SOSPESI I PROCESSI D’APPELLO, RISCHIO PRESCRIZIONE: LA DECISIONE CHE RIGUARDA ANCHE LATINA E PROVINCIA

Corte d'Appello di Roma
Corte d'Appello di Roma

Il presidente della Corte d’Appello di Roma, Fabio Massimo Gallo, rinvia a data da destinarsi tutte le udienze di secondo grado: la decisione coinvolge anche Latina

Ritenuta necessaria una ripresa della trattazione dei procedimenti penali graduale – scrive il presidente Gallo – e in continuità con la disciplina attualmente applicata, tutte le udienze relative a imputati liberi dal 16 aprile fino al 30 giugno saranno rinviate d’ufficio a data da destinarsi. Ove il presidente della sezione sia in grado di indicare la data del rinvio ne disporrà la comunicazione al consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, che provvederà alla pubblicazione e dunque alla diffusione nel proprio sito web“.

Saranno svolti, come per il primo grado, i procedimenti urgenti che riguardano la presenza di detenuti o le misure restrittive in scadenza. “Dal 16 aprile e fino al 15 maggio – prosegue l’ordinanza di Gallo – i presidenti di sezione disporranno la trattazione di procedimenti con imputati sottoposti a misura cautelare detentiva, individuati in relazione alla tipologia della misura applicata, alla sua durata ed alla scadenza prevista”. Per tale ragione, viene suggerita la fissazione di udienze al ritmo serrato di tre a settimana. “Gli altri procedimenti, con imputati sottoposti a misure cautelari non trattati, verranno rinviati a data ravvicinata, possibilmente prima della sospensione per il periodo feriale, seguendo i criteri appena indicati“. 

Una decisione, quella del Presidente della Corte d’Appello di Roma, che anticipa anche le scelte del Governo poiché il decreto della Presidenza del Consiglio sulla sospensione dei processi non indifferibili è tutt’ora in vigore fino all’11 maggio. Le conseguenze di un provvedimento del genere, però, – fanno notare i presidenti delle Camere penali del Lazio, tra cui l’avvocato Domenico Oropallo in rappresentanza di Latina – danno vita a uno slittamento delle udienze che finiranno praticamente in autunno, precisamente ad ottobre, considerato che il 20 luglio le aule di Tribunale chiudono per la pausa estiva.

Ecco perché sia imputati che parti civili vedranno allungarsi i tempi o addirittura raggiunti i termini di prescrizione se si tiene conto, inoltre, dei ritardi del primo grado durante l’emergenza pandemica. A scrivere la lettera che evidenzia i rischi della decisione assunta dal Presidente della Corte d’Appello di Roma sono stati tutti i presidenti delle Camere penali: Cesare Placanica (Roma), Roberto Alabiso (Viterbo), Pasquale Improta (Cassino), Enrico Pavia (Frosinone), Morena Fabi (Rieti), Andrea Miroli (Civitavecchia), Domenico Oropallo (Latina), Carmelo Tripodi (Tivoli) e Sabrina Lucantoni (Velletri). La preoccupazione, oltre a quelle summenzionate, afferiscono anche al fatto che, con la crisi pandemica, l’attuale danno economico per i legali sarebbe vieppiù accresciuto con l’ennesima sospensione.

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