Il Comitato “No al forno crematorio di Fondi” ha appreso l’esito della sentenza emessa dal TAR nel contenzioso tra il Comune di Fondi e la società SAIE
“Il tribunale – spiega il Comitato – ha stabilito che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione, indicando il giudice ordinario territorialmente competente come l’organo cui rivolgersi per la riassunzione della causa, secondo quanto previsto dall’art. 11 del Codice del Processo Amministrativo (c.p.a).
Pur non essendo direttamente coinvolto nel contenzioso, il Comitato ha seguito con attenzione questa vicenda, poiché essa tocca un tema cruciale: la validità di un progetto che non risponde agli interessi della collettività, ma a quelli di un soggetto privato. La costruzione di un impianto sovradimensionato rispetto alle necessità del territorio, privo di un’adeguata supervisione pubblica, desta infatti profonde preoccupazioni, soprattutto in relazione alla sua collocazione. Ricordiamo che l’area individuata presenta criticità significative, trovandosi a poche centinaia di metri da un ospedale, due scuole superiori, un istituto comprensivo, un monumento naturale e numerose abitazioni.
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Il Comitato ha sempre cercato di portare all’attenzione delle istituzioni le implicazioni di questa scelta, recandosi anche presso la Regione Lazio, alla sede della Pisana, per individuare soluzioni che fossero realmente a beneficio della comunità, ci dispiace comunque che non ci sia stato nessun aggiornamento dall’Aministrazione alla cittadinanza, vista la vasta risonanza che ha avuto questa storia, come se volesse mettere un velo in merito a tuitto ciò .
Ribadiamo il nostro impegno e la nostra vigilanza su questa problematica, che consideriamo tutt’altro che conclusa. Il Comitato “No al forno crematorio di Fondi” continuerà a operare fino a quando non sarà trovata una soluzione definitiva che tuteli gli interessi e la salute dei cittadini”.