SCARABEO 2: IL PROCESSO FERMO SU UNA ECCEZIONE DELLA DIFESA

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Scarabeo 2: seconda udienza del processo costola della indagine condotta dalla Procura di Latina. Rinviato a giugno

Dopo quella del 19 marzo scorso, un’altra udienza rapidissima davanti al II collegio del Tribunale di Latina dei giudici Coculo-Villani-Trapuzzano che vede sul banco degli imputati cinque delle persone rinviate a giudizio lo scorso novembre quando era arrivata a conclusione l’articolata udienza preliminare che assommava i due filoni rimanenti dell’inchiesta di Procura e Carabinieri di Latina denominata “Scarabeo”.

Il pubblico ministero Valentina Giammaria ha discusso brevemente sulla eccezione preliminare mossa dalla difesa di Berghella, rappresentata dagli avvocati Montini e Censi, che ha lamentano la mancanza di iscrizione della propria assistita nel registro degli indagati. Il sostituto procuratore di Latina ha spiegato che l’iscrizione sarebbe avvenuta cil giorno successivo alla richiesta di misura cautelare risalente al 9 aprile 2020. Inoltre, il pm ha ribadito che vi è l’informativa reato datata febbraio 2020. Una versione che non ha convinto la difesa dell’imputata che ha reiterato l’eccezione preliminare, tanto che il Tribunale ha rinviato l’udienza al prossimo 4 giugno quando verrà sciolta la riserva e si dovrebbe aprire il dibattimento.

L’inchiesta “Scarabeo”, nell’autunno 2020, come noto, portò ad arresti e alla contestazione di reati quali truffa e frodi nell’ambito finanziario. Ne scaturì un processo – ossia il filone principale – tuttora in corso, che vede come principale imputato, l’allora dipendente della Procura di Latina, Francesco Santangelo.

Per questo secondo filone, invece, l’allora Procuratore Aggiunto di Latina, Carlo Lasperanza, aveva chiesto sei rinvii a giudizio e un’archiviazione contestando ad altri indagati abuso d’ufficio, corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento.

Ad essere indagate, infatti, due cancelliere della Procura di Latina: Anna Linda Frasca e, per l’appunto, Paola Berghella. Secondo la pubblica accusa, Berghella “si prodigava” per aiutare Francesco Santangelo “ad eludere le attività investigative anche rivelando notizie coperte da segreto e appare inserita in una rete di relazioni confidenziali che esistenti tra le altre cancellerie e segreterie ed altro personale di servizio della Procura del cui apporto si è giovata. La cancelliera gode infatti di un rapporto di fiducia e considerazione da parte del personale per le competenze professionali mostrate nel corso degli anni”.

Berghella viene accusata di aver fatto filtrare le notizie di uno sgombero in una palazzina di via Bruxelles: il cosiddetto Colosseo. Tra coloro che sapevano degli sgomberi c’era anche Sara Capponi, indagato nel primo filone e compagna di Nicola Natalizi (già condannato col rito abbreviato), ex poliziotto e conoscente di Santangelo in quanto con un passato alla Polizia giudiziaria di Via Ezio, in Procura della Repubblica di Latina. Per gli investigatori, Santangelo, e a catena Capponi, avrebbero saputo della notizia degli sgomberi da parte di Paola Berghella, il cui giorno X fu l’8 novembre 2018 (seguirono altri sgomberi nei mesi successivi), quando Polizia, Polizia Locale, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco e Servizi Sociali del Comune si adoperarono nelle operazione disposta dalla Procura di Latina e dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo.

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Nel processo odierno, sono in tutto cinque gli imputati: Paola Berghella, difesa dagli avvocati Montini e Censi, Serena Capponi e Nicola Natalizi, assistiti dall’avvocato Vitelli, Anna Linda Frasca, difesa dagli avvocati Coladarci e Paletta, e, infine, Francesco Santangelo, assistito dall’avvocato Marino.

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