RIO MARTINO, IL METODO DI COCCO NON CONVINCE

Il porto canale di Rio Martino e l'assessore alla Marina del Comune di Latina, Gianluca Di Cocco
Il porto canale di Rio Martino e l'assessore alla Marina del Comune di Latina, Gianluca Di Cocco

Rio Martino: l’annuncio dell’assessore alla Marina sul dragaggio, ma al momento lo stallo al porto canale è completo

Ieri, 6 giugno, l’assessore a Trasporti, Turismo, Marina e Politiche del Mare, Gianluca Di Cocco, annuncia sulla sua pagina Facebook la possibile svolta al porto canale di Rio Martino: “Nelle prossime ore, in attesa di “concludere” quanto prima e in maniera “definitiva” la questione Rio Martino…procederò a dare l’avvio all’iter che porterà al dragaggio del canale”.

Un annuncio subito raccolto da parte dell’informazione locale. Di Cocco, però, nel breve post su Facebook, non ha spiegato come, dove, quando e quanto: infatti, come noto, lo stallo su Rio Martino è pressoché totale. C’è un consorzio di privati che ha vinto la selezione pubblica da due anni finalizzata a gestire 200 posti barca nel cosiddetto porto di Rio Martino, che porto non è.

Il punto è che dal settembre 2021 quella vittoria non ha conseguito alcun risultato: il canale non è gestito da nessuno, di diportisti neanche l’ombra e, nel frattempo, sono stati fatti un paio di dragaggi inutili con annessa spesa pubblica. I pescatori dell’area, a mesi alterni, si lamentano giustamente per vedere i loro mezzi arenarsi per via dell’insabbiamento soprattutto all’imboccatura del canale. Insomma, una tragedia amministrativa ed economica, non dovuta ovviamente all’attuale assessore appena nominato (nonostante anche lui abbia vissuto indirettamente, in qualità di ex assessore nella giunta Di Giorgi, i primi disastri partiti dai lavori di riqualificazione).

Certo è che Di Cocco, da quando è assessore, utilizza alacremente i social. Oggi, 7 giugno, ad esempio, ha annunciato che un mezzo abbandonato è stato rimosso da tre anni e che “dopo ampia discussione e a seguito di un intesa sottoscritta presso la sede Comunale di Latina è stato “rimandato” a data da destinarsi lo sciopero proclamato per il giorno 9 giugno p.v. Ringrazio per la fattiva collaborazione le parti sindacali ed il gestore del Tpl”. Si riferisce ovviamente al trasporto pubblico locale.

Tornando a Rio Martino: come ha dato avvio Di Cocco al cosiddetto iter del dragaggio, considerando che un altro intervento spot da 100mila euro non servirebbe a nulla come quelli precedenti? L’assessore, in quota Fratelli d’Italia, secondo una ricostruzione da fonte qualificata, avrebbe contattato un ingegnere, Stefano Nardecchia, il quale, paradossalmente, aveva avuto l’incarico due anni or sono di rappresentare la società risultata perdente nella selezione pubblica (leggi di seguito l’articolo di Latina Tu che raccontava la vicenda dell’esclusione): la Nautica Rio Martino srl. All’epoca per un mero problema di deleghe, la società fu esclusa a favore dell’attuale vincitore.

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Pare che l’ingegnere, su incarico informale di Di Cocco, abbia contattato la stessa ditta che ha realizzato gli ultimi dragaggi al Porto di Rio Martino. Non inutili per colpa della ditta, ma inutili perché chi l’ha concepiti (amministrazione Coletta) non ha calcolato una soluzione strutturale per cui da calcoli approssimativi servirebbero circa 400mila euro. E chiaramente tutto è legato a catena: il consorzio di privati non prende in gestione un bene su cui, prima di cominciare, ha da realizzare un intervento da centinaia di migliaia di euro. E sebbene non siano mancate interlocuzioni con il Comune di Latina (sul piatto alcune soluzioni proposte dagli uffici competenti dell’Ente), ad oggi il Consorzio Porto di Latina non gestisce nulla.

Ad ogni modo, il metodo Di Cocco non convince e probabilmente sarebbe più saggio lavorare sotto traccia, senza ansia di annuncite.

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