Variante Q3, la Procura di Latina ha concluso le indagini e notificato l’avviso di conclusione a quattro indagati per lottizzazione abusiva
Ad aver ricevuto l’avviso conclusioni indagini, per i reati di lottizzazione abusiva in concorso e violazioni paesaggistiche, sono il titolare della Green Building, la società che ha realizzato il centro commerciale in Via del Lido, Luigi Corica (50 anni); la progettista Viviana Anagni (45 anni); l’ex dirigente del Suap (attività produttive) del Comune di Latina, Stefano Gargano (63 anni); infine, il funzionario comunale del Suap, Mario Petroccione (49 anni).
Il caso, come noto, è quello per cui, nella mattinata del 13 gennaio scorso, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale del Gruppo carabinieri forestale di Latina, guidati dal maggiore Vittorio Iansiti, hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P del Tribunale Ordinario di Latina, Pierpaolo Bortone, con il quale è stata accolta la richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, titolare dell’inchiesta, inerente al centro commerciale delle dimensioni di oltre 5.000 metri quadrati in corso di realizzazione nel centro urbano di Latina, posto tra Via del Lido e Via F. Ferrazza – quartiere Q3.
Il sequestro, poi revocato dal Tribunale del Riesame, ha interessato anche l’area circostante di rilevanti dimensioni (metri quadrati 12.000) adibita a viabilità e parcheggi tutti funzionali e connessi al centro commerciale di cui trattasi.
Le indagini condotte dal N.I.P.A.A.F. avrebbero disvelato in primis che l’Ufficio S.U.A.P. del Comune di Latina rilasciava, per la realizzazione dell’ insediamento commerciale, dove al suo interno venivano allocate tre distinte attività di note marche commerciali, tre titoli edificatori, nonostante nel caso di specie si trattasse di un progetto unitario le cui dimensioni afferivano ad una “grande struttura di vendita” ai sensi della Legge Regionale n°33/99 la cui competenza, sotto l’aspetto autorizzativo, non era in capo al Comune di Latina, bensì alla Regione Lazio.
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Nello specifico la Pubblica amministrazione locale avrebbe di fatto consentito, con il rilascio degli anzidetti titoli edificatori, lo “spacchettamento” del centro commerciale in tre medie strutture di vendita autonome, al fine di sottrarre il controllo e la competenza alla Regione Lazio a cui è demandata l’autorizzazione per l’apertura delle grandi strutture di vendita come quella in esame.
Gli accertamenti fin qui compiuti avevano appurato, secondo la Procura, che, per la realizzazione del centro commerciale, venivano incluse, illegittimamente, sia aree classificate a verde pubblico le quali non rientravano nel perimetro della “variante Q3”, quest’ultima approvata sempre dal Comune di Latina e che permetteva la realizzazione di destinazioni commerciali, sia aree ove risultava presente un vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla fascia di rispetto della Strada Statale 148 “Pontina” nonché, in relazione agli accessi (passi carrabili) al centro commerciale, veniva riscontrata l’assenza dei preventivi nulla osta rilasciati dall’ANAS Spa quale ente gestore della strada pubblica (complanare Via F.Ferrazza).
Ulteriori criticità nella realizzazione del descritto complesso commerciale risultava essere l’eliminazione completa di una notevole superficie boscata che preesisteva nell’area prima dei lavori che avrebbe necessitato, per la modifica dei luoghi, di una preventiva autorizzazione sotto il profilo paesaggistico.
Dapprincipio la Procura della Repubblica aveva indagato anche altre due persone 5 persone tra tecnici comunali, amministratori delle società proprietarie dell’area in questione e tecnici: il titolare di una delle tre medie strutture di vendita, Eurospin Lazio, Mario Borrelli, e quello di Punto Immobiliare (Maury’s), Mauro Fusano. Entrambi non risultano più tra i destinatari dell’indagine.
Nel frattempo, lo scorso 13 aprile, Maury’s aveva aperto al pubblico e immediatamente era stato diffidato dalla Polizia Locale. Dopo quella subitanea riapertura, lo store ha chiuso, nonostante dal Comune e dall’ufficio Suap non sia intervenuta nessuna nuova ordinanza che intimasse la chiusura.