ROCCAGORGA: “MANTENERE IN VITA L’AZIENDA VOLA È ATTO CONTRO LA LEGGE”

Roccagorga, ancora polemiche intorno all’azienda speciale “Vola”. A intervenire i consiglieri comunali d’opposizione Lubiana Restaini e Giulio Ciotti

“Non possiamo esimerci dal non rispondere alle gravi accuse mosse dal Sindaco Amici riguardo alla nostra non partecipazione al voto per il mantenimento dell’Azienda Speciale Vola. Il nostro gesto( dopo aver fatto mettere agli atti dal segretario Comunale Izzi che a mio avviso non doveva portare in assise una delibera con pareri contrari del responsabile della ragioneria e del revisore dei conti, una diffida correlata da norme ) , è stato nel rispetto della legge; guardando al D.lgs 267/2000 art. 114 che impone all’azienda speciale di sottoporre all’ente conferente il capitale, ovvero il comune di Roccagorga, i documenti di bilancio essenziali, tra i quali il bilancio di esercizio, il budget e il bilancio di programmazione triennale, necessari alla determinazione degli indirizzi di gestione e le finalità assunte dall’ente, fatto non avvenuto. Non solo, il D.lgs 175/2016 art 20, pone dei criteri vincolanti sulla possibilità di un ente pubblico di mantenere quote di partecipazione in una propria controllata, su tutti il fatto che questa non sia in perdita costante. E’ chiaro che, a fronte di una situazione di grave compromissione finanziaria e gestionale che l’Azienda Speciale Vola presenta, anche gli organi di controllo e il dirigente tecnico della ragioneria hanno presentato formale parere negativo sul mantenimento da parte del Comune di Roccagorga dell’Azienda Speciale, non poteva essere diversamente; ad oggi non essendo stato presentato nessun piano di ristrutturazione aziendale manca il presupposto principe della garanzia di continuità aziendale come previsto per legge. Inoltre, la presentazione di un bilancio non veritiero è presupposto di un reato penale, come precisato dal parere del Responsabile Finanziario dell’Ente.

Noi siamo usciti dal Consiglio non come gesto di fuga, ma per senso di responsabilità, per non renderci partecipi alla votazione, ancorché contraria, di una delibera palesemente “contra legem”. Pensiamo che il Consiglio Comunale, quale massima espressione dell’esercizio democratico dei cittadini meriti maggior rispetto. Non si tratta di sofismi da legulei, ci si interroga se difronte a un tale scempio amministrativo, quale tra le due seguenti considerazioni prevalga, ovvero, tra l’assoluta incapacità di gestire una questione rilevante per le casse del nostro comune o il dolo di una scelta consapevole dai risvolti nefasti. In entrambi i casi emerge chiaro il quadro di un Sindaco e di una giunta inadeguati a rivestire tali responsabilità. La precaria situazione dell’azienda Speciale Vola non è di oggi, è un cancro che si è metastatizzato nel corso di questi ultimi anni alimentato dall’inerzia, dal pressapochismo e dall’incapacità della classe politica di vigilare con i corretti indirizzi la traiettoria economica dell’Azienda Speciale Vola. Ora non è il momento di “accarezzare” l’Azienda come afferma il Sindaco Carla Amici, alla quale ci preme ricordare che non ci troveremmo in questa situazione se chi ne aveva la responsabilità e il dovere, avesse fatto le azioni giuste.

Ora è il momento di tutelare i nostri cittadini tutti, compresi anche i lavoratori dell’Azienda, e non lo si fa di certo mettendo la polvere sotto il tappeto. Su questo noi abbiamo le idee molto chiare: non serve una delibera farlocca a salvare l’azienda che, stante la grave compromissione finanziaria, se si prosegue nell’idea del Sindaco il suo destino è segnato, servono delle azioni concrete, che non si traducono certo nei deliri strampalati della Sindaca con la ricerca di improbabili fonti di finanziamento (chi mai garantirà l’accensione di un mutuo a un’azienda in fallimento?) Per noi, che siamo persone concrete, e davvero abbiamo a cuore l’interesse dei nostri cittadini e dei lavoratori proponiamo per l’immediato almeno queste quattro azioni: 1. L’atto dovuto di conferma di stato di crisi aziendale con relativa messa in liquidazione ex art 20 D.lgs 175/16; 2. L’immediata apertura di un tavolo di crisi presso la Regione; 3. L’internalizzazione provvisoria dei servizi di rilevanza generale con l’assorbimento delle maestranze; 4. L’affidamento di uno studio di professionisti per l’aggregazione, la fusione o l’incorporazione dell’Azienda Speciale Vola con altra Società del settore; Del resto, sintetizzano i consiglieri Restaini e Ciotti, “excusatio non petita, accusatio manifesta” quando una fa un articolo difensivo per una scelta che hanno fatto, è chiaro che è un’ammissione implicita di una responsabilità enorme del fatto che loro hanno provato a mantenere una società dove c’è stata una malagestione; come abbiamo ricordato, non hanno presentato i bilanci di previsione, non è stato approvato il piano di risanamento con due pareri negativi del Revisore dei Conti e del Responsabile della Ragioneria, che testualmente scrive “si evince che gli Organi Amministrativi e di Controllo dell’Azienda Speciale “Vola” hanno presentato e approvato, più volte, uno schema di Bilancio di Previsione 2022/2024 “errato” nei saldi contabili e, quindi, “non veritiero”.

