Porto Canale di Rio Martino: il Tribunale amministrativo di Latina ha rigettato il ricorso del Consorzio Borgo Grappa ritenendolo per due terzi inammissibile e per un terzo improcedibile
Proprio nel giorno in cui al Circolo Cittadino si svolge il secondo appuntamento della tavola rotonda su Rio Martino organizzato da “Fare Latina” alla presenza del Sindaco Coletta e dell’Assessore all’Ambiente Calì, arriva la sentenza che, dal punto di vista del Comune, rappresenta un altro step superato. Il Tar, infatti, ha rigettato il ricorso presentato dal Consorzio Nautico di Borgo Grappa – contro il Comune di Latina e nei confronti del vincente “Porto di Latina” costituitisi in giudizio e l’altro partecipante alla selezione pubblica (Rizzardi srl e Cometa srl) – che puntava ad annullare l’affidamento in concessione dello specchio acqueo presso la foce del Porto Canale di Rio Martino: i famosi 200 posti barca.
Dopo aver respinto la la richiesta di sospensiva a novembre 2021, ora il Tar del Lazio sezione Latina (Presidente Vinciguerra, estensore Valerio Torano), si è pronunciato nel merito del ricorso (che comprende quello originario, oltre ai primi e ai secondi motivi aggiunti) presentato dal Consorzio Nautico Borgo Grappa, tramite gli avvocati del Foro di Latina Corrado e Chiara De Simone. Al di là dell’esito che dà torto al ricorrente, c’è da dire che le spese di lite sono state compensate integralmente: il Tar sostiene che “la complessità dei fatti e delle questioni giuridiche trattate, unitamente all’ambiguità della clausola dell’avviso pubblico relativo all’effettivo numero di posti barca da allocare nell’area demaniale oggetto di affidamento, consentono di disporre l’integrale compensazione delle spese di lite“.
Un passaggio quantomeno dubitativo sulla selezione pubblica messa in piedi dal Comune che metteva in palio i duecento posti barca effettivamente assegnati al Consorzio vincente – Porto di Latina – il cui progetto però non puntava a tutto al pacchetto, bensì a 50 posti barca oltre la fornitura di servizi accessori.
Inoltre, la sentenza sorvola un altro punto evidenziato dal ricorrente, ossia il progetto presentato ad aprile 2019 dal Consorzio di Borgo Grappa per cui vi fu persino una conferenza dei servizi che durò circa un anno. In soldoni, il Tar considera superato il progetto dalla selezione pubblica poi istituita dall’Ente di Piazza del Popolo, e infine terminata con l’assegnazione a “Porto di Latina”.
Come noto, dopo selezione pubblica e negoziazione tra due contendenti (Nautica Rio Martino srl e Consorzio Porto di Latina), l’affidamento dei 200 posti barca era stato assegnato dall’Ente di Piazza del Popolo in capo al Consorzio Porto di Latina composto da Nautica Sud di R. Mazzotta e figlio srl; Naval Cantieri di Dottori Massimo; R.I.M.M. Sas di Pipicello Francesco & C.; Base Nautica srl; Cicar Nautica srl).
Il ricorso al Tar originario, oggi rigettato, era stato presentato a ottobre 2020. I giudici amministrativi avevano rigettato la richiesta di sospensiva cautelare e, ora, si sono pronunciati nel merito.
Il Consorzio Nautico Borgo Grappa, che lamenta di aver affrontato ingenti costi economici sin dal 2019 in ragione del progetto di gestione delle barche “offerto” al Comune di Latina, chiedeva l’accertamento dell’illegittimità del silenzio serbato dal Comune in riferimento alle diffide inviate dal medesimo Consorzio, in data 10 e 29 agosto 2020, che miravano al rilascio della concessione dello specchio acqueo; l’annullamento della nota inviata dall’Ente al Consorzio il 24 agosto e il 2 settembre 2020 in cui si rappresentava un’ulteriore istanza di una nuova Associazione temporanea d’impresa (Rizzardi e Cometa, poi perdenti nella selezione pubblica di settembre 2021) e che la conferenza dei Servizi non offriva un titolo preferenziale al Consorzio, nonostante quest’ultimo avesse chiesto all’Ente di rendere pubblica la loro domanda e chiudere il procedimento come da normativa regionale.
Nel ricorso al Tar definitivamente rigettato, i motivi aggiunti del Consorzio Nautico Borgo Grappa erano finalizzati all’impugnazione di vari atti, tra cui la determina del 3 novembre 2020 per la ricezione delle proposte inerenti l’affidamento del porto canale, la determina di presa d’atto della Commissione di gara che ha assegnato la gestione dei posti barca, i verbali di gara stessi e la determina fatidica del 24 settembre con cui vengono assegnati i 200 posti barca al Consorzio Porto di Latina.
In sostanza, per il ricorrente, il Comune non doveva assegnare la gara perché nessuno dei due concorrenti rimasti aveva presentato un progetto soddisfacente e che prevedesse 200 posti barca. E, invece, il Comune ha proceduto con quella che secondo il Consorzio Nautico di Borgo Grappa è un’assegnazione al buio (senza un piano economico finanziario), anche perché non ha atteso dal consorzio aggiudicatario, Porto di Latina, l’offerta progettuale rivista, considerato che lo schema iniziale era da 50 posti barca.
Ora, il Tar ha stabilito la selezione pubblica così come si è originata, dipanata e conclusa è valida poiché “appare necessario procedere a una, seppur semplificata, procedura concorsuale“. Va gestito il porto canale e, supportato da giurisprudenza scaturita da varie pronunce del Consiglio di Stato, il Comune poteva procedere, così come ha fatto, a selezione e assegnazione.
Le note del Comune (che ha necessità di di mettere in sicurezza la sponda latinense di Rio Martino, oltreché a compiere il dragaggio) contestate dal Consorzio, secondo il Tar, “non posseggono una propria portata lesiva” nei confronti del Consorzio stesso il quale, secondo i giudici, non ha avuto impedimenti a partecipare alla selezione pubblica indetta dall’Ente.
Ora, ma mai dire mai (il Consorzio Borgo Grappa potrebbe comunque rivolgersi al Consiglio di Stato), non resta che attendere l’udienza al Tar, sempre per l’annullamento dell’aggiudicazione, che dovrà decidere sul ricorso presentato dall’altro escluso: l’associazione temporanea d’imprese Rizzardi Srl/Prisma 20.20 Srl Costruzioni Navali. La data da segnare sul calendario è quella del 26 gennaio.