CENTRO MORBELLA: AL DIRETTORE CONTESTATO UN ALTRO REATO. INIZIATO IL PROCESSO

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Violenza privata e atti persecutori nel Consorzio degli operatori del Centro Morbella: al via il processo dove è imputato il Direttore

Si è aperto oggi il processo, dinanzi al Giudice monocratico del Tribunale di Latina Enrica Villani, nei confronti di Pablo Dario Vargas, il Direttore del Centro Morbella di origine argentina, accusato di atti persecutori e violenza privata nei confronti di Marco Cassandra – difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli – commerciante dello stesso centro e titolare, all’epoca de fatti, di due esercizi commerciali presso il Morbella.

Vargas era stato rinviato a giudizio lo scorso 19 novembre dal Giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone, su richiesta del sostituto procuratore di Latina Marco Giancristofaro.

Lo scorso 9 aprile la Squadra Mobile di Latina, che ha condotto le indagini, notificò proprio al 45enne Vargas un’ordinanza emessa dal Tribunale di Latina, che dispose la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa  e ai prossimi congiunti di quest’ultima e ai luoghi abitualmente frequentati, con l’obbligo di mantenere una determinata distanza e con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con il medesimo.

Dopo una serie di segnalazioni e denunce presentate dalla parte offesa, infatti, gli investigatori hanno ritienuto Pablo Daniel Vargas responsabile del reato di atti persecutori e violenza privata, per aver tenuto una pluralità di condotte moleste e di minacce di morte, volte a costringere la malcapitata vittima a dismettere le sue attività commerciali all’interno del centro Morbella. Per raggiungere i suoi scopi, secondo quanto riportato dalla Polizia di Stato, Vargas non ha lesinato azioni persecutorie nei confronti della parte offesa e, nel novembre 2020, ha segnalato alla Polizia locale di Latina la presunta violazione delle restrizioni COVID da parte delle attività commerciali della vittima, determinandone così una temporanea chiusura pur non essendovene i presupposti.

Le condotte considerate vessatorie e violente, secondo l’ipotesi d’accusa, sono state poste in essere da Vargas nei confronti di Cassandra dal mese di settembre del 2019 al mese di marzo del 2021 ed hanno cagionato a quest’ultimo un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerano in lui uno stato di timore per la propria incolumità. Secondo l’accusa, l’uomo sarebbe stato costretto ad alterare le proprie abitudini di vita.

Infine, il 29 dicembre, Vargas ha subito l’aggravamento della misura ed è stato posto agli arresti domiciliari per aver violato il divieto di avvicinamento alla vittima la quale ha denunciato altri episodi di minacce e aggressioni verbali.

Quest’ultimo spaccato della vicenda ha comportato che, oggi, in Aula, il Pm Giancristofaro ha contestato a Vargas, aggiornando il capo di imputazione fino al 30 novembre, un altro reato specifico previsto dalle novelle legislative recenti, per l’appunto la violazione delle misure restrittive.

Il Giudice Villani ha concesso il termine a difesa cosicché Vargas, difeso dall’Avvocato Enrico Cellini, possa stabilire la sua linea su questa nuova contestazione.

Il processo è stato aggiornato al 10 febbraio 2022. Si prevede la sentenza per l’estate.

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