PROCESSO TIBERIO: IN AULA I TESTIMONI DELLA DIFESA

Armando Cusani
Armando Cusani

Processo Tiberio. Si è tenuta un’altra udienza del procedimento che vede come principale imputato Armando Cusani. Ascoltati in aula alcuni testimoni della difesa

Nel processo che vede come imputati il neo-confermato sindaco di Sperlonga Armando Cusani (presente in Aula), gli ex funzionari/dirigenti comunali Isidoro Masi e Massimo Pacini, e gli imprenditori Andrea FabrizioAntonio Avellino e Nicola Volpe, oggi sono stati ascoltati i testimoni della difesa.

Come noto, il processo ruota attorno alla vicenda dell’Hotel Grotta di Tiberio e di alcuni appalti, tra cui quello più importante riferibile al complesso archeologico di Villa Prato per un importo di 700mila euro.

Tutti sono accusati, a vario titolo, di aver messo in piedi un sistema illecito volto a favorire l’attività imprenditoriale del primo cittadino e a pilotare gare d’appato a discapito della collettività. Turbativa d’asta e corruzione, i reati più gravi contestati dall’indagine che è stata portata avanti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo. Da ricordare che uno degli indagati è deceduto: si trattava dell’imprenditore di Nettuno Mauro Ferrazzano, le cui dichiarazioni sono ormai irripetibili, non più in grado di essere smentite e quindi cristallizzate: proprio queste potrebbero significare un punto a favore dell’accusa e un ostacolo difficile da superare per Armando Cusani.

Oggi 26 ottobre, davanti al collegio presieduto dal giudice/Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti (l’ex Presidente di Collegio, Francesco Valentini, è a latere), il processo è proseguito come era finito nello scorso maggio quando già due testimoni avevano negato la presenza di Massimo Pacini presso le unità immobiliari di Via Valle.

Era stato Cusani, nella scorsa udienza di maggio, a negare in merito alle omissioni sull’Hotel Grotta di Tiberio contestate a un altro degli indagati, Massimo Pacini, che avrebbe operato in tal modo per avere in cambio un comodato d’uso gratuito di un immobile ubicato in Via Valle a Sperlonga, di proprietà della defunta madre del primo cittadino di Sperlonga. Un’abitazione che Pacini avrebbe occupato fino al 2013, nonostante il fatto sia stato smentito con forza da Cusani e ora, oltreché ai primi due testimoni della difesa ascoltato la scorsa primavera, anche dagli altri testimoni auditi quest’oggi (in tutto sette, tra cui due dipendenti dell’Hotel Grotta di Tiberio).

Dichiarazione che secondo la difesa smonterebbero la tesi dell’accusa sostenuta dal Pm Valerio De Luca sull’ipotesi di corruzione di pubblico ufficiale (Pacini era dirigente al Comune di Sperlonga).

Secondo gli inquirenti, la corruzione sarebbe stata in capo a Massimo Pacini e Isidoro Masi, che si sono succeduti come Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga. A Pacini, in carica dal dicembre 2009 al settembre 2014, viene contestato di non essere mai intervenuto a contrastare l’abuso edilizio dell’Hotel Grotta di Tiberio. Così scrivevano gli inquirenti nelle fasi d’indage: “(Pacini) rimane del tutto inerte, non risponde all’esponente, ma soprattutto non effettua alcun sopralluogo”.

Il processo Tibero riprenderà, come stabilito oggi dalla Corte, il prossimo 23 novembre alle ore 14,30.

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