VIAGGIO IN EUROPA. L’EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DE MONACO ASSUNTO DA MATTEO ADINOLFI

Salvatore De Monaco e Matteo Adinolfi
Salvatore De Monaco e Matteo Adinolfi
Salvatore De Monaco
Salvatore De Monaco, uomo politico da sempre, conosciuto in città e gran frequentatore di un noto e storico bar al centro di Latina. È lì che, spesso, allieta le giornate ai suoi interlocutori. A dispetto del suo presenzialismo in politica, a De Monaco va riconosciuta l’autoironia con cui spesso commenta sui social

In casa Lega, per un partito che ci tiene a sbandierarsi come il nuovo che avanza alle amministrative 2021 a Latina, è stato l’ennesimo duro colpo, stavolta mal digerito da militanti e alcuni coordinatori del territorio: Salvatore De Monaco, uomo politico navigatissimo, per anni luogotenente dell’ex sindaco Vincenzo Zaccheo e da un’eternità nella politica cittadina, è stato assunto come “assistente locale” a Bruxelles dal neo parlamentare europeo il leghista Matteo Adinolfi.

E a scorrere la lista degli assistenti locali di Adinolfi, quattro in tutto compreso De Monaco, troviamo il giovane Coordinatore Provinciale Lega Giovani Latina Marco Maestri, l’ex Assessore alla Cultura del Comune a guida Di Giorgi, Marilena Sovrani, e il giornalista del portale locale news24 Valeriano Cervone. Affidato al membro del direttivo regionale e responsabile organizzativo provinciale della Lega, la latinense Federica Censi, il compito di prestatore di servizi. Aprono e chiudono, la squadra di Adinolfi, l’assistente accreditato Christian Sentinelli e la figura del terzo erogatore Mariarita Germani (ndr: nella foto in basso, vedi la didascalia che spiega tecnicamente le funzioni ruolo per ruolo).

Se ne erano viste di tutti i colori nella Lega pontina in questi mesi ma, in effetti, l’assunzione di De Monaco sarebbe stata impensabile anche da chi, come Latina Tu, non ha mai smesso di documentare con fondatezza i problemi della questione morale nel partito locale, alcune ombre nel rapporto con il sindacato Ugl e, ultimo ma non ultimo, l’assalto al fortino, nonostante il suicidio da mojito del Capitano, che continua imperterrito, governo gialloverde (ormai andato) o meno, al fine di accaparrarsi un posizionamento utile alle Comunali 2021, dove la Lega conta di stravincere.

Parlamento europeo sede di Bruxelles. Un parlamentare eletto ha la possibilità di assumere una squadra di dipendenti divisa per ruoli.
1) Assistenti accreditati –
Gli assistenti parlamentari accreditati (APA) sono individui scelti da un deputato europeo o da un certo numero di essi (nell’ambito di un raggruppamento) e assunti mediante contratto diretto con il Parlamento europeo (PE). Gli APA lavorano presso il Parlamento, in uno dei tre luoghi di lavoro dell’Istituzione (Bruxelles, Strasburgo o Lussemburgo) e assistono direttamente i deputati nel loro lavoro, sotto la loro direzione e autorità e sulla base di un rapporto di reciproca fiducia.
2) Assistenti locali –
Gli assistenti locali sono persone fisiche che hanno concluso contratti di lavoro con i deputati per assisterli negli Stati membri in cui sono stati eletti. Tali contratti sono disciplinati dalla legislazione nazionale dello Stato membro.
3) Prestatori di servizi
Un prestatore di servizi è una persona fisica o giuridica che ha concluso un contratto di servizi con un deputato per assisterlo nello Stato membro in cui è stato eletto. I servizi da fornire devono essere mirati, dettagliati e direttamente connessi al mandato del deputato. Tale contratto è disciplinato dalla legislazione nazionale dello Stato membro.
4) Terzi erogatori
I terzi erogatori sono persone fisiche o giuridiche debitamente autorizzate, in uno Stato membro, a gestire, a titolo professionale, gli aspetti fiscali e previdenziali (ai sensi del diritto nazionale dello Stato membro e, se del caso, del diritto dell’Unione) derivanti dai contratti di lavoro o per la prestazione di servizi conclusi dal deputato.
5) Tirocinanti
I tirocinanti sono individui che hanno concluso una convenzione di tirocinio con un deputato. I tirocini permettono di contribuire all’istruzione e alla formazione professionale europea e di promuovere una migliore comprensione del funzionamento dell’Istituzione e possono svolgersi sia presso i locali del Parlamento sia nello Stato membro di elezione del deputato.

