Spedizione punitiva a Roccagorga, udienza preliminare per i tre giovani accusati di aver sequestrato e pestato un 18enne
Arrivano tre condanne per i giovani che nella notte tra il 29 e il 30 maggio dell’anno scorso sorpresero in una agguato un 18enne di Sezze, aggredendolo e rischiando di ucciderlo. I tre giovani – la 19enne Daniela Casconi di Priverno, il 23enne Joahn Gjoni, albanese, di Sezze e Ioan Alexandru Luchian, 24 anni, originario della Romania, ma residente a Sezze – hanno affrontato il loro giudizio col rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario.
Il pubblico ministero Marina Marra, al termine della requisitoria, ha chiesto di condannare tutti e tre i giovani alla pena di 10 anni di reclusione ciascuno. Al termine della camere di consiglio, il Gip Cario ha considerato tutti e tre colpevoli del reato di tentato omicidio in concorso.
La 19enne Casconi, difesa dall’avvocato Fabrizio Cassoni, Gjoni, difeso dall’avvocato Italo Montini, hanno rimediato una pena ciascuno di 10 anni, 4 mesi e 13 giorni. Luchian, assistito dagli avvocati Italo Montini e Mauro Calvano, è stato condannato a 9 anni e 26 giorni. Le motivazioni della sentenza saranno rese pubbliche tra 90 giorni. Parte civile l’oggi 19enne setino aggredito a fine maggio 2023 dai tre condannati odierni, più un minorenne già giudicato in separata sede.
A inizio giugno, nel corso dell’udienza preliminare, era stata ascoltata la consulente della Procura, il medico legale Maria Cristina Setacci, chiamata a relazione sulla gravità del pestaggio subito dal ragazzo, originario di Sezze, sequestrato e picchiato un anno fa dal gruppo dei quattro giovani a Roccagorga.
Le difese dei giovani, assistiti dagli avvocati Italo Montini e Fabrizio Cassoni, oltreché ad avanzare domande alla consulente del Tribunale rispetto alla perizia, avevano presentato a loro volta le proprie perizie di due medici rispetto alle condizioni del ragazzo. Perizie che risultavano all’opposto di quella del medico legale Setacci, la quale invece ha confermato la gravità del pestaggio.
A gennaio scorso, era stato il Gup Giuseppe Cario ad ammettere il rito alternativo per tre dei quattro giovani accusati di tentato omicidio, lesioni, estorsione e sequestro.
A novembre 2023, il giudice del Tribunale per i minori di Roma si era pronunciato sul caso del quarto imputato: il 15enne presente la notte di fine maggio 2023 quando partecipò alla spedizione punitiva, insieme agli altri tre ragazzi maggiorenni, ai danni del 18enne. Il teenager, difeso dall’avvocato Conca, era stato condannato, col rito abbreviato, alla pena di 2 anni e 8 mesi per tentato omicidio in concorso. Assoluzione per il reato di estorsione. Il giudice aveva sospeso la pena e anche revocato l’obbligo di rimanere a casa. Il Pubblico Ministero aveva richiesto una condanna a 6 anni di reclusione.
Dopo i fatti accaduti l’anno scorso, il sostituto procuratore di Latina Andrea D’Angeli e i Carabinieri si erano convinti nelle fasi d’indagine che il movente della spedizione punitiva a Roccagorga ai danni del giovane fosse quello della droga.
Secondo gli inquirenti, i quattro giovani si erano adoperati a brutalizzare il 18enne per farsi pagare un debito pregresso derivante dall’acquisto di sostanza stupefacente.
Il 18enne sarebbe stato costretto a salire in auto, un’Audi A3 di proprietà di Gjoni: prima lo avevano portato in un luogo sconosciuto dove era stato colpito con un pugno da Luchian, successivamente era stato condotto al parcheggio del ristorante “Il Querceto”, in via Selvotta, a Roccagorga, dove avrebbero tentato di ucciderlo.
Leggi anche:
C’È UN DEBITO DI DROGA DIETRO LA SPEDIZIONE PUNITIVA A ROCCAGORGA: ECCO COME È ANDATA
Il 18enne sarebbe stato colpito più volte con il coltello anche in parti vitali e con calci e pugni al corpo, tanto da essere ridotto in gravissime condizioni. Il bollettino medico parlava di ferite multiple da arma da taglio localizzate al torace, alla coscia, alle mani, oltreché abrasioni e contusioni anche alla testa.
Il ragazzo, verso cui l’azione sarebbe stata premeditata, si era salvato solo perché è sopraggiunta un’auto che ha costretto i quattro soggetti a scappare.
Poi, nelle prime ore del mattino del 30 maggio 2023, a Roccagorga, il giovane era stato rinvenuto, riverso per terra e sanguinante, con evidenti segni di percosse e ferite da taglio su tutto il corpo.
Per le sue precarie condizioni, la vittima, successivamente, era stata trasportata, in codice rosso, da personale del 118, presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Sul posto si era immediatamente recata una pattuglia della locale Stazione Carabinieri e successivamente anche militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R. di Terracina.
Leggi anche:
MASSACRATO PER IL DEBITO DI DROGA, INTERROGATI I GIOVANI: “A SCAGLIARE LE COLTELLATE LA RAGAZZA”
Nell’interrogatorio di garanzia, a chiarire i contorni della vicenda era stato il giovane rumeno, Ioan Alexandru Luchian, che aveva deciso di rispondere alle domande del Gip Mario La Rosa, ammettendo gli addebiti e spiegando che a picchiare violentemente il 18enne era stato lui. Il giovane aveva aggiunto che a scagliare i fendenti col coltello era stata la ragazza, Daniela Casconi, la quale si era avvalsa della facoltà di non rispondere.
Anche Joan Gjoni, il 23enne albanese che guidava l’auto, aveva scelto di non rispondere alle domande del Gip, chiarendo, tramite dichiarazioni spontanee, che lui, quella sera, non aveva alcuna intenzione di effettuare la spedizione punitiva e di essersi ritrovato in una vicenda di cui non sapeva niente. Il 23enne si era detto molto dispiaciuto per ciò che era accaduto al 18enne.