SPEDIZIONE PUNITIVA A ROCCAGORGA: CONDANNATO IL MINORENNE DELLA BANDA

Spedizione punitiva a Roccagorga, arriva la prima per uno dei quattro responsabili di tentato omicidio in concorso

Il giudice del Tribunale per i minori di Roma si è pronunciato sul caso di un 15enne presente la notte tra il 29 e il 30 maggio scorsi quando partecipò a una spedizione punitiva, insieme ad altre tre ragazzi maggiorenni, ai danni di un giovane di 18 anni originario di Sezze.

Il teenager, difeso dall’avvocato Conca, è stato condannato, col rito abbreviato, alla pena di 2 anni e 8 mesi per tentato omicidio in concorso. Assoluzione per il reato di estorsione. Il giudice ha sospeso la pena e anche revocato l’obbligo di rimanere a casa. Il Pubblico Ministero aveva richiesto una condanna a 6 anni di reclusione.

Dopo i fatti accaduti a fine maggio, il sostituto procuratore di Latina Andrea D’Angeli e i Carabinieri sono stati convinti nelle fasi d’indagine: il movente della spedizione punitiva a Roccagorga ai danni di un 18enne di Sezze fu quello della droga. Diversi i capi d’imputazione contestati ai quattro giovani arrestati (domiciliari) il 31 maggio scorso, tra cui, per l’appunto, il minorenne appena condannato e una ragazza: si va dal tentato omicidio alle lesioni fino all’estorsione e al sequestro di persona.

Secondo gli inquirenti, i quattro giovani, tra cui i maggiorenni Joan Gjoni, Ioan Alexandru Luchian e Daniela Casconi – i primi due, rispettivamente albanese e rumeno – si sono adoperati a brutalizzare il 18enne per farsi pagare un debito pregresso derivante dall’acquisto di sostanza stupefacente.

Il 18enne sarebbe stato costretto a salire in auto, un’Audi A3 di proprietà di Gjoni: prima lo hanno portato in luogo al momento sconosciuto dove è stato colpito con un pugno da Luchian, successivamente è stato condotto al parcheggio del ristorante “Il Querceto”, in via Selvotta, a Roccagorga, dove avrebbero tentato di ammazzarlo.

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Il 18enne sarebbe stato colpito più volte con il coltello anche in parti vitali e con calci e pugni al corpo, riducendolo in gravissime condizioni. Il bollettino medico parlava chiaro: ferite multiple da arma da taglio localizzate al torace, alla coscia, alle mani, oltreché abrasioni e contusioni anche alla testa.

Il ragazzo, verso cui l’azione sarebbe stata premeditata, si è salvato solo perché è sopraggiunta un’auto che ha costretto i quattro soggetti a scappare.

Poi, nelle prime ore del mattino del 30 maggio, a Roccagorga, il giovane di 18 anni è stato rinvenuto, riverso per terra e sanguinante, con evidenti segni di percosse e ferite da taglio su tutto il corpo. Un’azione così violenta solo perché il giovane era indebitato con la droga: uno scenario agghiacciante.

Per le sue precarie condizioni, il giovane, successivamente è stato trasportato, in codice rosso, da personale del 118, presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Sul posto si è immediatamente recata una pattuglia della locale Stazione Carabinieri e successivamente anche militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R. di Terracina. Sono state attivate serrate indagini, partendo da quelle poche e frammentate informazioni ottenute dal malcapitato e, con l’ausilio di altro personale delle Stazioni di San Felice Circeo e Sezze, nel giro di poche ore, gli operanti hanno chiuso il cerchio, raccogliendo chiari e concordanti indizi nei confronti di quattro giovanissimi, tutti residenti in provincia (tra Sezze, Roccagorga e Priverno).

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Nell’interrogatorio di garanzia, a chiarire i contorni della vicenda è stato il giovane rumeno, Ioan Alexandru Luchian, che ha deciso di rispondere alle domande del Gip Mario La Rosa, ammettendo gli addebiti e spiegando che a picchiare violentemente il 18enne è stato lui. Il giovane ha aggiunto che a scagliare i fendenti col coltello è stata la ragazza, Daniela Casconi, la quale, difesa dall’avvocato Fabrizio Cassoni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Anche Joan Gjoni, il 23enne albanese che guidava l’auto, ha scelto di non rispondere alle domande del Gip, chiarendo, tramite dichiarazioni spontanee, che lui, quella sera, non aveva alcuna intenzione di effettuare la spedizione punitiva e di essersi ritrovato in una vicenda di cui non sapeva niente. Il 23enne si è detto molto dispiaciuto per ciò che è accaduto al 18enne. Sia Gjoni che Luchian sono difesi dall’avvocato Italo Montini. Luchian è difeso anche dall’avvocato Mauro Calvano.

L’anno prossimo, in data 29 gennaio, il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, deciderà sulla richiesta di rito abbreviato depositata dagli avvocati.

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