Beffa pontina Appia-Unesco, Calandrini (FdI): “Non è accettabile speculazione politica su un grande risultato”
“Guardo davvero con grande rammarico alle reazioni di alcuni esponenti della sinistra locale i quali, pur di gettare fango sul Governo Meloni, hanno fatto leva anche sul riconoscimento della Via Appia come patrimonio mondiale dell’Unesco. Una scelta insensata e che denota, peraltro, una forte miopia dal punto di vista politico”. Così in una nota il Senatore Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.
“Ci tengo innanzitutto a fare nuovamente i complimenti ai Ministri Tajani e Sangiuliano per il grande lavoro svolto, che ha portato a questo eccellente riconoscimento che non era affatto scontato. A differenza degli amministratori locali della sinistra, che prima hanno gridato al successo salvo poi gettare fango sul Governo Meloni, noi eravamo già a conoscenza dell’esclusione di alcuni tratti del territorio dal riconoscimento Unesco – prosegue il Senatore Calandrini –. Questo però non inficia il grandioso risultato ottenuto nei giorni scorsi, che è stato preceduto da un certosino e complesso lavoro, tecnico e politico, volto a valorizzare pienamente una grande opera ingegneristica com’è la via Appia Antica. Un’imponente arteria di collegamento che ovviamente attraversa l’intero territorio della provincia pontina, anche quel tratto tra Cisterna e Terracina escluso dal riconoscimento. Una porzione ovviamente presa in considerazione nei documenti del Ministero e che per ora l’Icomos, la struttura tecnica internazionale che ha valutato il dossier di candidatura, ha deciso di escludere dal percorso dell’Appia riconosciuto come patrimonio mondiale. E’ vero che in quel preciso tratto la via Appia Antica non è quasi più visibile, perché per gran parte interrata ma la sua esistenza è ben visibile e basta osservare le varie stazioni di posta che incontriamo percorrendo il tratto di via Appia Nuova che praticamente ripercorre il tracciato di quella Antica a ulteriore conferma della straordinaria attualità della Regina Viarum”.
“Il riconoscimento Unesco è tuttavia una vittoria innegabile, per tutta la nazione – ha concluso il Senatore Calandrini – E’ ovviamente un primo passo: rimangono la possibilità tecnica e la volontà politica di chiedere l’integrazione dei tratti ad oggi non considerati dall’Unesco. Questo però non toglie che il riconoscimento della via Appia come patrimonio mondiale Unesco sia una grande opportunità, che riguarda pienamente il nostro territorio e che deve essere ora colta facendo rete tra gli amministratori locali. Speculare per fini elettoralistici non solo è sbagliato e triste ma rischia di non far cogliere a pieno questa straordinaria opportunità”.