MASSACRATO PER IL DEBITO DI DROGA, INTERROGATI I GIOVANI: “A SCAGLIARE LE COLTELLATE LA RAGAZZA”

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Roccagorga
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Spedizione punitiva a Roccagorga, dietro la violenza dei quattro giovani ai danni del 18 un debito di droga. Oggi gli interrogatori degli arrestati

Si sono conclusi in mattinata di oggi, 3 giugno, gli interrogatori dei tre giovani accusati di tentato omicidio commesso a Roccagorga davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mario La Rosa.

L’interrogatorio di garanzia ha riguardato anche il minorenne – ossia il quarto della spedizione punitiva che ha messo a rischio la vita di un 18enne di Roccagorga – che ha risposto davanti al Tribunale dei minorenni, difeso dall’avvocato Gianmarco Conca. Il più giovane della comitiva ha detto di essersi ritrovato nella situazione senza avere avuto in precedenza il quadro esatto.

A chiarire, invece, i contorni della vicenda è stato il giovane rumeno, Ioan Alexandru Luchian, che ha deciso di rispondere alle domande del Gip La Rosa, ammettendo gli addebiti e spiegando che a picchiare violentemente il 18enne è stato lui. Il giovane ha aggiunto che a scagliare i fendenti col coltello è stata la ragazza, Daniela Casconi, la quale, difesa dall’avvocato Fabrizio Cassoni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Anche Joan Gjoni, il 23enne albanese che guidava l’auto, ha scelto di non rispondere alle domande del Gip, chiarendo, tramite dichiarazioni spontanee, che lui, quella sera, non aveva alcuna intenzione di effettuare la spedizione punitiva e di essersi ritrovato in una vicenda di cui non sapeva niente. Il 23enne si è detto molto dispiaciuto per ciò che è accaduto al 18enne. Sia Gjoni che Luchian sono difesi dall’avvocato Italo Montini.

Gli avvocati difensori dei tre maggiorenni indagati hanno chiesto per i loro assistiti al giudice per le indagini preliminari la sostituzione della misura cautelare con una più lieve: al momento Casconi si trova in carcere a Rebibbia, mentre Luchian è ristretto nel carcere di Latina. Ai domiciliari, invece, Joan Gjoni. Il giudice per le indagini preliminari Mario La Rosa alla fine ha concesso la misura più lieve dei domiciliari a tutti e tre gli indagati. Il minorenne di 17 anni è stato, invece, condotto all’interno di una struttura di accoglienza per minori.

Un esito, quello degli interrogatori, che grossomodo conferma le conclusioni a cui erano arrivati il sostituto procuratore di Latina, Andrea D’Angeli, e i Carabinieri della Compagnia di Terracina, insieme ai loro colleghi di San Felice Circeo e Sezze, che hanno portato avanti le indagini lampo, considerato che l’episodio efferato è accaduto tra il 29 e il 30 maggio scorsi.

Procura e Carabinieri, infatti, ne sono convinti: il movente della spedizione punitiva a Roccagorga ai danni del 18enne è quello della droga. Diversi i capi d’imputazione contestati ai quattro giovani arrestati: si va dal tentato omicidio alle lesioni fino all’estorsione e al sequestro di persona.

Secondo gli inquirenti, i quattro giovani, si sono adoperati a brutalizzare il 18enne per farsi pagare un debito pregresso derivante dall’acquisto di sostanza stupefacente. L’adolescente è stato costretto a salire in auto, un’Audi A3 di proprietà di Gjoni: prima lo hanno portato in luogo al momento sconosciuto dove è stato colpito con un pugno da Luchian, successivamente è stato condotto al parcheggio del ristorante “Il Querceto”, in via Selvotta, a Roccagorga, dove avrebbero tentato di ammazzarlo.

Il 18enne è stato colpito più volte con il coltello anche in parti vitali e con calci e pugni al corpo, così da essere ridotto in gravissime condizioni. Il bollettino medico parla chiaro: ferite multiple da arma da taglio localizzate al torace, alla coscia, alle mani, oltreché abrasioni e contusioni anche alla testa.

Il ragazzo, verso cui l’azione è stata premeditata, si è salvato solo perché è sopraggiunta un’auto che ha costretto i quattro aguzzini a scappare. Poi, nelle prime ore del mattino del 30 maggio, a Roccagorga, il giovane di 18 anni è stato rinvenuto, riverso per terra e sanguinante, con evidenti segni di percosse e ferite da taglio su tutto il corpo. Un’azione così violenta solo perché il giovane era indebitato con la droga.

Per le sue precarie condizioni, il giovane, successivamente è stato trasportato, in codice rosso, da personale del 118, presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

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Nel corso delle operazioni, sono stati recuperati gli abiti dei quattro giovani, ancora sporchi di sangue e l’auto in uso ad uno del gruppo (Gjoni), utilizzata per raggiungere Roccagorga, dove è avvenuta l’aggressione, nonché circa 25 grammi di hashish.

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