Ma chi è Salvatore De Monaco? In politica da quando aveva i pantaloni corti, probabilmente anche prima quand’era in fasce, De Monaco, classe ’53, geometra, dopo una stretta militanza nel Movimento Sociale Italiano – “A quei tempi fare politica con l’MSI significava rischiare anche la vita, significava essere emarginati, fuori dall’arco costituzionale” dichiarava da quasi veterano del Vietnam nel 2016 a Latina Quotidiano -, comincia a riscuotere i dividendi della sua militanza dagli anni novanta. E pensare che, sempre a Latina Quotidiano, dichiarò che: “Nessuno di noi poteva sperare o immaginare di andare a ricoprire quei ruoli istituzionali“. E, per la verità, qualcuno continua ancora a chiederselo come sia stato possibile.

Fatto sta che Salvatore il missino duro e puro, dopo la gavetta da consigliere circoscrizionale di Borgo Piave dall’85 al ’90 (all’epoca c’erano ancora le circoscrizioni con le cariche al seguito), diventa Consigliere Comunale (ininterrottamente dal ’93 al 2010), Presidente del Consiglio Comunale, Assessore in Provincia e Presidente Facente Funzioni della Provincia di Latina in seguito alla sospensione prefettizia (18 mesi), in base alla legge più odiata dai politici nostrani (Legge Severino), ai danni di Armando Cusani il quale, nel 2013, subì due condanne di primo grado nell’arco di pochi mesi. 

Presidente, negli anni, delle Commissioni comunali Edilizia, Bilancio, Lavori Pubblici e Ambiente, De Monaco si è da sempre definito impegnato nella Marina di Latina, con gli stratosferici risultati che si possono vedere: erosione a gogo, balneari in subbuglio perenne, lungomare disastrato da edilizia creativa. Più una perla che sarebbe ingiusto non ricordare, sopratutto per chi ha dimestichezza con la commedia all’italiana.

Se, infatti, sono pochi i risultati portati a casa da amministratore pubblico, tante sono le uscite a mezzo stampa e i campi in cui, nel corso della sua carriera politica, si è avventurato De Monaco. Una la ricordano ancora esterrefatti molti cittadini: nel 2014 voleva sbancare le dune litoranee pontine dopo averle definite “solo cumuli di sabbia”, ricevendo la risposta piccata dell’ex sindaco di Sabaudia, nonché geologo Nello Ialongo che gli ricordò, come si fa agli alunni un po’ birbanti e poco attenti (eufemismo), l’importanza di quell’ecosistema, e la tutela che c’è su di esso, compresa l’utilità per il territorio pontino

Vincenzo Zaccheo
Vincenzo Zaccheo

Nel 2016, non pago della sua carriera politica ben tornita, è tra gli undici candidati come sindaco di Latina, con il riesumato Msi, ma non va un granché bene: ottiene lo 0,65% con 465 voti. E pensare che proprio lui, Salvatore De Monaco, una soluzione ce l’aveva: candidare come sindaco Vincenzo Zaccheo, richiesta respinta al mittente dagli altri candidati dell’area di centrodestra alle Comunali 2016, come Gianni Chiarato e Angelo Tripodi che, a differenza sua, si giocavano la partita quantomeno per entrare in consiglio comunale.

