OMICIDIO A CAMPO DI CARNE: LA CONDANNA A 9 ANNI PER TRUPO DIVENTA DEFINITIVA

Corte di Cassazione, Roma
Corte di Cassazione, Roma

Confermata condanna a 9 anni di reclusione Giovanni Trupo, la guardia giurata di Aprilia accusato dell’omicidio preterintenzionale di Hady Zaitouni, l’uomo di origine marocchina inseguito perché sospettato di essere un ladro nell’ambito di una ronda cittadina

Ora la sentenza è passata in giudicato. La Corte di Cassazione ha confermato, così come per i primi due gradi di giudizio, la pena di 9 anni di reclusione per la guardia giurata di Aprilia, Giovanni Trupo, colpevole di omicidio preterintenzionale del marocchino Hady Zaitouni.

Giovanni Trupo
Giovanni Trupo

A ottobre 2021, la Corte d’Assise di Appello di Roma, presieduta dal giudice Andrea Calabria, aveva confermato la condanna a 9 anni emessa a dicembre 2020 dalla Corte d’assise del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana.

“Tutti gli elementi indiziari, gravi, previsi e concordanti, solo legati da una prova logica generale – avevano scritto i giudici della Corte d’Appello – andando a costituire un apparato probatorio solido e comprovante la responsabilità penale dell’imputato”.

Trupo, secondo Tribunale e Corte d’Appello, ha colpito con un violento pugno Zaitouni dal basso verso l’alto, a differenza di ciò che sostiene la sua difesa, rappresentata dagli avvocati Pisani e Siviero, la cui tesi è che il medesimo non ha mai sferrato alcun pugno ai danni dell’uomo originario del Marocco. Il marocchino, invece, secondo la difesa, sarebbe caduto a terra da solo.

A dicembre 2020, la Corte d’Assise del Tribunale di Latina aveva stabilito anche le provvisionali esecutive per le parti civili costituitesi in giudizio, assistite dagli avvocati Ciro Perrelli e Roberta Bello: 20mila euro alla madre, 5000 euro ciascuno per i 7 fratelli di Zaitouni e 32mila euro per il figlio.

Nella ricostruzione delle indagini dei Carabinieri di Aprilia e dell’accusa, Zaitouni si trovava a bordo della sua auto in via Guardapasso, ad Aprilia, e alcuni residenti della zona, per paura di essere in presenza di ladri (avevano visto il marocchino insieme ad altre due persone), si erano messi all’inseguimento della vettura fino alla Nettunense allorquando la Megane di Zaitouni era uscita fuori strada schiantandosi contro un muro in località Campo di Carne.

Il Pubblico Ministero Giuseppe Miliano, con il supporto delle immagini delle telecamere e grazie agli esiti dell’autopsia, ha spiegato che, dopo l’incidente, Trupo, accompagnato in auto da altre due persone, avrebbe visto uscire dall’abitacolo dell’auto Zaitouni, in non perfette condizioni (pare barcollasse), per poi colpirlo al volto con un pugno così da provocarne la morte.

Un’ipotesi che si è rivelata concreta in due gradi di giudizio e ora anche in Cassazione.

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