DISCARICA DI CALABRETTO (ITRI): PER LIBRALATO I DATI DELL’ARPA SONO CONFORTANTI, MA INSUFFICIENTI

Fumarola nella discarica abusiva di Calabretto, Itri
Una delle cosiddette "fumarole" nella discarica abusiva di Calabretto, Itri: veri e propri piccoli geyser maleodoranti che producono gli effluvi tossici di cui si lamentano i cittadini della zona

L’ARPA Lazio, l’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente, dopo l’incendio dello scorso 15 luglio avvenuto presso la discarica abusiva di Calabretto (Itri) ha installato un campionatore al alto volume a breve distanza dell’area interessata. Lo strumento è necessario per verificare la presenza in aria di sostanze inquinanti come gli Idrocarburi Policiclici Aromatici e le diossine.

I DATI SULLE SOSTANZE VOLATILI

Per verificare la presenza di sostanze altamente volatili inquinanti come il Benzene, il Toluene e lo Xylene sono stati installati dei campionatori passivi.
I valori del primo e del secondo campione sono inferiori al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano. Per quanto riguarda gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), ed in particolare il benzo(a)pirene, pure in questo caso i valori sono molto al di sotto dei limiti normativi (circa 10 volte), come espressamente rilevato dall’ARPA.

I CONTAMINANTI DI ORIGINE INDUSTRIALE

Con riferimento ai Policlorobifenili (PCB), in data 06/08/19 il valore rilevato è stato pari a 29,3 pg/m3, mentre il giorno successivo è stato pari a 24,6. Per i PCB non esistono limiti di riferimento ma l’ARPA, al fine di tracciare un parallelismo, ha voluto evidenziare come, ad esempio, in prossimità dell’incendio della ECO X a Pomezia nel 2017 fu rilevato un valore pari a 394 pg/m3.

LIVELLI DI BENZENE DA TENERE D’OCCHIO

In 3 casi su 4, ma con riferimento ad un limite stabilito su base annua, sono stati i valori di benzene a superare quelli di riferimento. Il superamento dei valori del benzene è dovuto, con molta probabilità, alla combustione dei materiali infiammabili, derivanti dai residui delle attività di costruzione e demolizione edili.

Giorgio Libralato
Giorgio Libralato

MISURAZIONI NECESSARIE, MA TARDIVE PER LIBRALATO

Secondo la valutazione di Giorgio Libralato, consulente tecnico in materie ambientali del Tribunale di Latina, i rilevamenti sulla qualità dell’aria da parte dell’ARPA, per quanto confortanti nei risultati, presentano il limite di esser stati effettuati più di 20 giorni dopo l’incendio. Un periodo di tempo che non consente di escludere che nei giorni immediatamente successivi al rogo i valori possano essere stati superiori.

NECESSITÀ DI ANALISI SULLE ACQUE

Libralato del resto individua in possibili ritardi nelle segnalazioni da parte delle autorità locali le conseguenti misurazioni tardive da parte dell’Agenzia regionale. L’ecologista di Pontinia aggiunge che i dati sulle emissioni atmosferiche sono sì fondamentali, ma non sufficienti. È necessario infatti analizzare le falde acquifere e i corsi d’acqua limitrofi nonché verificare l’eventuale presenza di agenti inquinanti e di prodotti di combustione, conseguenti agli avvenimenti di quest’estate, anche nei terreni circostanti.

APPROFONDIMENTI SU EVENTUALI RICADUTE SUL TERRITORIO

A riguardo Libralato si interroga se l’incendio del 15 luglio abbia potuto avere ricadute sugli alberi di ulivo presenti a Calabretto. Sostanzialmente per il tecnico in materie ambientali abbiamo ancora un quadro conoscitivo troppo parziale per poter comprendere se si tratti di un’area salubre al di fuori di ogni rischio o meno.

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