Pasquale Maietta
Pasquale Maietta

D’altra parte quello con l’ex sindaco Zaccheo è un rapporto che dura da parecchi lustri, dalla militanza nella destra, fino alla lettera firmata da De Monaco, in compagnia di personaggi del calibro di Galardo, Galetto, Maietta, Scalco, e la stessa Sovrani, per difendere l’amico appena sfiduciato dalla sua maggioranza in seguito al servizio di Striscia La Notizia, ormai entrato a far parte dell’archeologia politica del capoluogo di provincia.

E più di qualcuno all’interno della Lega glielo domanda: Adinolfi, ma ce ne era proprio bisogno? Il deputato Francesco Zicchieri, mesi fa, preoccupato dallo spettro di Zaccheo (e De Monaco ne è sua diretta emanazione almeno fantasmatica) che gli si riproponeva un giorno sì e l’altro pure, aveva ammonito: “La Lega oggi non va considerata assolutamente un semplice approdo per gli ex di An”. E sì che pure lui, insieme ad Adinolfi, da lì proviene. Ma niente, il buon Adinolfi, anche lui ex consigliere comunale nella maggioranza dell’ex sindaco, un ex AN come Salvatore lo voleva. Anzi due, perché a quanto pare, il fascino che Zaccheo riesce ad esercitare su Adinolfi è ancora enorme. Pacioso e buono, Matteo, ha messo da parte anche le volte in cui il suo ex sindaco non è che lo trattasse troppo bene, relegandolo quasi sempre come ultima ruota del carro di partito nella fu Alleanza Nazionale.

L'ex senatore e sindaco di Formia Michele Forte (deceduto nel 2015) e Marilena Sovrani in una foto di qualche anno fa
L’ex senatore e sindaco di Formia Michele Forte (deceduto nel 2015) e Marilena Sovrani in una foto di qualche anno fa. L’ex consigliere comunale e assessore del Comune di Latina, Marilena Sovrani, era un esponente dell’UDC, all’epoca dominato dalla figura di Forte. La Sovrani, a differenza di De Monaco, pur avendo un intenso passato politico con Zaccheo e Di Giorgi, viene tollerata e benvoluta all’interno della Lega in ragione del suo impegno alle iniziative politiche prese in città

E allora passi la Sovrani, anche lei con un lungo cursus in partiti che, in epoca sovranista, si possono solo sussurrare: il fu UDC di Michele Forte. Passi il solito giochino, per la verità da cui nessun partito o movimento è esente, di assumere in posti di lavoro, pagati dai contribuenti, donne e uomini in base alla militanza politica.
Ma De Monaco no, per i militanti è l’ennesimo affronto (leggi qui un’altra storia di delusione in casa Lega dovuta alla mal sopportazione, da parte dei militanti, di ex politici accolti a braccia aperte). E più di qualcuno ricorda ancora ciò che dichiarò De Monaco solo ad aprile scorso, quando l’ex aennino parlò della Lega non certo in termini positivi prima delle Europee: “Credo che le fibrillazioni di questi ultimi giorni siano altresì ascrivibili al sentore di un pessimo risultato politico-amministrativo in provincia come nel resto della regione, dove all’innegabile traino di consensi di Salvini e dei temi della Lega, non faccia da contraltare un altrettanto congruo riscontro in termini amministrativi oggi e di preferenze alle elezioni Europee domani“. Tradotto: non prendete una lira perché in lista non avete uomini all’altezza.

Ovviamente, come spesso gli è capitato, l’ennesima dichiarazione avventurosa di De Monaco, visto che Adinolfi e la Lega hanno preso un’imbarcata di voti. E poi, noncurante e sempre più pacioso, Adinolfi lo ha pure assunto come collaboratore pur non avendo avuto una grande fiducia in campagna elettorale. D’altronde, per come veniva trattato in AN, De Monaco non è che avesse un gran ricordo del suo attuale datore di lavoro.

Acqua passata, anzi duna passata. E meno male che a Bruxelles o Strasburgo di litorali da piallare nemmeno l’ombra.

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