SPEDIZIONE PUNITIVA A ROCCAGORGA, FERMATI IN 4 GIOVANI: TRA DI LORO UN MINORENNE E UNA RAGAZZA

La Compagnia Carabinieri di Terracina
La Compagnia Carabinieri di Terracina

Roccagorga, un giovane è stato accoltellato di notte nella città lepina: sul caso indagano i Carabinieri. Sono quattro i sospettati

Una spedizione punitiva di giovani e giovanissimi contro un appena maggiorenne. È quanto accaduto nella notte tra il 29 e il 30 maggio quando si è consumata l’aggressione, compresa di un accoltellamento nei pressi dell’ex ristorante Il Querceto, a Roccagorga. Un giovane di appena 18 anni è stato aggredito e ferito ad una gamba per poi essere lasciato in condizioni gravi.

Dopodiché, è stato proprio il 18enne a chiedere aiuto, per poi essere ricoverato al Santa Maria Goretti di Latina in codice rosso, pur non essendo fortunatamente in pericolo di vita. I sanitari hanno applicato al ragazzo, che si è presentato col volto livido e insanguinato, diversi punti di sutura sulla gamba.

Sul caso stanno indagando i Carabinieri della Compagnia di Terracina, insieme ai colleghi di Roccagorga e Sezze, che sin da subito hanno chiuso il cerchio su un giovane albanese, sospettato di essere tra i promotori ed esecutori della spedizione punitiva. Si tratta di Joan Gjoni, 23 anni, di Sezze, assistito dall’avvocato Italo Montini, per cui il sostituto procuratore di Latina, Andrea D’Angeli, dopo il fermo arrivato nella giornata di ieri, 30 maggio, ha disposto gli arresti domiciliari. Il giovane sarà chiamato a breve a rispondere nell’ambito di un interrogatorio di garanzia.

L’ipotesi – nonostante il giovane aggredito non abbia fornito elementi utili ai militari dell’Arma – è che vi sia stata un’aggressione violenta dettata da un regolamento di conti dovuti alla droga. Anche se è ancora presto per stabilirlo; peraltro, tra le ipotesi, anche uno sguardo di troppo a una ragazza che avrebbe scatenato la reazione del branco.

Ad ogni modo, i fermati dai militari dell’Arma sono in tutto quattro: oltreché al 23enne albanese, anche un giovane rumeno e due italiani: un minorenne e una ragazza. I giovani risiedono tutti sui Monti Lepini: tra Sezze, Roccagorga e Priverno.

Sono tutti sospettati di aver fatto parte della gang che ha rischiato di far finire in tragedia la vita di un 18enne, lasciato, dopo il pestaggio, nel fango di un fossato. Tra le accuse anche quella più grave: tentato omicidio.

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