FORMIA, NOMINA DI TAGLIALATELA: TRE AVVISI DI GARANZIA

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Avviso di conclusione indagine per la nomina di Mario Taglialatela a capo di gabinetto nel comune di Formia. L’inchiesta della Procura di Cassino

Sono tre gli avvisi di garanzia per la nomina dell’ormai ex capo di gabinetto dell’ex sindaco Paola Villa. Oltreché ai due suddetti, la conclusione indagini è arrivato anche nei confronti del responsabile del “4° Settore Economico Finanziario e Personale” del Comune Daniele Rossi. Tutti e tre sono indagati per abuso d’ufficio, a cui si aggiunge il contestato falso per Mario Taglialatela.

Paola Villa
Paola Villa

Ad agosto scorso l’allora consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Pasquale Cardillo Cupo, aveva inviato una lettera al Collegio dei Revisori dei Conti, al Sindaco Paola Villa, al Dirigente finanziario e personale, e al segretario generale, denunciando gravi profili di illegittimità sulla nomina a capo di gabinetto del comune di Formia affidato a Mario Taglialatela.

Dopo la lettera, l’esponente dell’opposizione presentò una denuncia alla Procura di Cassino e una segnalazione per danno erariale alla Corte dei Conti.

Al che l’amministrazione Villa rispose con una nota sostenendo che la nomina di Tagliatela era assolutamente legittima e che le deduzioni di Cardillo Cupo fossero destituite “di ogni fondamento”.

Mario Taglialatela
Mario Taglialatela

Secondo Villa e la sua amministrazione “il conferimento di un incarico di Staff a supporto del sindaco nell’esercizio di funzioni di indirizzo e controllo politico amministrativo che non comporta funzioni gestionali direttive o dirigenziali è perfettamente legittimo, così come stabilito dalla corte dei conti sezione regionale di controllo per la Liguria delibera numero 27 del 22 marzo 2016. Va precisato, altresì, che il rapporto con l’avvocato Taglialatela è di lavoro subordinato, senza funzioni direttive dirigenziali di studio o di consulenza. Nel decreto numero 29 del 24 luglio 2020 di conferimento incarico è precisato, infatti, che, ferma restando la dipendenza funzionale diretta del sindaco per quanto riguarda le mansioni da svolgere, per gli aspetti afferenti la gestione del rapporto di lavoro l’avv. Taglialatela dovrà fare riferimento alla dirigente del settore Affari Generali. Ma vi è di più: la rivisitazione dello staff del sindaco, oltre a rappresentare un indubbio ed oggettivo aumento quantitativo e ancor più qualitativo con l’innesto della figura dell’ex segretario generale Taglialatela ha comportato una riduzione della spesa pubblica di circa 40.000 €. In questo modo si è quindi coniugata la quantità, la qualità e il risparmio di spesa”.

Di diverso avviso il Procuratore capo di Cassino, Luciano D’Emmanuele, e la Guardia di Finanza di Formia a cui sono affidate le indagini. Ora Villa, Taglialatela e Rossi avranno venti giorni di tempo per presentare memorie e chiedere, nel caso, di essere interrogati, dopodiché verrà deciso il loro rinvio a giudizio o meno.

Intanto Paola Villa ha voluto rendere pubblica la vicenda che l’ha coinvolta dalla sua pagina Facebook: “Nella giornata di ieri mi è stato notificato l’avviso di garanzia, con il quale sono stata informata di essere indagata per il reato di abuso d’ufficio in merito alle procedure di assunzione del dott. Mario Taglialatela nel mio staff, mentre ho ricoperto il ruolo di sindaco di Formia.Con la collaborazione del mio legale chiederò al più presto al pubblico ministero titolare dell’indagine in corso, di essere sentita, così da chiarire tutti i passaggi che potrebbero aver ingenerato equivoci o che richiedono ulteriori approfondimenti.Nell’attesa del confronto col magistrato per cui resto a disposizione, confermo la mia fiducia nella macchina giudiziaria e confido nel buon esito delle indagini in corso, certa di poter dimostrare il buon operato mio e della mia amministrazione sempre attenta al rispetto delle regole e nell’interesse della città di Formia che con orgoglio ho difeso e continuerò a difendere“.

L’ex Sindaco di Formia, assistita dall’avvocato Vincenzo Macari, chiederà nei prossimi giorni di essere interrogata dal Pubblico Ministero che ha aperto il procedimento penale.

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