SPEDIZIONE PUNITIVA A ROCCAGORGA: AMMESSO IL RITO ABBREVIATO PER I TRE GIOVANI ACCUSATI DI TENTATO OMICIDIO

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Spedizione punitiva a Roccagorga, udienza preliminare per i tre giovani accusati di aver sequestrato e pestato un 18enne. Sono accusati di tentato omicidio in concorso

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha ammesso il rito abbreviato per tre dei quattro giovani accusati di tentato omicidio e sequestro di persona ai danni di un 18enne di Sezze.

A novembre scorso, il giudice del Tribunale per i minori di Roma si era pronunciato sul caso del quarto imputato: il 15enne presente la notte tra il 29 e il 30 maggio 2023 quando partecipò a una spedizione punitiva, insieme agli altri tre ragazzi maggiorenni, ai danni del 18enne originario di Sezze.

Il teenager, difeso dall’avvocato Conca, era stato condannato, col rito abbreviato, alla pena di 2 anni e 8 mesi per tentato omicidio in concorso. Assoluzione per il reato di estorsione. Il giudice aveva sospeso la pena e anche revocato l’obbligo di rimanere a casa. Il Pubblico Ministero aveva richiesto una condanna a 6 anni di reclusione.

Dopo i fatti accaduti a fine maggio, il sostituto procuratore di Latina Andrea D’Angeli e i Carabinieri sono stati convinti nelle fasi d’indagine: il movente della spedizione punitiva a Roccagorga ai danni del 18enne di Sezze fu quello della droga.

Per quanto riguarda l’udienza preliminare odierna, sono diversi i capi d’imputazione contestati ai tre giovani arrestati (domiciliari) il 31 maggio 2023: si va dal tentato omicidio alle lesioni fino all’estorsione e al sequestro di persona.

Secondo gli inquirenti, i quattro giovani, tra cui i maggiorenni imputati odierni Joan Gjoni, Ioan Alexandru Luchian e Daniela Casconi – i primi due, rispettivamente albanese e rumeno – si sono adoperati a brutalizzare il 18enne per farsi pagare un debito pregresso derivante dall’acquisto di sostanza stupefacente.

Il 18enne sarebbe stato costretto a salire in auto, un’Audi A3 di proprietà di Gjoni: prima lo hanno portato in un luogo sconosciuto dove è stato colpito con un pugno da Luchian, successivamente è stato condotto al parcheggio del ristorante “Il Querceto”, in via Selvotta, a Roccagorga, dove avrebbero tentato di ammazzarlo.

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Il 18enne sarebbe stato colpito più volte con il coltello anche in parti vitali e con calci e pugni al corpo, tanto da essere ridotto in gravissime condizioni. Il bollettino medico parlava chiaro: ferite multiple da arma da taglio localizzate al torace, alla coscia, alle mani, oltreché abrasioni e contusioni anche alla testa.

Il ragazzo, verso cui l’azione sarebbe stata premeditata, si è salvato solo perché è sopraggiunta un’auto che ha costretto i quattro soggetti a scappare.

Poi, nelle prime ore del mattino del 30 maggio, a Roccagorga, il giovane di 18 anni è stato rinvenuto, riverso per terra e sanguinante, con evidenti segni di percosse e ferite da taglio su tutto il corpo. Un’azione così violenta solo perché il giovane era indebitato con la droga: uno scenario agghiacciante.

Per le sue precarie condizioni, il giovane, successivamente è stato trasportato, in codice rosso, da personale del 118, presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Sul posto si è immediatamente recata una pattuglia della locale Stazione Carabinieri e successivamente anche militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R. di Terracina. Sono state attivate serrate indagini, partendo da quelle poche e frammentate informazioni ottenute dal malcapitato e, con l’ausilio di altro personale delle Stazioni di San Felice Circeo e Sezze, nel giro di poche ore, gli operanti hanno chiuso il cerchio, raccogliendo chiari e concordanti indizi nei confronti di quattro giovanissimi, tutti residenti in provincia (tra Sezze, Roccagorga e Priverno).

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Nell’interrogatorio di garanzia, a chiarire i contorni della vicenda è stato il giovane rumeno, Ioan Alexandru Luchian, che ha deciso di rispondere alle domande del Gip Mario La Rosa, ammettendo gli addebiti e spiegando che a picchiare violentemente il 18enne è stato lui. Il giovane ha aggiunto che a scagliare i fendenti col coltello è stata la ragazza, Daniela Casconi, la quale, difesa dall’avvocato Fabrizio Cassoni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Anche Joan Gjoni, il 23enne albanese che guidava l’auto, ha scelto di non rispondere alle domande del Gip, chiarendo, tramite dichiarazioni spontanee, che lui, quella sera, non aveva alcuna intenzione di effettuare la spedizione punitiva e di essersi ritrovato in una vicenda di cui non sapeva niente. Il 23enne si è detto molto dispiaciuto per ciò che è accaduto al 18enne. Sia Gjoni che Luchian sono difesi dall’avvocato Italo Montini. Luchian è difeso anche dall’avvocato Mauro Calvano.

Oggi, come detto, il Gip Cario, su richiesta degli avvocati difensori, ha accolto il rito abbreviato condizionato all’ascolto del consulente tecnico di parte della difesa, vale a dire un medico. Anche la Procura ha ottenuto che venga ascoltato il medico, a cui è stato affidato di relazionare sulle ferite riportate dal 18enne setino.

L’udienza preliminare è stata aggiornata al prossimo 22 aprile.

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