’attività di indagine, oltre ad individuare i differenti canali di approvvigionamento della droga proveniente dai paesi del Maghreb e dall’Olanda, i Carabinieri sono riusciti a documentare le località di destinazione dello stupefacente non immesso nel mercato pontino, ossia le province di Monza-Brianza, Roma e i comuni di Ardea e Anzio. Per il trasporto della droga su strada, la stessa veniva caricata su auto munite di doppio fondo in modo da non destare sospette negli eventuali controlli della Forze dell’Ordine.
Nel corso dell’indagine, i Carabinieri hanno già proceduto all’arresto in flagranza di reato di oltre 20 persone e al sequestro di circa 60 chili tra le diverse sostanze stupefacenti.
Le persone destinatarie di custodia cautelare in carcere sono: i due fratelli originari del Marocco Abderrahim Ohsaine e Abdeljalil Ohsaine; Mohammed El Maliani anche lui di nazionalità marocchina ma residente in Viale Europa ad Anzio, ossia una delle piazze di spaccio più rilevanti del Lazio; Aziz Ben Zahra residente in Spagna; Marco Di Felice di Ardea; Beniamino Parisella e Pierpaolo Spagnolo di Fondi; Franco Marongiu di Sezze (già coinvolto in operazioni anti-droga e citato a più riprese nei verbali resi dai collaboratori di giustizia di Latina con l’appellativo del “sardo di Sezze”) e Francesco Ottobre di Latina: destinatari della custodia cautelare in carcere. Ai domiciliari è finito Pasquale D’Alterio, fratello di Peppe ‘O Marocchino D’Alterio e appartenente all’omonima famiglia che per l’Antimafia è ritenuta essere referente del Clan dei Casalesi a Fondi.
Nel 2017, D’Alterio e Spagnolo furono coinvolti nella maxi operazione anti-droga denominata “Amnesia”. Anche Ottobre è stato coinvolto in altre operazioni anti-droga negli scorsi anni. Nel complesso, con l’operazione odierna, sono 38 gli indagati: Tariq Abouali (Marocco) di Velletri, Rachid Benclih (Marocco) di Anzio; Daniele Caruso di Anzio; Silvio Cicala di Roma; Angelo Consoli di Sezze; Fabio Criscuolo di Cisterna; Luigi D’Alterio di Fondi (figlio di Pasquale D’Alterio); Massimiliano Di Crocco di Fondi; Luca Fermo di Formia; Daniela Fiore di Fondi; Antonino Grillo di Roma; Arbi El Hassib (Marocco) di Anzio; Marco Larocca di Fondi; Salvatore La Rosa di Fondi, da tempo ritenuto legato alla cosca calabrese dei Bellocco-Pesce di Rosarno e vicino a Vincenzo Garruzzo, finito nell’inchiesta antimafia denominata “Damasco”; Francesco Mammoliti della provincia di Reggio Calabria; Antonio Manzo di Fondi; Antony Marongiu di Cisterna; Luigi Masi di Ceccano (Frosinone); Armando Milazzo di Formia; Michele Napolitano di Anzio; Antonio Parmeni di Ceccano; Roberto Premutico di Ferentino; Remo Rega di Fondi; Massimo Salemme di Fondi; Adlis Shyti, originario dell’Albania, di Fondi; Katiuscia Simone di Fondi; Mihaela Marta Stan, di origine rumene, di Anzio e Gino Stravato di Fondi.