LEGGE RIPRISTINO AMBIENTALE, EUROPA VERDE LATINA REPLICA AGLI EUROPARLAMENTARI PONTINI

La Legge per il Ripristino della Natura (Nature Restoration Law) approvata mercoledì 12 luglio dal Parlamento Europeo, prevede una serie di misure da ritenersi fondamentali e non rinviabili per il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini in Europa (almeno il 20% entro il 2030 ed il 100% entro il 2050), necessarie anche per salvare la produttività dell’agricoltura e della pesca, per migliorare il benessere umano, per mitigare e contrastare i cambiamenti climatici.

Il circolo di Europa Verde di Latina – spiega una nota – intende con questo replicare agli Europarlamentari della Destra della Provincia di Latina che, in vari comunicati sulla stampa locale, si sono scagliati contro la legge parlando di “approccio ideologico” (on Salvatore de Meo di Forza Italia), “conseguenze disastrose per settori fondamentali dell’economia” (On. Adinolfi della Lega), “una mazzata per agricoltori, pescatori e allevatori” (on. Procaccini di Fratelli d’Italia).

Come dichiarato dal nostro co-portavoce nazionale Angelo Bonelli: “Questi gruppi, con la loro visione politica ristretta, hanno condotto una pericolosa campagna di disinformazione, cercando di dipingere le politiche ecologiste dell’UE come il nemico principale dell’economia, trascurando il fatto che il costo della crisi climatica è già ora insostenibile e gravemente drammatico. Quella di oggi è una grande vittoria in nome delle generazioni presenti e future.”

Oltre 3300 scienziati hanno sottoscritto un appello a favore della legge, e di tutto il Green Deal Europeo, documentando ogni affermazione con studi scientifici, e sostenendo, ad esempio, che “La protezione e il ripristino la Natura e la riduzione dell’uso dei prodotti chimici agricoli e degli inquinanti sono essenziali per mantenere la produzione a lungo termine e rafforzare la sicurezza alimentare”.

Come ricorda il WWF, solo in Italia il 68% degli ecosistemi è a rischio.

Gli insetti impollinatori sono drasticamente diminuiti negli ultimi decenni. Come riportato nella relazione della legge “una specie di api su tre e una specie di farfalle su dieci sono in declino, e una su dieci è a rischio di estinzione. Gli impollinatori sono essenziali per il funzionamento degli ecosistemi terrestri, il benessere delle persone e la sicurezza alimentare, in quanto consentono l’impollinazione di piante selvatiche e coltivate. Una quota della produzione agricola annua dell’UE equivalente a quasi 5 miliardi di EUR è direttamente attribuibile agli insetti impollinatori.”

Le preoccupazioni riguardo all’agricoltura sono del tutto immotivate anche perché, come osservato da diverse associazioni ambientaliste, il testo della legge nella versione approvata è stato purtroppo indebolito in alcuni aspetti essenziali: ad esempio l’intero articolo 9 “Ripristino degli ecosistemi agricoli” è stato interamente cancellato, e il ripristino delle torbiere, fondamentali per l’assorbimento del carbonio, è stato ridotto ai minimi termini.

Altro aspetto qualificante della legge è il ripristino degli ecosistemi e le aree verdi urbane: “Incrementare la copertura vegetale in una determinata zona urbana rallenta il deflusso delle acque (riducendo il rischio di inquinamento dei fiumi dovuto alle tracimazioni causate da piogge

violente) e contribuisce a contenere le temperature estive, rafforzando così la resilienza climatica”.

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