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NOMINA TAGLIALATELA A FORMIA, DAVANTI AL GUP L’EX CAPO DI GABINETTO

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Mario Taglialatela
Mario Taglialatela

L’ultimo step dell’udienza preliminare a carico dell’ex Sindaco di Formia Paola Villa per la nomina del capo di gabinetto

Sono in tre che si trovano davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce per la nomina dell’ormai ex capo di gabinetto Mario Taglialatela decisa dall’ex sindaco Paola Villa, difesa dall’avvocato Vincenzo Macari. Oltreché ai due suddetti, il Gup deve se rinviare a giudizio o meno anche il responsabile del “4° Settore Economico Finanziario e Personale” del Comune di Formia Daniele Rossi. Tutti e tre sono indagati per abuso d’ufficio, a cui si aggiunge il contestato falso per Mario Taglialatela.

Oggi, nel corso dell’udienza preliminare, Taglialatela, che aveva chiesto di essere sentito, ha parlato davanti al Gup Di Croce illustrando la vicenda della sua nomina che, secondo l’ex amministratore pubblico, è passata da una delibera di giunta e dal segretario comunale. Nessuna remora dal segretario né eccezioni alla delibera di giunta che fu seguita dalla determina dirigenziale. L’atto, in sintesi, avrebbe avuto i crismi della regolarità tecnico-amministrativa, con l’avallo dell’Oref e del sunnominato segretario.

Secondo Taglialatela, difeso dall’avvocato Luca Scipione, la denuncia a suo carico scaturì da un esposto nato per motivi politici risalente alla elezione del 2018, quando anche lui fu candidato sindaco a Formia.

La vicenda, infatti, risale ad agosto 2020 quando il consigliere comunale di Fratelli d’Italia e attuale Presidente dell’assise formiana, Pasquale Cardillo Cupo, aveva inviato una lettera al Collegio dei Revisori dei Conti, al Sindaco Paola Villa, al Dirigente finanziario e personale, e al segretario generale, denunciando gravi profili di illegittimità sulla nomina a capo di gabinetto del comune di Formia affidato a Mario Taglialatela. Dopo la lettera, l’allora esponente dell’opposizione, ora leader nella maggioranza che sostiene l’attuale primo cittadino Taddeo – che fu candidato sindaco di Formia nel 2018 – presentò una denuncia alla Procura di Cassino e una segnalazione per danno erariale alla Corte dei Conti.

Le indagini furono condotte dalla Guardia di Finanza di Formia coordinata dal Procuratore Capo Luciano D’Emmanuele. Secondo le ipotesi degli inquirenti, Taglialatela, inquadrato nella categoria C1, avrebbe dovuto svolgere la sua funzione gratuitamente per un anno poiché in quiescenza. E inoltre, lo stesso Taglialatela avrebbe dovuto palesare gli incarichi avuti negli anni precedenti e per tale ragione è accusato anche di falso.

All’epoca dell’avviso di conclusione indagini avvenuto nel febbraio 2021, Villa e la sua amministrazione sostennero che “il conferimento di un incarico di Staff a supporto del sindaco nell’esercizio di funzioni di indirizzo e controllo politico amministrativo che non comporta funzioni gestionali direttive o dirigenziali è perfettamente legittimo, così come stabilito dalla corte dei conti sezione regionale di controllo per la Liguria delibera numero 27 del 22 marzo 2016. Va precisato, altresì, che il rapporto con l’avvocato Taglialatela è di lavoro subordinato, senza funzioni direttive dirigenziali di studio o di consulenza. Nel decreto numero 29 del 24 luglio 2020 di conferimento incarico è precisato, infatti, che, ferma restando la dipendenza funzionale diretta del sindaco per quanto riguarda le mansioni da svolgere, per gli aspetti afferenti la gestione del rapporto di lavoro l’avv. Taglialatela dovrà fare riferimento alla dirigente del settore Affari Generali.

Ma vi è di più: la rivisitazione dello staff del sindaco, oltre a rappresentare un indubbio ed oggettivo aumento quantitativo e ancor più qualitativo con l’innesto della figura dell’ex segretario generale Taglialatela ha comportato una riduzione della spesa pubblica di circa 40.000 €. In questo modo si è quindi coniugata la quantità, la qualità e il risparmio di spesa”.

L’udienza preliminare è stata aggiornata al 4 luglio, quando il Gup dovrà decidere sul rinvio a giudizio o meno.

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