OMICIDIO A BORGO MONTELLO: SENTENZA PREVISTA A LUGLIO

Le sedie di plastica rotte dopo il pestaggio a Borgo Montello dove è stato ucciso il 29enne indiano
Le sedie di plastica rotte dopo il pestaggio a Borgo Montello dove è stato ucciso il 29enne indiano

Omicidio di Sumal Jaghsheer a Borgo Montello: prosegue il processo a carico degli arrestati dalla Squadra Mobile di Latina

Continua il processo davanti alla Corte presieduta dal Giudice Gian Luca Soana. Presente anche la giuria popolare chiamata in causa perché al centro del procedimento c’è un omicidio.

Sul banco degli imputati colui che è considerato il capo della banda Singh Jiwan e Singh DevenderSingh RanjitSohal Gurvinder SinghSingh Harmandeep e Singh Surjit. A loro si è unita, come deciso nella udienza di novembre scorso, anche la posizione di Singh Harender, assistito dall’avvocato Roma, uno dei tre latitanti arrestati a settembre, su impulso della Squadra Mobile di Latina, dalla Polizia di Frontiera di Milano Malpensa che lo ha fermato all’aeroporto meneghino per eseguire l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

L’uomo, al pari degli altri imputati, pur avendo negato qualsiasi suo coinvolgimento, è accusato, di omicidio, porto illegale di pistola e lesioni personali aggravate.

Un processo che deve fare luce sulla mattanza di Via Monfalcone datata 30 ottobre 2021 quando la banda di indiani fece irruzione all’interno dell’abitazione di un loro connazionale dove si tenevano dei festeggiamenti e, armati di pistola e mazze di ferro, aggredirono i presenti causando la morte di Sumal Jagsheer il ferimento di altri uomini sempre di nazionalità indiana.

Come parti civili, si sono costituiti i congiunti del 29enne Sumal Jagsheer, pestato e ridotto alla morte nel podere di Borgo Montello, a due passi dalla discarica. Le parti civili sono difese dall’avvocato Simone Rinaldi. Il collegio difensivo degli imputati è composto dagli avvocati Coronella, Righi, Farau, Ercolani e Palmieri.

Ascoltati, oggi, 11 aprile, diversi testimoni della difesa, tutti di nazionalità indiana, oltreché al perito nominato dalla difesa stessa, vale a dire l’esperto di balistica dottor Caprioli. In tutto sette testimoni della difesa che hanno contribuito a portare a passi svelti il procedimento verso la sua conclusione.

Infatti, la Corte d’Assise ha già stabilito le prossime tappe: il 26 maggio verranno ascoltati un altro consulente della difesa e un testimone cosiddetto ex articolo 507 (ammissione nuove prove), per cui non è stata ancora dato l’assenso dal collegio dei giudici.

In quella data, 26 maggio, dovrebbe chiudersi l’istruttoria, mentre tra il 20 giugno e l’11 luglio – ultime date del processo – andranno in scena le discussioni con la requisitoria del Pm Ginacristofaro, le parti civili e le arringhe della difesa. La sentenza è prevista, quindi, prima della pausa estiva.

I FATTI RICOSTRUITI DALL’INDAGINE – Gi arresti scattarono ad aprile scorso su disposizione della Procura Della Repubblica di Latina. La Squadra Mobile diede esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Latina nei confronti di nove persone gravemente indiziate, a vario titolo, di reati ai reati di omicidio volontario, porto illegale di pistola, lesioni personali aggravate e rapina aggravata.

L’ordinanza fu l’epilogo di una attività di indagine che aveva avuto origine a seguito della violenta aggressione perpetrata il 30 ottobre 2021, quando la banda di indiani fece irruzione all’interno dell’abitazione di un loro connazionale dove si tenevano dei festeggiamenti e, armati di pistola e mazze di ferro, aggredirono i presenti causando la morte di Sumal Jagsheer e il ferimento di altri uomini sempre di nazionalità indiana.

Nell’immediatezza dei fatti, fu sottoposto a fermo Singh Jiwan ritenuto appunto responsabile per l’omicidio Jagsheer, deceduto quella notte a seguito dell’aggressione posta in essere in Strada Monfalcone. Le successive indagini coordinate dalla Procura di Latina e condotte dalla Squadra Mobile, attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di ricostruire la dinamica degli eventi occorsi e ricondurre la commissione dei fatti ad un gruppo di cittadini indiani, capeggiato da Singh Jiwan, che con violenza e minaccia, secondo l’accusa, aveva compiuto la spedizione punitiva.

Secondo inquirenti e investigatori, emerge come l’azione sia stata preordinata per punire alcune delle persone presenti ai festeggiamenti, ritenuti colpevoli di essersi allontanate dal sodalizio, oltre che per incutere timore e paura nei confronti di esercenti commerciali, sempre appartenenti alla comunità indiana.

Al riguardo, la misura cautelare fu disposta anche per una rapina commessa lo scorso 2 ottobre 2021 ai danni di un esercente commerciale, di nazionalità indiana, a cui è stata sottratta la somma contante di 3500 euro.

Oltreché a Singh Jiwan, furono destinatari della misura cautelare il 38enne Singh Gurpinder ad oggi latitante; il 40enne Singh Devender detto “Binda”, già ristretto nel carcere di Velletri; Singh Ranjit (41 anni) detto “Mika”, anche lui in carcere a Velletri; Singh Parampal (32 anni) detto “Bhuryal” e “Pureval”, ad oggi latitante; Sohal Gurvinder Singh (33 anni) detto “Harry”, già ristretto nel carcere di Rebibbia; Singh Harmandeep (38 anni); Singh Surjit (36 anni) detto “Sunny” e Singh Harinder (32 anni). Risultava indagata a piede libero anche la 35enne Mandeep Kaur, compagna di Singhi Jiwan.

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Singh Jiwan detto “Gighen”, Singh Rajit e Singh Devender sono stati condannati a fine giugno per episodi di rapine e violenze tra Latina e Aprilia. Circostanze emerse grazie a un’altra indagine dei Carabinieri.

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