OMICIDIO E TENTATO OMICIDIO A SUIO TERME, IL MILITARE HA AMMESSO LE SUE RESPONSABILITÀ: “MOVENTE PASSIONALE”

Giuseppe Molinaro e Giovanni Fidaleo

Omicidio e tentato omicidio per la sparatoria di Suio Terme, arriva la nota ufficiale dei Carabinieri: sottoposto a fermo Giuseppe Molinaro

Nella serata di ieri, 7 marzo, – si legge nella nota ufficiale della Procura della Repubblica di Cassino che coordina le indagini con il sostituto Chiara D’Orefice – i Carabinieri dei Comandi Provinciale di Latina e Caserta hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, per omicidio e tentato omicidio, il militare dell’Arma Giuseppe Molinaro in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Carinola (Caserta) dal mese di agosto 2022, in licenza straordinaria per gravi motivi di salute dal 22 febbraio.

Giovanni Fidaleo, Giuseppe Molinaro e Miriam Mignano

Immediati accertamenti hanno permesso di riscontrare che il fermato, poco prima, si era recato a bordo della propria autovettura presso l’Hotel Nuova Suio, sito a Castelforte, in località Suio, dove aveva mortalmente attinto con 4 colpi d’arma da fuoco (di cui 3 tra addome e torace e 1 sulla mascella destra), Giovanni Fidaleo, gestore della citata struttura alberghiera, nonché gravemente ferito con 2 colpi d’arma da fuoco (di cui 1 all’addome e 1 all’altezza del seno sinistro) Miriam Mignano, dipendente di un’azienda privata (nda: la Italpol).

Da una preliminare ricostruzione, il movente del gesto è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale Molinaro ha avuto una relazione sentimentale recentemente terminata. L’uomo, secondo la sua versione fornita nel corso dell’interrogatorio avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe arrivato nella struttura alberghiera per un incontro chiarificatore con l’ex compagna e soprattutto riguardo alla nuova presunta relazione con Fidaleo. Al che, dopo essersi visto nel parcheggio dell’hotel, in questo periodo chiuso, Molinaro e Mignano si sarebbero avviati verso la hall dell’hotel dove è arrivato Fidaleo. Qui, le cose diventano poco chiare: è probabile che sia nato un diverbio da cui è scaturita la reazione furente dell’appuntato dei Carabinieri con gli spari, l’uccisione del direttore d’albergo e il ferimento di Miram Mignano, la quale, una volta dovesse riprendersi, fornirà la sua versione.

Ad ogni modo, all’esito degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, sono stati sottoposti a sequestro i locali dell’albergo per i successivi rilievi specialistici da parte del RIS di Roma (balistica), la pistola d’ordinanza e l’autovettura (Ford Focus) del militare, 7 bossoli esplosi cal. 9 PB, 3 frammenti di ogive, 1 spranga di alluminio, varie tracce di natura ematica, 1 dvr del sistema di video sorveglianza della struttura ricettiva verosimilmente non funzionante, 3 telefoni cellulari (di cui 1 appartenente a persona informata sui fatti).

Al militare sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa ulteriori armi legalmente detenute presso la sua abitazione. La salma di Fidaleo, invece, è stata trasportata presso l’ospedale di Cassino per il successivo esame autoptico.

La donna è stata sottoposta ad intervento chirurgico, per scoppio dell’intestino tenue e dell’intestino crasso e lesioni dell’ala iliaca destra, ed è attualmente ricoverata in terapia intensiva con prognosi riservata presso l’ospedale Gemelli di Roma dove era stata trasportata a mezzo elisoccorso poco dopo la sparatoria. Le sue condizioni parrebbero migliorate dopo l’intervento d’urgenza subito ieri, 7 febbraio.

Il militare, che ha comunque ammesso le proprie responsabilità in sede di interrogatorio, è stato associato presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

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