Si è tenuta una importante riunione della Consulta nazionale ANCI Piccoli Comuni coordinata dal Sindaco di Cerignale Massimo Castelli, con all’odg una disamina completa delle questioni che attengono i Comuni delle aree interne e montane
Innanzitutto il digital divide, per il quale c’è da tener conto che ogni volta che si parla di banda larga e quindi cavidotti per portarla nei Piccoli Comuni, anche attraversando centri storici di pregio, si deve considerare la possibilità di posare le linee di metanizzazione; tecnicamente è facile duplicare lo scavo di 40 cm per ogni dimensione, risparmiando un secondo disastroso intervento. I Comuni non metanizzati sono 1100 ed hanno scarse possibilità perché, come per la banda larga, non sono obiettivi remunerativi; alla metanizzazione, non va dimenticato, è legata la “transizione ecologica” poiché si abbassano le emissioni di Co2-
Bisogna poi assolutamente coinvolgere nella SNAI, Strategia Nazionale, Aree Interne, elaborata da Fabrizio Barca, le Unioni di Comuni e le Unioni Montane, e finanziare in modo significativo le cooperative di giovani, sia sociali che di di comunità, per il riuso di terreni ed edifici abbandonati, se si vuole dare senso e contenuto al Controesodo proposto da ANCI.
Sulla metanizzazione c’è una lacuna; si parla di accise per il GPL, gas propano liquido, e non si considerano le tecnologie per il GNL, Gas Naturale Liquido, che può essere portato anche in alta montagna.
Lubiana Restaini, Coordinatrice Consulta Piccoli Comuni Anci Lazio, ha inoltre dichiarato: “Sto lavorando ad una serie di proposte che sottoporrò alla Consulta Piccoli Comuni del Lazio”. Eccole di seguito.
- Sulla Realacci, la legge n°158/2017, proposta secca: ci vuole il rifinanziamento di 1 miliardo di euro.
- Sulla sanità nelle aree interne e montane dobbiamo ottenere ambulanze in ogni Unione Montana
- Sulla scuola: è assurdo il dimensionamento scolastico per le aree interne e montane, adottato con gli stessi criteri di un quartiere di Roma; la garanzia di un servizio essenziale che tiene in vita letteralmente i Piccoli Comuni, deve avere parametri diversissimi.
- Superare il limite di mandato sino a 15.000 abitanti, abolendolo; reintrodurre le firme per la presentazione delle liste nei Comuni sino a 1000 ab; abbassare o togliere il quorum dei votanti al 50% quando è presente una sola lista
- Gestioni associate: finalmente dopo 11 anni, siano senza alcun obbligo!
- Status amministratori: approvare subito la legge che ha come primo firmatario Roberto Pella.”
Infine, sempre la Coordinatrice della Consulta Piccoli Comuni di Ancilazio ha concluso: “Ho letto con preoccupazione le notizie sui contenuti del Piano Nazionale Rinascita e Resilienza che saranno approvati dal governo Draghi; non c’è quell’attenzione per le aree interne e montane che avevano promesso e se non ci saranno cambiamenti oltre alla delusione ci sarà un danno per l’intero nostro Paese”.