TORNA LIBERO ANTONIOGIORGIO CIARELLI ASSOLTO NEL PROCESSO SULL’OMICIDIO MORO

Tribunale di Latina
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Torna in libertà Antoniogiorgio Ciarelli, uno dei componenti del sodalizio di origine rom. A deciderlo il Tribunale di Latina

Il I collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, ha disposto la sostituzione della custodia in carcere, rimasto l’unico titolo di detenzione a carico di Antoniogiorgio Ciarelli, con l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria.

Il provvedimento richiesto dall’avvocato difensore Alessandro Farau è stato accolto dal Tribunale di Latina nell’ambito del processo in corso di svolgimento, derivante dall’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e Squadra Mobile di Latina denominata “Purosangue”.

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Antoniogiorgio Ciarelli, fratello dei personaggi di più alto spessore criminale come Carmine Ciarelli detto “Porchettone”, Ferdinando Ciarelli detto “Furt” e Luigi Ciarelli, oltreché ad essere imputato nel processo “Purosangue”, in cui vengono contestati reati aggravati dal metodo mafioso, ha incassato lo scorso mese di marzo l’assoluzione nel processo dell’omicidio di Massimiliano Moro.

Nel processo sono stati condannati per omicidio con l’aggravante mafiosa il nipote Ferdinando Ciarelli detto “Macù” e l’affiliato al clan Ciarelli, Simone Grenga.

Antoniogiorgio Ciarelli, assolto per il processo sull’omicidio Moro insieme a Ferdinando Di Silvio detto “Pupetto” dalla Corte d’Assise presieduta dallo stesso giudice Gian Luca Soana, torna così libero ed è il primo componente della famiglia Ciarelli coinvolta nel processo Purosangue a non avere più la restrizione. Dopo l’assoluzione nel processo per l’omicidio di Massimiliano Moro (con cessazione della misura cautelare), un nuovo provvedimento a suo favore da parte del Tribunale di Latina per un personaggio che, da sempre, è stato un passo indietro rispetto alla fama criminale dei fratelli e dei nipoti.

Nell’ambito del processo sull’omicidio Moro, i pubblici ministeri Luigia Spinelli e Francesco Gualtieri avevano chiesto per Antoniogiorgio Ciarelli e “Pupetto” Di Silvio una condanna a 30 anni di reclusione con le concessione delle attenuanti generiche. 

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