Nell’alveo dell’indagine “Certificato pazzo“, nella mattinata del 10 dicembre 2019, i Carabinieri del NAS hanno dato esecuzione a 11 arresti (9 misure cautelari in carcere e 2 ai domiciliari) dovuti alla emissione di certificati falsi volti ad ottenere pensioni di invalidità, porti d’arma ad uso caccia e, in un paio di casi, anche permessi per “malattia” per uscire dal carcere o dagli arresti domiciliari.
Il perno dell’indagine è Antonio Francesco Maria Quadrino, medico psichiatra del Centro Salute Mentale di Fondi che ha trovato in Aldo Filippi, Comandante della Polizia Locale di Monte San Biagio, un sodale che, secondo gli investigatori, reiteratamente convoglia persone di sua conoscenza dal dottor Quadrino per riuscire ad ottenere pensioni di invalidità che non avrebbero dovuto essere concesse.
“Ci devi cambia’ la terapia ce la devi fa nu poco più pesante“, parole pronunciate dal Comandante dei Vigili Urbani monticellano riportate nell’Ordinanza di applicazione delle misure cautelari firmata dal GIP Giuseppe Cario con la quale viene stabilito che Filippi è, insieme a Tommaso Rotunno (coinvolto in altro episodio), agli arresti domiciliari.
“C’è già scritta una cosa che non è vera [sul falso certificato, ndr], che altro vuoi? Il paziente ha sviluppato un grave disturbo del ritmo…quello che dicevi tu…con importante chiusura sociale e relazionale, non vuoi vedere nessuno, non vuoi uscire, stai sempre sdraiato sul divano, questa qua è la depressione endogena, che tu non hai però io te l’ho messa, che altro vogliamo…” , parole del dottor Quadrino che terrebbe volentieri un profilo più basso se non fosse per l’intervento di Aldo Filippi che sollecita una certificazione che aggravi il quadro. E con “aggravare il quadro” si intende una evidente diagnosi svolta in precedenza dallo stesso medico per tramite dello stesso Filippi allo stesso paziente, l’indagato Pellegrino Salvatore. Reiterazione e ripetizione di false attestazioni, insomma, e corruzione da parte del paziente farlocco.
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Il comandante della Polizia Municipale Filippi suggerisce al suo contatto, condotto nello studio di Quadrino, alcuni indubbi e grotteschi consigli: durante la visita per la pensione di invalidità dovrà dire che “sente voci” e che vede le “stelline“. Anche in questo caso, come in molti esaminati nel contesto dell’indagine, sono stati prescritti farmaci che l’interessato alla pensione di invalidità dovrà acquistare, mostrare alla commissione ma non assumere in nessun caso perché sono solamente coreografici.
Aldo Filippi, Comandante della Polizia Locale di Monte San Biagio, sull’Ordinanza dei Carabinieri è definito come un appartenente ad una Pubblica Amministrazione (il Comune di Monte San Biagio, per l’appunto) che è riuscito ad interferire sull’operato di un distretto amministrativo diverso per territorialità e settore rispetto a quello di sua appartenenza e competenza.
In questo caso specifico, Salvatore Pellegrino non aveva contante con sé per pagare la “tangente” al Quadrino, somma che gli venne anticipata da Aldo Filippi stesso. La stessa frase dei Militari dell’Arma può essere anche così interpretata: un Comandante della Polizia Locale accompagna una persona da un medico corrotto al fine di percepire un indebita pensione di invalidità, chiede l’aggravamento di certificazione precedente, falsa anch’essa, ed anticipa lui stesso il corrispettivo della corruzione.
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