Aggressione ai danni di un membro della famiglia Di Silvio: condannato il 44enne di Latina accusato di tentato omicidio
Difeso dall’avvocato Leonardi, Angelo Sinisi, 45 anni, che ha precedenti per rapina (arrestato anche con l’accusa di far parte di una banda nel 2008) e altri reati, è stato giudicato col rito abbreviato condizionato dal Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale a Latina Giuseppe Molfese con l’accusa di tentato omicidio. All’uomo è stato riconosciuto il parziale vizio di mente, in ragione della perizia psichiatrica richiesta dalla sua difesa.
Il 44enne di Latina è stato arrestato, a maggio 2022, dai Carabinieri di Latina per aver attentato alla vita di Angelo Di Silvio detto Cavallo, appartenente alla nota famiglia rom di Latina e figlio di Carmine Di Silvio detto Lallo (uno dei figli dei due capostipiti).
Sinisi, nell’interrogatorio di garanzia reso all’ex Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, aveva spiegato di aver commesso il gesto dell’attentato incendiario a causa di un debito che Di Silvio aveva con lui. Secondo il 44enne, “Cavallo” gli doveva circa 3mila euro, soldi che però si rifiutava di restituirgli. Per tale ragione, Sinisi, disperato perché incapace di arrivare a fine mese e sull’orlo dello sfratto, sosteneva di aver perso la testa e lanciato la molotov contro Di Silvio il quale, gravemente ustionato, fu costretto al ricovero in una struttura ospedaliera romana. “Cavallo”, peraltro, al momento dell’attentato, stava scontando ai domiciliari, nella sua casa al quartiere Nicolosi, una condanna definitiva per rapina a 4 anni di reclusione.
Il Gup Molfese, alla fine della camera di consiglio ha condannato Sinisi alla pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione, appena più alta della richiesta del Pubblico Ministero Giorgia Orlando che si era fermata a 4 anni e 6 mesi.
