Una lettera iNoltrata dagli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli in cui Giuseppe Molinaro si dice profondamente pentito. È questo, in sintesi, il contenuto della nota inviata dai legali dell’uomo che ha sparato e ucciso il diretto d’albergo a Suio Terme, Giovanni Fidaleo, e ferito gravemente l’ex compagna Miriam Mignano.
Secondo la lettera, che viene pubblicata interamente di seguito, Molinaro, appuntato scelto dei Carabinieri in servizio a Carinola, non voleva uccidere. Dice, Molinaro, di essere da circa tre anni da una psicologa e di aver avviato in passato un percorso presso il servizio di psichiatria dell’Arma.
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“Molinaro, chiaramente disorientato, nell’immediatezza dell’accaduto si è consegnato spontaneamente ai carabinieri di Teano, attendendo gli stessi presso lo studio della dottoressa Onesta D’Angelo, sua psicologa di fiducia da circa tre anni e alla quale ha chiesto aiuto, epilogo di un percorso avviato già anni addietro presso il “Servizio di psichiatria e psicologia militare dell’Arma dei Carabinieri” di Roma. Una volta raggiunto dai colleghi della Stazione carabinieri di Teano, l’Appuntato scelto Molinaro è stato condotto presso la Compagnia Carabinieri di Capua e ha fin da subito mostrato spirito collaborativo, tanto da sottoporsi senza alcuna esitazione all’interrogatorio che, in presenza dell’avvocato Guarriello, è stato eseguito con estrema professionalità e con tutta la delicatezza del caso dai Militari incaricati.
Nonostante le palesi difficoltà dovute all’evidente stato confusionale, Molinaro ha ricostruito minuziosamente i fatti e si è assunto la responsabilità dell’infausto accaduto, ripetendo incessantemente che non aveva alcuna intenzione di fare del male a nessuno – tanto è vero che si è avvicinato all’ingresso dell’hotel passeggiando in compagnia di Miriam Mignano per andare a parlare pacificamente con Giovanni Fidaleo – e che non riusciva a spiegarsi come avesse potuto commettere un gesto così grave, tanto irrazionale e inconsulto da spezzare la vita altrui e tentare di porre fine anche alla propria. Difatti l’Appuntato scelto Molinaro, ancora sotto shock, è addolorato, sconvolto e profondamente pentito dell’azione commessa e chiede di essere perdonato per quanto compiuto, attendendo l’occasione per poter manifestare anche personalmente ai familiari delle vittime la propria sofferenza per l’azione realizzata.
I familiari di Molinaro, la moglie Giuseppina e i figli Christian e Immacolata, seppur distrutti nel profondo e sconvolti dall’accaduto – di certo non può essere ignorato che anch’essi sono vittime innocenti del gesto di Giuseppe – intendono manifestare la massima solidarietà e vicinanza al dolore dei familiari di Fidaleo e Mignano, per la quale pregano affinché si riprenda al più presto. Quanto accaduto ha disorientato tutte le persone che conoscono Giuseppe, carabiniere esemplare e uomo sempre pacifico e mai violento dal quale nessuno si sarebbe mai aspettato un gesto cosi estremo e drammatico nelle conseguenze, portando alla luce un rilevante disagio che, seppur mai giustificativo di un’azione del genere, purtroppo è in grado di rendere l’uomo vulnerabile e involontariamente distruttivo per gli altri e per sé stesso”.
Oggi, Molinaro comparirà dinanzi al giudice di Santa Maria Capua Vetere per la convalida del fermo e l’interrogatorio di garanzia. Deve rispondere di omicidio e tentato omicidio. A Santi Cosma e Damiano, invece, è prevista per la giornata di sabato una fiaccolata di solidarietà per Miriam Mignano, la 31enne operata dopo essere stata colpita dagli spari, le cui condizioni post-operatorie fanno però sperare in un lento miglioramento.