Del resto, sintetizzano i consiglieri Restaini e Ciotti, “excusatio non petita, accusatio manifesta” quando una fa un articolo difensivo per una scelta che hanno fatto, è chiaro che è un’ammissione implicita di una responsabilità enorme del fatto che loro hanno provato a mantenere una società dove c’è stata una malagestione; come abbiamo ricordato, non hanno presentato i bilanci di previsione, non è stato approvato il piano di risanamento con due pareri negativi del Revisore dei Conti e del Responsabile della Ragioneria, che testualmente scrive “si evince che gli Organi Amministrativi e di Controllo dell’Azienda Speciale “Vola” hanno presentato e approvato, più volte, uno schema di Bilancio di Previsione 2022/2024 “errato” nei saldi contabili e, quindi, “non veritiero” inoltre precisiamo che l’art. 20 del Dlg. 178/2016 cosiddetto Testo Unico delle società a partecipazione pubblica, prevede che possano essere mantenute partecipazioni, dirette o indirette, esclusivamente in “società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali” mettendo dei paletti ben precisi mentre l’Azienda non esercitava esclusivamente servizi di interesse generale ma anche attività di libero mercato come si evince dai codici ATECO, per cui ricade in pieno negli obblighi dell’art. 20.

Con una perdita enorme che mette a repentaglio la stabilità economica delle casse comunali e dei cittadini che verranno chiamati a tirar fuori quattrini e soprattutto tutto ciò avrà un esito inevitabile: finire davanti alla Corte dei Conti per accertare le responsabilità di quelli che hanno approvato la scellerata delibera di mantenimento dell’Azienda Speciale. La cosa peggiore è che si mente sapendo di mentire perché in fondo, il sindaco precedente Nancy Piccaro, ha fatto sì un debito ma di duecentosettantamila euro, ovviamente da me sempre denunciato alla Corte dei Conti e agli organi preposti, ma se ci riferiamo a quel milione trecentomila euro è da attribuire alla gestione precedente, derivante da bilanci fittizi, come da certificazione degli ammanchi da parte degli organi di revisione e ricevuti in eredità dal Sindaco Piccaro nel bilancio 2019.

Ritengo che a questo punto il motivo per cui si vuole mantenere l’Azienda Vola è perché si sta cercando di salvare quello che è insalvabile si sta procrastinando la scopertura del vaso di Pandora, perché se non fosse stato approvato il mantenimento dell’Azienda Vola sarebbero venute fuori tutte le magagne e si sarebbe aperto un vaso che l’avrebbe travolta quindi è ovvio che è meglio tenerla lì più che si può, e darla in dote a chi verrà dopo. La situazione ha superato il limite, ora si sta raschiando il fondo, perché una società con quelle forti perdite con quella incapacità gestionale che si è dimostrata nella sua conduzione è sicuramente un affare di poltrone, un affare che ormai non regge più per via di tutti i decreti ingiuntivi che giornalmente vendono notificati oltre ai debiti certificati.

Le soluzioni le abbiamo proposte, senza un intervento serio di risanamento, che è fuori dalla portata della sostenibilità economica del solo Comune di Roccagorga, allo stato attuale, mantenendo l’indirizzo del Sindaco Carla Amici, senza una politica seria, anche volendo cedere l’Azienda a esterni è ovvio che nessun imprenditore sano di mente potrebbe dare il suo supporto economico facendosi carico di un’azienda così con un debito simile, non resterebbe che portare i libri in Tribunale e per il suo socio principale, cioè il Comune si prospetterebbe nuovamente il Commissariamento.

Con mesta consapevolezza, vista l’irragionevolezza colpevole di questa amministrazione, la consegna dei libri in Tribunale appare un esito scontato con tutto ciò che ne conseguirà per il Comune. I consiglieri Restaini e Ciotti concludono esprimendo un profondo sconcerto per il fatto che l’approvazione del bilancio in tali condizioni implichi l’avallo di scelte amministrative rischiose, portando a un danno erariale significativo per il comune, facendolo fallire e i cittadini saranno costretti a pagare le scelte scellerate”.

Così, in una nota, i consiglieri comunali Lubiana Restaini, capogruppo Roccagorga Rinasce, e Giulio Ciotti.

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