Latina: armi e droga in casa, diventa definitiva la condanna per spaccio a carico del 24enne di Latina Mirko Ranieri
La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal 24enne di Latina, Mirko Ranieri, tramite l’avvocato difensore Giancarlo Vitelli, dichiarandolo inammissibile e condannando il giovane al pagamento delle spese processuali e della somma di 3mila euro in favore della Cassa delle Ammende.
Un anno fa, a febbraio 2022, il Tribunale di Latina aveva condannato, con giudizio immediato, a cinque anni di reclusione, Mirko Ranieri per detenzione di sostanze stupefacenti.
A giugno 2021, l’altro imputato, Vittorio Bonanni, 64enne di Latina, era stato condannato dal Giudice per l’udienza preliminare alla stessa pena di 5 anni, dopo aver scelto di patteggiare la pena. Entrambi erano stati arrestati dalla Squadra Volante di Latina a gennaio 2021 quando furono trovate nella loro disponibilità armi e droga.
L’operazione che portò agli arresti dei due uomini scaturì da un’operazione della Polizia di Stato, nella zona dietro il Tribunale di Latina, tra Via Monti e Via Terenzio, dove Ranieri era stato notato dagli agenti entrare e uscire in pochi minuti da una casa popolare Ater. L’azione repentina insospettì i poliziotti che decisero di fermare l’auto su cui viaggiava il giovane Ranieri che, peraltro, è un soggetto noto alle Forze dell’Ordine per essere contiguo ai Travali (il fratello Manuel è sotto processo con tutto il sodalizio Travali nel relativo processo scaturito dall’operazione “Reset” che contesta l’associazione mafiosa).
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I poliziotti trovarono, sotto il sedile di guida dell’auto del 22enne, un panetto di circa un etto di hashish, motivo per il quale scattò immediata la perquisizione dell’abitazione da cui il giovane era stato visto uscire nonché del suo domicilio, uno stabile situato sul litorale pontino.
Nella prima casa – abitata dal sessantaquattrenne – fu rinvenuta altra droga, mezzo chilo tra hashish e marijuana e una decina di grammi di cocaina nonché tutti gli immancabili accessori utili al peso e al confezionamento dello stupefacente. Tuttavia, oltre alla droga, spuntarono fuori anche numerose armi, ossia un fucile semiautomatico calibro 12 e tre pistole semiautomatiche calibro 7,65 di cui una con matricola abrasa ed un’altra risultata rubata: tutte e tre le pistole avevano i caricatori riforniti.
Nell’abitazione di residenza del giovane pontino sul litorale di Latina, invece, fu rinvenuto altro stupefacente, tra cocaina, hashish e marijuana, e poco meno di diecimila euro in contanti più materiale utile al confezionamento di stupefacenti.
Il Tribunale di Latina, a febbraio di un anno fa, aveva condannato Ranieri per la detenzione della droga ma lo aveva assolto per il possesso delle armi. Cinque anni di reclusione, più 12mila euro di multa e l’interdizione dai pubblici uffici, a fronte della richiesta del Pm Giuseppe Miliano per sei anni e dieci mesi.
La Corte di Cassazione, respingendo le varie doglianze della difesa che puntavano sulla tenuità del fatto e a tossicodipendenza dell’imputato, ha confermato anche la confisca dei soldi, circa 7mila euro, che la stessa difesa sosteneva essere in realtà appartenuti alla compagna di Ranieri.
Il giovane Ranieri, insieme al fratello Manuel e al rumeno Adrian Ginca, sono stati condannati in altro processo anche per l’omicidio di Nicolas Giuroiu avvenuto a marzo 2014 e per cui, presso il Tribunale di Latina, si sta svolgendo un ulteriore processo con in cui si contesta il concorso con l’aggravante mafiosa a carico dei fratelli Angelo e Salvatore Travali.