‘NDRANGHETA, RINASCITA SCOTT: 355 RINVII A GIUDIZIO, TRA LORO I 2 PONTINI

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Operazione Rinascita Scott: dall’indagine sulla cosca di ‘ndrangheta, i Mancuso di Limbadi, si è arrivati ai rinvii a giudizio: 355 a processo, tra di loro due “pontini”

Il gup Claudio Paris al termine delle udienze preliminari di “Rinascita-Scott” concluse a Roma, nell’aula bunker di Rebibbia. Il processo, per loro, inizierà il prossimo 13 gennaio davanti al Tribunale di Vibo Valentia nella nuova aula bunker allestita nel polo industriale di Lamezia Terme.

Oltre ai 355 rinvii a giudizio disposti dal gup Paris, ci sono 91 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Per loro il processo inizierà a Lamezia Terme il prossimo 27 gennaio.

I reati contestati, a vario titolo, agli imputati sono omicidio, associazione mafiosa, narcotraffico, estorsione, usura, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, intestazione fittizia di beni, danneggiamento, soppressione di cadavere, sequestro di persona, concorso esterno in associazione mafiosa, rapina e abuso d’ufficio i reati a vario titolo contestati. 

Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

Politici, imprenditori, professionisti, massoni. Con l’inchiesta “Rinascita-Scott”, il procuratore Nicola Gratteri e i pm della Dda di Catanzaro hanno tentato di stroncare una ‘ndrangheta di Serie A, che ha coinvolto anche pezzi infedeli dello Stato. Lo scorso dicembre, infatti, nella maxi-operazione dei Carabinieri erano state arrestate 334 persone per un totale di 416 indagati, aumentati con l’avviso di conclusione indagini. La parte sicuramente più delicata dell’inchiesta sulla cosca Mancuso è quella che ha colpito al cuore il rapporto tra clan, massoneria e politica. 

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Tra gli indagati, ora rinviati a giudizio, si trovano anche l’avvocato iscritto al Foro di Latina Francesco Stilo e Maria Olga Montemagno, 57enne di Borgo Grappa (Latina), definita nell’ordinanza come compagna di Orazio Lo Bianco di Vibo Valentia destinatario della misura cautelare in carcere. La Montemagno è conosciuta nell’ambito del mondo circense di Latina in qualità di direttrice artistica. Anni fa, nel 2012, fu colpita da un sequestro, che poi si tramutò in una confisca, per uno zoo ritenuto abusivo: un piccolo parco con animali esotici e specie persino protette.

La figura di Stilo è più complessa. L’avvocato originario di Lamezia Terme è iscritto dal 2003 all’Albo di Latina ed è domiciliato con lo studio a Priverno. Secondo gli inquirenti, il suo sarebbe stato un legame stabile con la ‘ndrangheta, in particolare con le cosche Mancuso (probabilmente la più potente su piazza insieme ai Piromalli), Lo Bianco, Barba, Mare’, Razionale, Gasparro e Accorinti, stabilendo un rapporto consuetudinario con i boss Saverio Razionale, Paolino Lo Bianco e Peppone Accorinti, e naturalmente con appartenenti alla cosca Mancuso che coltiva la sua area di influenza a Vibo Valentia e nella Piana di Gioia Tauro.

Per quanto si può leggere nell’ordinanza di dicembre 2019 l’avvocato del Foro pontino “avrebbe fornito all’organizzazione criminale uno stabile contributo, reperendo notizie coperte dal segreto istruttorio e garantendo il flusso di notizie proveniente da esponenti di vertice detenuti“. 

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