200 POSTI BARCA A RIO MARTINO: TAR RIGETTA RICORSO DEL CONSORZIO NAUTICO BORGO GRAPPA

Rio Martino
Il porto canale di Rio Martino

Rio Martino: il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva del Consorzio Nautico Borgo Grappa

Si è pronunciata immediatamente la Sezione Prima del Tar di Latina in merito al ricorso presentato dal Consorzio Nautico Borgo Grappa contro Comune di Latina e nei confronti del Consorzio Porto di Latina, Nautica Rio Martino srl e Rizzardi-Cometa srl (non costituiti in giudizio). Il ricorso presentato dai legali del Consorzio, gli avvocati Corrado de Simone e Chiara de Simone, puntava a sospendere l’affidamento in concessione dello specchio acqueo presso la foce del Porto Canale di Rio Martino. Come noto, dopo selezione pubblica e negoziazione tra due contendenti (Nautica Rio Martino srl e Consorzio Porto di Latina, l’affidamento dei 200 posti barca era stato disposto dal Comune di Latina in capo al Consorzio Porto di Latina composto da Nautica Sud di R. Mazzotta e figlio srl; Naval Cantieri di Dottori Massimo; R.I.M.M. Sas di Pipicello Francesco & C.; Base Nautica srl; Cicar Nautica srl).

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Un ricorso al Tar che si aggiungeva a quello già pendente e respinto dai giudici amministrativi per quanto riguarda la sospensione cautelare, ritenendolo parzialmente improcedibile. Infatti, il Consorzio Nautico Borgo Grappa. che lamenta di aver affrontato ingenti costi economici sin dal 2019 in ragione del progetto di gestione delle barche, aveva presentato a ottobre 2020 un ricorso al Tar di Latina, tramite l’avvocato del Foro di Latina Pasquale Musto, che chiedeva l’accertamento del silenzio inadempimento del Comune in riferimento alle istanze presentate per la concessione e l’annullamento delle due note inviate dall’Ente al Consorzio il 24 agosto e il 2 settembre in cui si rappresentava un’ulteriore istanza di una nuova Associazione temporanea d’impresa (Rizzardi e Cometa, poi perdenti nella selezione pubblica di settembre 2021) e che la conferenza dei Servizi non offriva un titolo preferenziale al Consorzio, nonostante quest’ultimo avesse chiesto all’Ente di rendere pubblica la loro domanda e chiudere il procedimento come da normativa regionale.

Nel nuovo ricorso al Tar, i motivi aggiunti del Consorzio Nautico Borgo Grappa sono finalizzati all’impugnazione di vari atti, tra cui la determina di presa d’atto della Commissione di gara che ha assegnato la gestione dei posti barca, i verbali d gara stessi e la determina fatidica del 24 settembre con cui vengono assegnati i 200 posti barca al Consorzio Porto di Latina. Sono sette gli eccessi di potere contestati dal Consorzio al Comune di Latina: si va dal dal mancato dragaggio delle sponde del canale alla mancata indicazione del canone concessorio; la durata della concessione e l’omessa individuazione dei criteri di aggiudicazione; la scarsa chiarezza dell’avviso pubblico indetto dal Comune, l’incertezza della concessione dovuta alla previsione di lasciare la gestione con all’orizzonte il III stralcio e, infine, i posti barca. Per il Consorzio, sarebbe tecnicamente impossibile collocare 200 barche lungo la sponda del Porto – Canale Rio Martino.

Ad essere messa in discussione dal nuovo ricorso è anche la negoziazione in sé poiché sarebbe consentita solo per aspetti tecnico – economici secondari o di dettaglio delle offerte e non per l’assegnazione in sé, peraltro di due pretendenti nessuno dei quali aveva presentato progetti soddisfacenti come stabilito dalla Commissione stessa nominata dal Comune. Ecco perché, secondo il ragionamento dei ricorrenti, la procedura di gara doveva arrestarsi alla mancata assegnazione, confermando quanto sostenuto con il primo ricorso al Tar: l’avviso pubblico carente in quanto privo di criteri di aggiudicazione. Una mancanza grave, se fosse confermata, da parte del Comune.

In sostanza, per il ricorrente, il Comune non doveva assegnare la gara perché nessuno dei due concorrenti rimasti aveva presentato un progetto soddisfacente e che prevedesse 200 posti barca. E, invece, il Comune ha proceduto con quella che secondo il Consorzio Nautico di Borgo Grappa è un’assegnazione al buio (senza un piano economico finanziario), anche perché non ha atteso dal consorzio aggiudicatario, Porto di Latina, l’offerta progettuale rivista, considerato che lo schema iniziale era da 50 posti barca.

Il Tar, presieduto dal giudice Antonio Vinciguerra (Consigliere Roberto Bucchi ed Estensore Valerio Torano) ha ritenuto che la domanda di tutela cautelare formulata da Consorzio Nautico Borgo Grappa “non possa essere favorevolmente scrutinata per l’inesistenza di una situazione di periculum in mora”. L’interesse della ricorrente, allo stato attuale della procedura, “appare ancora connotato da genericità ed ipoteticità”.

Per tale ragione, il Tribunale amministrativo rigetta la domanda di rilascio di misure cautelari presentata in via incidentale da parte ricorrente nel secondo atto di motivi aggiunti e compensa le spese della presente fase cautelare.

Prossima tappa il ricorso presentato presentato sempre al tar dal Gruppo Rizzardi che si discuterà il 18 novembre.

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