SPEDIZIONE PUNITIVA A ROCCAGORGA: BATTAGLIA TRA PERIZIE

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Spedizione punitiva a Roccagorga, udienza preliminare per i tre giovani accusati di aver sequestrato e pestato un 18enne. Sono accusati di tentato omicidio in concorso

Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, e al pubblica ministero Daria Monsurrò, è stata ascoltata la consulente della Procura, il medico legale Maria Cristina Setacci, chiamata a relazione sulla gravità del pestaggio subito dal ragazzo di 18 anni, originario di Sezze, sequestrato e picchiato un anno fa da un gruppo di quattro giovani a Roccagorga.

Le difese dei giovani, assistiti dagli avvocati Italo Montini e Fabrizio Cassoni, oltreché ad avanzare domane alla consulente del Tribunale rispetto alla perizia, hanno presentato a loro volta le proprie perizie di due medici rispetto alle condizioni del ragazzo. Perizie che sono all’opposto di quella del medico legale Setacci, la quale invece ha confermato la gravità del pestaggio. Si tornerà in udienza preliminare il prossimo 21 giugno quando si dovrebbe entrare nel vivo, quantomeno con le richieste del pubblico ministero e forse con la sentenza di rito abbreviato.

A gennaio scorso, era stato il Gup Giuseppe Cario ad ammettere ammesso il rito alternativo per tre dei quattro giovani accusati di tentato omicidio, lesioni, estorsione e sequestro del 18enne di Sezze.

A novembre 2023, il giudice del Tribunale per i minori di Roma si era pronunciato sul caso del quarto imputato: il 15enne presente la notte tra il 29 e il 30 maggio 2023 quando partecipò a una spedizione punitiva, insieme agli altri tre ragazzi maggiorenni, ai danni del 18enne originario di Sezze. Il teenager, difeso dall’avvocato Conca, era stato condannato, col rito abbreviato, alla pena di 2 anni e 8 mesi per tentato omicidio in concorso. Assoluzione per il reato di estorsione. Il giudice aveva sospeso la pena e anche revocato l’obbligo di rimanere a casa. Il Pubblico Ministero aveva richiesto una condanna a 6 anni di reclusione.

Dopo i fatti accaduti a fine maggio 2023, il sostituto procuratore di Latina Andrea D’Angeli e i Carabinieri si erano convinti nelle fasi d’indagine che il movente della spedizione punitiva a Roccagorga ai danni del 18enne di Sezze fosse quello della droga.

Secondo gli inquirenti, i quattro giovani, tra cui i maggiorenni Joan Gjoni, Ioan Alexandru Luchian e Daniela Casconi – i primi due, rispettivamente albanese e rumeno – si sono adoperati a brutalizzare il 18enne per farsi pagare un debito pregresso derivante dall’acquisto di sostanza stupefacente.

Il 18enne sarebbe stato costretto a salire in auto, un’Audi A3 di proprietà di Gjoni: prima lo hanno portato in un luogo sconosciuto dove è stato colpito con un pugno da Luchian, successivamente è stato condotto al parcheggio del ristorante “Il Querceto”, in via Selvotta, a Roccagorga, dove avrebbero tentato di ammazzarlo.

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Il 18enne sarebbe stato colpito più volte con il coltello anche in parti vitali e con calci e pugni al corpo, tanto da essere ridotto in gravissime condizioni. Il bollettino medico parlava di ferite multiple da arma da taglio localizzate al torace, alla coscia, alle mani, oltreché abrasioni e contusioni anche alla testa.

Il ragazzo, verso cui l’azione sarebbe stata premeditata, si è salvato solo perché è sopraggiunta un’auto che ha costretto i quattro soggetti a scappare.

Poi, nelle prime ore del mattino del 30 maggio 2023, a Roccagorga, il giovane di 18 anni è stato rinvenuto, riverso per terra e sanguinante, con evidenti segni di percosse e ferite da taglio su tutto il corpo.

Per le sue precarie condizioni, il giovane, successivamente è stato trasportato, in codice rosso, da personale del 118, presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Sul posto si è immediatamente recata una pattuglia della locale Stazione Carabinieri e successivamente anche militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R. di Terracina.

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Nell’interrogatorio di garanzia, a chiarire i contorni della vicenda è stato il giovane rumeno, Ioan Alexandru Luchian, che ha deciso di rispondere alle domande del Gip Mario La Rosa, ammettendo gli addebiti e spiegando che a picchiare violentemente il 18enne è stato lui. Il giovane ha aggiunto che a scagliare i fendenti col coltello è stata la ragazza, Daniela Casconi, la quale, difesa dall’avvocato Fabrizio Cassoni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Anche Joan Gjoni, il 23enne albanese che guidava l’auto, ha scelto di non rispondere alle domande del Gip, chiarendo, tramite dichiarazioni spontanee, che lui, quella sera, non aveva alcuna intenzione di effettuare la spedizione punitiva e di essersi ritrovato in una vicenda di cui non sapeva niente. Il 23enne si è detto molto dispiaciuto per ciò che è accaduto al 18enne. Sia Gjoni che Luchian sono difesi dall’avvocato Italo Montini. Luchian è difeso anche dall’avvocato Mauro Calvano.

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