SCABBIA AL GORETTI DI LATINA: ASSOLTI I 5 MEDICI ACCUSATI DI EPIDEMIA E OMICIDIO COLPOSI

Ospedale Santa Maria Goretti
Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Epidemia di scabbia al Goretti di Latina: sono stati tutti assolti i cinque medici accusati di aver causato il propagarsi della malattia all’ospedale

Assolti perché il fatto non sussiste cinque medici di diversi ospedali chiamati a rispondere di un caso di scabbia norvegese al Goretti nel marzo 2013 che provocò la morte di una paziente di 78 anni.

Secondo il pm che Giuseppe Miliano che condusse l’indagie, fu una catena di errori commessi tra l’Idi di Roma, il “Fiorini” di Terracina e il “Goretti” di Latina. Successivamente, proprio all’ospedale di Latina, dopo il ricovero della 78enne, deceduta il 21 marzo 2013 e vittima dell’infezione, erano state contagiate 50 persone e altre 400 erano finite in sorveglianza sanitaria.

Il pm aveva accusato, a vario titolo, di epidemia e omicidio colposi i medici Donatella Sordi di Roma, Alessandro Annetta di Latina, Concetta Potenza di Roma, Ilaria Proietti di Latina e Riccardo Pampena di Formia.

Sordi, dermatologa dell’Idi di Roma, era accusata di aver avuto in cura e poi ricoverato il marito della 78enne, anche lui colpito dall’infezione, senza aver comunicato all’Asl di Latina. Aspetti che al processo l’hanno vista imputata anche omissione di atti d’ufficio. I dermatologi Potenza e Proietti e lo specializzando Pampena, dopo aver visitato il 23 febbraio 2013 la latinense all’ospedale “Fiorini” di Terracina, le avrebbero invece diagnosticato un’eritrodermia, nonostante la paziente avesse detto loro di aver avuto quel problema già due anni prima. Il dermatologo del Goretti di Latina, Annetta, dopo aver visitato più volte la 78 enne, avrebbe sbagliato diagnosi ascrivendo i malesseri della donna all’artride reumatoide, nonostante anche lui fosse stato avvisato dai familiari della paziente che il marito di quest’ultima aveva la scabbia.

I familiari della donna si erano costituiti parte civile. Ieri pomeriggio il Tribunale di Latina – i giudici Francesco Valentini, Maria Assunta Fosso e Enrica Villani – al termine della camera di consiglio ha accolto la richiesta del pm Martina Taglione e ha assolto i cinque imputati perché il fatto non sussiste.

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