RIFIUTI, LAZIO: CONDANNATI A 6 ANNI DI RECLUSIONE TOSINI E LOZZA

Flaminia Tosini e Valter Lozza
Flaminia Tosini e Valter Lozza

Rifiuti, condanne per l’ex Dirigente regionale Flaminia Tosini e per l’imprenditore di rifiuti ed editoria Valter Lozza

L’ex dirigente della Regione Lazio, Flaminia Tosini, e l’imprenditore Valter Lozza sono stati condannati dal Tribunale di Roma alla pena di 6 anni di reclusione. Il tribunale capitolino ha condannato l’ex dirigente regionale della direzione Ambiente della Regione Lazio, Flaminia Tosini e l’imprenditore Valter Lozza nell’ambito dell’indagine in tema di gestione di rifiuti.

La condanna è stata persino più alta rispetto alla richiesta della Procura di Roma che si era fermata a 4 anni. I giudici della seconda sezione collegiale hanno dichiarato i legali rappresentanti delle società Ngr Srl (società proprietaria della cava a Monte Carnevale) e “Mad Srl” colpevoli dell’illecito amministrativo previsto dal decreto legislativo 231 del 2001 condannandoli al pagamento ciascuno di una sanzione di 30.900 euro.

Concussione, corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente erano le accuse mosse dalla Procura di Roma nei confronti di Flaminia Tosini, (anche ex vice-Sindaco del Comune di Vetralla, in provincia di Viterbo) e di Valter Lozza, amministratore delle società Ngr Srl e Mad Srl, un tempo entrambe operanti nel settore dello smaltimento rifiuti, e già titolare della concessionaria pubblicitaria Iniziative Editoriali per Latina Oggi e Ciociaria Oggi.

Il Pubblico Ministero Rosalia Affinito, al termine della sua requisitoria, nell’ambito del processo che si è svolto a Roma, aveva chiesto sia per Tosini che per Lozza la condanna a 4 anni di reclusione.

Leggi anche:
LA DIRIGENTE ARRESTATA NEGLI AFFARI DI LOZZA: DAI RIFIUTI ALLA STAMPA

La Procura capitolina, ad agosto 2021, aveva chiuso le indagini e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari il giudizio immediato per entrambi. L’inchiesta era stata condotta dai procuratori aggiunti di Roma, Paolo Ielo e Nunzia D’Elia.

Lozza, secondo gli inquirenti e i Carabinieri del Comando Tutela Ambientale che hanno condotto le indagini, avrebbe ottenuto indebitamente da Tosini l’autorizzazione, a favore della sua società Ngr Srl, per la trasformazione della discarica dei rifiuti inerti di Monte Carnevale a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu di Roma Capitale: la cosiddetta Malagrotta 2, poiché limitrofa alla discarica di Valle Galeria chiusa da anni.

Articolo precedente

ENTE PARCO DEL CIRCEO, L’EX PRESIDENTE MARZANO RICORRE AL TAR CONTRO IL COMMISSARIAMENTO

Articolo successivo

USANO L’ACQUA DA DUE SERBATOI SPORCHI: SOSPESO RISTORANTE A SEZZE

Ultime da Giudiziaria