Omicidio Giuroiu: alle battute finali il dibattimento che vede sul banco degli imputati i fratelli Angelo e Salvatore Travali
È ripreso il processo – davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina presieduta dal Giudice Gian Luca Soana, a latere il Giudice Fabio Velardi, più la giuria popolare – sull’omicidio del rumeno Nicolas Adrian Giuroiu avvenuto il pomeriggio dell’8 marzo 2014 in via Macchiagrande, a Borgo Sabotino, per cui sono stati già condannati con sentenza passata in giudicato Mirko e Manuel Ranieri e Ionut Adrian Ginca.
Come noto, il movente dell’omicidio, così come stabilito dalla sentenza definitiva, è che Giuroriu è stato ammazzato perché sfruttava due ragazze, facendole prostituite, legate l’una a Ginca e l’altra a uno dei due fratelli Ranieri, Manuel. Per tale ragione il rumeno fu ucciso e i fratelli Angelo e Salvatore Travali, secondo la Direzione Distrettuale di Roma e la Squadra Mobile di Latina che hanno condotto le indagini, aiutarono nell’impresa omicida i tre condannati per rafforzare sul territorio la loro forza intimidatoria. Peraltro i Ranieri, sempre secondo gli organi investigativi, erano affiliati al clan Travali tanto è che Manuel Ranieri è imputato, insieme a tutto il sodalizio retto dai due fratelli Travali, nel processo Reset che contesta l’associazione mafiosa. I Travali, nel processo, devono rispondere di concorso in omicidio con l’aggravante mafiosa, vale a dire un procedimento costola del processo Reset, stralciato nelle fasi preliminari dalla Corte d’Assise.
Oggi si è celebrata un’udienza interlocutoria, prima della fine dell’istruttoria fissata per la prossima udienza il 19 giugno, delle discussioni di accusa e difesa e della sentenza definitiva. Il Pm Luigia Spinelli ha depositato altre sentenze passate in giudicato che ricostruiscono l’universo dei clan rom che hanno imperversato a Latina: dai processi “Alba Pontina” e “Caronte”, a quelli “Andromeda” e “Don’t Touch”, che riguarda direttamente i Travali.
Depositati anche il rinvio a giudizio dei collaboratori di giustizia, ex affiliati al sodalizio dei Travali, Renato Pugliese e Agostino Riccardo; una visura Aci che testimonia i vari passaggi di proprietà della Smart bianca con cui Angelo Travali avrebbe fatto da staffetta nelle fasi dell’omicidio Giuroiu; un fonogramma con gli spari contro un’attività commerciale; una foto dei Palazzoni che raffigura l’abitazione di Travali all’undicesimo piano; la sentenza con cui Angelo Travali è stato condannato nel processo “Status Quo” per la gambizzazione del tabaccaio di Latina; infine la richiesta di interrogare un assistente capo della Polizia Scientifica di Latina sul video che ritrae la Smart di Travali nelle fasi dell’agguato di Giuroiu ad opera dei Ranieri e di Ginca.
Gli avvocati del collegio difensivo, Vitelli e Irace, si sono opposti chiedendo di ascoltare le vittime di due azioni criminose dei Travali, mentre l’avvocato Montini ha chiesto che venga ascoltato il cognato di Angelo e Salvatore Travali, Francesco Viola, personaggio di spicco del clan, per chiedergli conto del summit rivelato da Agostino Riccardo in cui i Ranieri e Travali avrebbero deciso della morte di Giuroiu.
Alla fine, la Corte d’Assise ha accolto solo la richiesta dell’accusa di ascoltare il poliziotto della Scientifica che verrà sentito come testimone il prossimo mese. Dopo l’ultima testimonianza, il Pm formulerà le richiesta di condanna. Sentenza prevista prima della pausa estiva.
Leggi anche:
OMICIDIO GIUROIU, I RANIERI SCAGIONANO I TRAVALI E INSULTANO: “RICCARDO E PUGLIESE DUE INFAMI”