PRETENDE I SOLDI DALLA SORELLA PER I LAVORI A CASA: “SE NON ME LI DAI, ARRIVANO I CASALESI”

Minacce e atti persecutori contro la sorella: sul banco degli imputati un uomo originario di Fondi, secondo l’accusa prese di mira la donna

Una storia di contese famigliari e di una casa in località Sant’Agostino a Gaeta. Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani, è andata la scena la testimonianza di una donna, costituitasi parte civile, che ha ha denunciato suo fratello per aver subito minacce, stalking e persino il danneggiamento di una casa lasciatele in eredità dai genitori.

L’uomo, cinquantenne di Fondi, F.N. (le sue iniziali), dopo essersi preso in carico di ristrutturare la casa della sorella a Sant’Agostino, avrebbe preteso da lei altri soldi. Non ottenendo il denaro, che risultava maggiore a quanto pattuito, l’uomo avrebbe iniziato a minacciare la donna con messaggi Whatsapp, per poi riferirsi, sempre tramite messaggistica, anche ai figli della donna, nonché suoi nipoti, ai quali parlava male della madre.

A sedere sul banco dei testimoni, come detto, è comparsa proprio la sorella dell’uomo, che abita a Fondi, e, come ha spiegato, aveva coltivato il sogno di rimettere a posto la casa di Gaeta per trasferirsi. I rapporti tra i due fratelli, prima della storia di stalking, non erano mai stati stretti. “Sin da piccola, fui mandata in collegio e non ho avuto modo di conoscere bene mio fratello”, ha spiegato la donna, sulla sessantina.

Ecco che fu proprio il fratello a offrirsi di fare i lavori alla casa a Gaeta. Prezzo pattuito: 25mila euro. Soldi, peraltro, che sarebbero derivati dalla vendita di un terreno da parte della signora, oggi parte offesa, verso una conoscente del fratello.

I lavori iniziano, ma poco dopo sorge il primo problema. Il fratello della donna vuole 5mila euro in più (poi persino lievitati a 12mila euro), denaro che la donna non può dare, anche in ragione del fatto che il costo era stato già determinato nella cifra di 25mila euro.

È qui che, secondo la testimonianza della donna, inizia l’inferno tra messaggi, minacce e ipotetici richiami alla camorra. La tensione sale fino a che l’uomo, oggi imputato, inizia a inviare messaggi del genere: “Sei una puttana, una stronza, dammi 12mila euro”, “Ti butto giù la casa con una bomba”, “Non sei mai voluta dai nostri genitori”, “Ti faccio venire Casoria da giù”, “Ti faccio distruggere casa dai Casalesi”. La donna, infatti, ha ribadito più volte in aula che la casa fu realmente danneggiata e che, al momento, non è abitabile. “Ho dovuto cambiare le mie abitudini. Quando vado a casa a Gaeta, parcheggio lontano e vado in orari che so che mio fratello non c’è”.

Ma i messaggi sarebbero continuati per un bel pezzo, tanto che l’uomo avrebbe contattato anche i figli della donna, dicendo loro che la madre era una poco di buono. La donna, prima di denunciare tutto alla Polizia di Fondi, cercò di contattare anche il nipote, uno dei figli del fratello, il quale le avrebbe detto di aver fatto male ad aver affidato i lavori di ristrutturazione al padre.

Fatto sta che, dopo la vicenda, la donna ha spiegato in aula di aver dovuto assumere due pasticche al giorno contro l’ansia, tuttora prescritte per la sua salute, oltreché ad aver subito danni di natura cardiaca.

Il processo è stato rinviato al prossimo 13 febbraio 2025.

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