Gaeta: nel mirino della magistratura contabile l’atto di transazione relativo ai lavori al Molo S. Maria stipulato tra Comune e società privata
È stato giusto liquidare la Ici spa da parte del Comune di Gaeta? In sostanza, al momento, è questa la domanda su cui ruotano gli accertamenti della Corte dei Conti.
Denunciata a più riprese dell’opposizione, in particolare dai consiglieri comunali Emiliano Scinicariello (PD Gaeta), Sabina Mitrano (Gaeta Comunità di Valore) e Silvio D’Amante (Insieme Con Silvio D’Amante), e poi dal suo sostituto Franco De Angelis, la vicenda della transazione per il Molo Santa Maria di Gaeta approda sotto la lente della Procura regionale presso la Corte dei Conti.
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A volerci vedere chiaro è il sostituto procuratore contabile del Lazio, Andrea Baldanza (lo stesso giudice che ha indagato sull’azienda speciale di Terracina, portando a una condanna pesante per l’attuale direttore generale Carla Amici), che, tramite pec, in una pec ha chiesto alla segretaria generale e responsabile dell’anti corruzione del Comune di Gaeta, Patrizia Cinquanta, diversi atti e documenti.
Sotto la lente è finita la determina comunale numero 761 dello scorso 14 agosto 2023, ossia proprio quella che ha certificato l’atto di transazione tra il Comune e la società Ici, Impresa Costruzioni Industriali spa.
A fine settembre, l’opposizione spiegò che, previa un’ulteriore verifica sulla vicenda dell’Atto di Transazione, aveva scoperto alcune “sorprese”.
“Anzitutto, se viene risolto il contratto con la ditta aggiudicatrice e le si restituiscono i costi per la stipula del contratto e quelle per la partecipazione alla gara, come ad esempio le spese per il progetto delle migliorie e per la stipula della polizza provvisoria, significa solo una cosa: l’Amministrazione Comunale ha ammesso le proprie responsabilità anche nella fase negoziale, cioè nella fase di gara, motivo per cui la gara stessa deve essere revocata! Quindi, a seguito della transazione e alla risoluzione contrattuale con la ditta, nessun altro atto amministrativo può essere ritenuto ammissibile se non quello di una nuova gara d’appalto. Per questo stesso motivo riteniamo sia da escludere categoricamente – poiché illegittima – la possibilità dell’interpello mediante scorrimento della graduatoria.
Ma ci sono altre stranezze che vorremmo ci fossero spiegate, sia dal Segretario Generale, cui è rivolta la nostra nota, ma anche dal solerte Assessore Petruccelli, messo in conoscenza alla stessa, il quale afferma di volerci mettere anch’egli la faccia.
Una di queste stranezze è quella della restituzione alla ditta delle spese sostenute. I lotti n.2 e n.3 sono indipendenti e autonomi. Il lotto n.2 è quello dei lavori “lato mare”, finanziato dall’Autorità Portuale (e non capiamo perché il contratto di questo lotto sia stato risolto), mentre il lotto n.3 è quello dei lavori “lato strada”. Quasi tutti i lavori svolti sono quelli fatti sul lotto n.2, eppure vengono restituite le spese contrattuali del lotto n.3, ed anche gran parte del SAL liquidato fa riferimento a questo lotto. Questo resta francamente un mistero.
Ultimo enigma: il lotto n.2 risulta finanziato con somme che l’Autorità Portuale eroga al Comune di Gaeta per i lavori di riqualificazione del marciapiede nel tratto tra Villa delle Sirene e Corso Cavour, e quindi per un altro intervento! L’Amministrazione Comunale avrà chiesto preventiva autorizzazione all’Autorità di Sistema Portuale per il diverso utilizzo delle somme stanziate dalla stessa? Non lo sappiamo, ma visto tutto quello che è finora accaduto è lecito dubitare”.
Ora, come detto, è la Corte dei Conti, oltreché alla Guardia di Finanza, a voler capire di più. La Determinazione Dirigenziale n.761 del 14/08/2023 con cui si approva lo schema di transazione ha previsto, infatti, che il Comune liquidasse al privato la somma di circa 144mila euro, proprio perché non si poteva più andare avanti con i lavori già appaltati per il terzo lotto del Molo Santa Maria.
La Corte dei Conti vuole comprendere se il parere fornito dall’avvocatura comunali con i legali Daniela Piccolo e Annamaria Rak, che ha dato il via libera alla transazione col privato, sia corretto. Secondo quanto ipotizzato dalla magistratura contabile gli avvocati “non hanno minimamente precisato in virtù di quali argomenti , di fatto e di diritto, risulta radicata questa prognosi sfavorevole”. Ecco perché sono state chieste al Comune “ulteriori dati, informazioni, notizie ed elementi utili alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione delle eventuali personali responsabilità erariali dei soggetti coinvolti nella vicenda”. Alla base, quindi, si profila, nelle intenzione della Corte dei Conti, un sospetto danno erariale.
Inoltre, il magistrato chiede anche di ottenere copia di eventuali procedimenti e provvedimenti disciplinari disposti dall’ente nei confronti dei soggetti responsabili, indicando “specificando nome e cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale e attuale di indirizzo di residenza”.
“La notizia non può che farmi piacere, dal momento che il sottoscritto, a nome e per conto del MoVimento 5 Stelle Gaeta, in data 17/10/2023 ha inviato sul tema il seguente esposto proprio presso la Corte dei Conti. È importante vista la vicenda in atto rendervi conto dell’azione e del contenuto con la massima trasparenza. Continuano a lavorare a tutela della Città e della Legalità”. A dichiararlo è l’esponente locale del Movimento 5 Stelle di Gaeta, Simona Avico, il quale aveva segnalato, a ottobre scorso, alla Corte dei Conti il presunto danno erariale.