VOLGE AL TERMINE L’ERA VILLA. “MIA CARA FORMIA HO LOTTATO FINO ALLA FINE, TI VOGLIO BENE”

Paola Villa
Paola Villa

Formia: parità in consiglio comunale sul bilancio, l’amministrazione civica del Sindaco Paola Villa volge al termine

A dispetto dei tanti rumors che col pallottoliere cercavano di prevedere il futuro dell’amministrazione Villa, oggi nel consiglio comunale formiano non è passata la salvaguardia degli equilibri di bilancio: 12 a 12 i voti espressi dai consiglieri comunali, con l’eccezione di Lino Martellucci collegato da remoto che non è riuscito a votare ma che non avrebbe modificato gli esiti della vicenda (avrebbe votato no).

Come noto, il sindaco Villa si era dimessa a fine novembre proprio perché era venuta meno la sua maggioranza sul voto riguardante il bilancio. Quella volta furono i consiglieri comunali del gruppo del medico Costa a togliere i voti a sostegno di Villa.

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Ne sono seguiti tentativi di dialogo da parte di Villa con i due ex consiglieri comunali fuoriusciti dalla maggioranza prima del gruppo Ripartiamo con Voi (Costa): Antonio Capraro e Giovanni Costa. Queste erano le possibilità più concrete, lo spiraglio individuato per continuare ad amministrare

In seguito, il 19 dicembre, Paola Villa aveva ritirato le dimissioni, auspicando una intesa in consiglio comunale che evitasse a Formia il commissariamento dell’Ente, durante un periodo non certo facile quale quello della seconda ondata del Covid-19.

Oggi, però, tecnicamente, secondo anche quanto stabilito dal Segretario Generale Alessandro Izzi, il punto all’ordine del giorno sulla delibera inerente il bilancio non è stato né approvato né respinto.

Ci sarebbe un’altra possibilità: quella di convocare nuovamente e d’urgenza il consiglio così da tentare di rispettare la deadline del 31 dicembre, data ultima per l’approvazione della salvaguardia di bilancio.

Un’ipotesi che però avrebbe il sapore dell’approssimazione e rimanderebbe a quei giapponesi, con tutti i dovuti distinguo di gravità del tempo e contesto, che continuarono a lottare, ignari della Storia, su un’isola del Pacifico a Seconda Guerra Mondiale terminata. Non ci sarà nessun altro consiglio comunale, nessun altro giro di consultazioni estenuanti: l’era Villa è finita.

Poco prima, in giornata, il sindaco formiano aveva espresso il suo cordoglio per la morte del consigliere comunale Gerardo Forte: “Lo spirito di servizio, l’abnegazione e l’umiltà di chi crede che ci sia sempre un’altra possibilità. Al consigliere Gerardo Forte la riconoscenza della Città per il suo costante, continuo e integerrimo impegno per Formia”.

Settimane difficili quelle di Villa in cui aveva provato a dare le ultime zampate come, ad esempio, il provvedimento sullo stop alle concessioni dell’acquacoltura. Argomento molto spinoso e rimandato costantemente da ogni partito o soggetto politico a cui è seguito, una volta approvata la Delibera di Giunta, un silenzio imbarazzante di molte forze, come il Partito Democratico, che da sempre aveva dichiarato di essere contrario a un prolungamento delle suddette concessioni.

Prima del Consiglio comunale odierno, tante le dichiarazioni di partiti politici come Lega e Fratelli d’Italia, insieme a Gianfranco Conte, che bocciavano l’amministrazione e propendevano per andare al voto. E questo era certo e prevedibile.

Non è mancato neanche il comunicato del gruppo 5Stelle formiano, sparito dai radar negli ultimi tempi, ma che si è detto pronto alla nuova sfida delle elezioni amministrative post commissariamento.

Insomma, a Formia, ci credevano in pochi alla sopravvivenza dell’amministrazione Villa, nonostante teorie e contro-teorie che si sono rivelate anche fantasiose e vagamente denigratorie.

Oggi, a Formia, finisce l’amministrazione guidata da un sindaco che – al netto di scelte amministrative e politiche che non troveranno mai unanimità in uno scontro perpetuo e spesso strumentale tra favorevoli e contrari – ha avuto il coraggio, una tra i pochi, di scandire a chiare lettere nomi e cognomi di personaggi legati alla camorra che si sono radicati nel territorio formiano.

L’unico sindaco, nel sud pontino e oltre, che ha detto senza diplomazie indigeste e bizantinismi a cui siamo stati sin troppo abituati da una retorica giornalistica, spesso peggiore di quella politica, che Formia è infiltrata da interessi malavitosi e vive il morbo del reinvestimento di capitali illeciti. Circostanziando, nominandoli, pagando anche le conseguenze, Villa ha dato l’impressione che si può fare il primo cittadino senza per forza seguire la prassi furba di coloro che scimmiottano la lunga prosopopea da Prima Repubblica. Non ultima la battaglia nei confronti della gestione Covid da parte della Asl di Latina presso il Dono Svizzero: per la prima volta operatori sanitari schierati contro un Direttore Generale per aver addossato la responsabilità dei contagi nei reparti a loro.

Ecco questo, almeno questo, rimarrà: un sindaco libero, arrivato a governare con accordi politici chiari ma pericolosi già in partenza, con tutti i pregi e i difetti a cui possono portare passione e indipendenza.

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